13 : parte 3

394 25 4
                                    

"Dovresti sapere che sono un osso duro."
Ci mettiamo a ridere.
Gli sollevo il mento con una mano portando i suoi occhi di fronte ai miei e inizio a baciarlo.
Se fossi arrivato troppo tardi, avrei rischiato di non vederlo mai più.
Chissà quali torture ha subito solo perché non sono riuscito a trovarlo prima.
I miei pensieri vengono immediatamente interrotti da J, che ricambia il bacio, con molta più dolcezza del solito.
Adoro quando fa così, e in questo momento ne ho bisogno.
Lo abbraccio avvicinando il mio petto al suo.
Ho avuto paura di perderlo per sempre.
Non me lo sarei mai perdonato, se fosse successo.
Il ritmo del suo respiro mi calma.
Mette di nuovo la sua mano tra i miei capelli e ci gioca per un po'.
Mi fingo infastidito, ma in realtà mi piace come ogni singolo istante di questi momenti.
"Dai J, smettilaa!"
Butto l'occhio sul suo fianco, su cui adesso si vede solo una fasciatura. La ferita che c'è sotto è davvero profonda.
"J, sei sicuro di stare bene?"
"Sì Bruce, stai tranquillo. Sono qui adesso."
Prendo la sua mano e la stringo nella mia.
"Wayne?"
"Sì?"
"Non posso fermarmi più di tanto, lo sai, vero? Devo tornare alle mie cose..."
"Ma sei ancora ferito. Non te ne andrai finché il tuo fianco non sarà guarito almeno un po'."
Lui mi guarda storto.
"Hey hey, cosa pensi? So badare a me stesso!"
Inarco un sopracciglio con un'espressione che esprime rimprovero e allo stesso tempo divertimento.
J sorride rotolando gli occhi verso il soffitto.
"Okay, forse ogni tanto combino qualche disastro. Ma so badare a me stesso."
Aumento la stretta sulla sua mano.
"Fermati almeno fino a domani. Non puoi girare ridotto così."
"Capisco la tua preoccupazione, Bruce.
Ma pensi che io non mi preoccupi mai sapendo che più di mezza città ce l'ha con te?"
"Sì, ma quello è il mio lavoro. Girare con una ferita appena fasciata che ti attraversa un fianco non è il tuo lavoro."
"Però devo essere a casa mia per lavorare, non posso farlo da qui.
Sai, sarebbe un po' troppo facile per te sabotare i miei piani così."
"Si tratta solo di un giorno, J!"
"Ho resistito per tre giorni alle torture di Maschera Nera. Direi che posso gestire una ferita."
"Va bene, mi hai convinto. Ma per favore, fai attenzione. L'ultima volta che non mi hai ascoltato ti sei trovato prigioniero di un gruppo di criminali."
"Brucey, lo sai che qualsiasi cosa succeda farò sempre il contrario di quello che mi dici."
Scuoto la testa, ridendo.
Esco un attimo dalla stanza e rientro con in mano la sua camicia, senza più nessuna macchia di sangue.
"Questa è tua. Ho pensato che fosse meglio darle una lavata."
"Oh, grazie Bruce. Ma prima di andarmene lasciami fare una cosa."
Si avvicina a me e mi bacia con la stessa dolcezza di quando si era ripreso da poco.
Senza staccare le mie labbra dalle sue avvolgo le mie braccia intorno a lui.
"Com'è che oggi sei così dolce?"
"Ti lamenti, Wayne?"
"No, assolutamente."
"Bravo... ma non pensare che la mia dolcezza significhi qualcosa. Non mi importa di te, comunque."
Di nuovo ridiamo.
J si infila la camicia e se ne va.
"Fai attenzione!!" faccio in tempo a dirgli, mentre corre via.
"Sai che non lo farò!" Lo sento rispondere da lontano.
Scuoto la testa di nuovo e rido. Che scemo che è, lo amo così tanto.
Cerco di mettermi in contatto con Gordon, per sapere se tutti quelli dell'organizzazione sono stati presi.
Sembra che non sia scappato quasi nessuno.

Batman

BatjokesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora