14 : parte 4

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Mi alzo dopo aver dormito orrendamente. Ho fatto un sogno assurdo: ho sognato che Joker e l'uomo del locale erano la stessa persona. Era l'uomo del locale a riverlarmelo, nel sogno. Non ha un senso, tranne forse quello che non riesco a non ripensare alle stupidate che ho fatto ieri notte e al comportamento di Jack.
So di aver fatto una cazzata. Io voglio J, solo J. Non so cosa mi fosse passato per la testa, ma non riesco a tollerare il suo atteggiamento. Perché deve trattatmi come se non fossi nessuno?
Io so che non è così... io... io almeno lo spero.
Fuori dalla finestra è pieno giorno. Non sepporto questa atmosfera, non sopporto il clima di angoscia che percepisco dentro di me.
È un'ansia negativa, diversa dalle altre.
Alfred non è in casa, è fuori città. Sono solo, almeno questo.
Dopo circa mezz'ora che sono sveglio sento qualcuno alla porta. Vado ad aprire, è Joker.
"Tu che bussi alla porta? E per di più, di giorno?"
"Ciaooo!"
"J, cosa sta succedendo?"
"Sono lunatico, lo sai. E niente, avevo voglia di passare un po' di tempo qui."
"Dopo avermi detto di starti su da dosso?"
"Esattamente."
Una parte di me vorrebbe sbattergli la porta in faccia. Ma evidentemente è più forte quella parte che mi spinge a star lì a fissarlo, scrutando ogni parte di lui e del sui viso. È davvero bello. Tutti sono abituati a vederlo truccato, con quintali di cerone  in faccia e il rossetto sulle labbra, sparso in realtà un po' a caso nella parte del volto vicino alla bocca. Ma io posso vederlo in modo... differente. Il suo viso è totalmente diverso senza tutto quel bianco e rosso. Riesco a distinguere i suoi lineamenti, sono particolari. Questo si nota soprattutto quando sorride, cosa che in effetti succede spesso. E a proposito di sorridere, non si possono ignorare le sue labbra, così molto più sottili e rosee, che teriminano in quelle cicatrici, un suo segno caratteristico. Può sembrare strano, ma quei due segni intorno alla bocca lo rendono terribilmente affascinante. Nascondono un mondo, il suo mondo. I capelli, non più tinti di verde ma del loro colore biondo tendente al castano, sono raccolti in un piccolo codino. I suoi occhi... sono forse la parte più intrigante. Profondi ed espressivi. Ogni tanto, come in questo momento, mi fermo come ad osservare tutti questi suoi dettagli, mi perdo.
Mentre sono tra i miei pensieri, l'uomo si fa strada in casa mia.
"Heii, ma io non ho mai visto tutte queste stanze, sono così tante!"
Dopo quindici minuti passati a gironzolare per casa, si siede su un divano.
"Wayne, Wayne... è divertente. Sei divertente."
"Che cosa è divertente?"
Joker si alza e ricomincia a spostarsi per le varie stanze, mentre io cerco di stargli dietro. Sembra che la cosa lo faccia ridere.
"Le tue reazioni. Il fatto che cambiando il mio modo di fare, posso inclinare anche il tuo. Il fatto che in un certo senso, quello che sei tu dipende da quello che sono io."
"Tu dici? A me pare solo che ti diverta farti gente a caso, tra cui me."
"Ohh Brucie, non puoi pensare che sia così, dai." dice ridendo tra una frase e l'altra "altrimenti mi sarei già stufato, insomma."
Scuoto la testa
"Non capirò mai i tuoi discorsi."
"Ooh, ma si che li capisci. È semplice. Quando io ci sono, tutto va bene. Quando non ci sono più, perdi una certezza. Non puoi dire che non sia così, avanti, ammettilo. Ammettilo!"
Dopo essere entrato ed uscito da quasi tutte le stanze della casa, J entra nella mia camera da letto e si butta su questo. Prende il cuscino e me lo lancia, urlandomi di ammettere che aveva ragione.
"Hai ragione, hai ragione. Tu comunque, sei fuori di testa."
"Perché?"
"Come me lo spieghi il tuo comportamento?"
"Wayne, te l'ho appena spiegato. Mi diverte vedere come riesco ad avere influenza sulle persone, su di te in particolare."
"Ma..."
"Shhh, non cercare di ribattere. Non riusciresti."
Mi da un veloce bacio a stampo, dopo di che si alza si mette a saltellare per la stanza.
"Ahahaha, non riesci proprio a stare fermo!"
"Si chiama <<iperattività>>"
"Io la chiamo <<se non stai fermo un attimo ti tengo fermo io>>"
"Ahahahaha provaciii"
Lo afferro intorno alla vita e lo trascino sul letto, sul quale finiamo uno addosso all'altro, lui seduto sopra di me. Faccio attenzione a tener ben stretta la presa.
"Allora, dicevi?"
Cerca di liberarsi, ma vedendo che non riesce inizia a scalciarmi addosso.
"Be', io non sto fermo lo stessooo."
"Ahahahaha va bene, come vuoi tu."
Metto la mia mano tra quei capelli biondo scuro e gli accarezzo la testa. Come ho potuto pensare di sostituirlo con un tizio a caso?
"Dai bastaaa, mi fai male!"
"Va bene, hai vinto."
J smette di agitare le gambe e rimane fermo. Appoggio la testa sulla sua spalla.
"Come sempre."
"Heeei taci!!"
Si volta verso di me e mi guarda ditto negli occhi, con i suoi così misteriosi ed espressivi. Mi bacia di nuovo velocemente, dopo di che esce dalla stanza e si avvia verso la porta.
"Vai via?"
"Sì, dai... è anche giorno."
"D'accordo..."
Vado insieme a lui verso la porta. Prima di andarsene, mi da un bacio che dura un po' più dei precedenti.
"Comunque non mi va proprio a genio questa cosa che ti diverti a fare lo strozo per influenzare il mio comportamento." Gli dico con sguardo di disapprovazione, ma ridendo nel rimprovero.
"Stai per caso cercando in qualche modo di controllarmi? Perché sai che non puoi farlo." Mi risponde lui, com un sorrisetto soddisfatto.
"Nah, qualsiasi tentativo sarebbe inutile..."
"Vedo che capisci. Io sono un pazzo, io faccio quello che mi passa per la testa. E tu c'entri sempre."
"Non so se prenderla come una cosa positiva o negativa..."
"Beh tu riflettici mentre io vado a passare un po' di tempo con Frost o con qualche altra persona interessante."
"Ahhh, ti odio. Stronzo!"
"Tranquillo, ti odio di più io!"
Detto questo, ci mettiamo a ridere e lo afferro per i polsi, avvicinandolo a me. Restiamo qualche minuto a fissarci negli occhi, ridendo leggermente, lui appoggiato a me e con i polsi tra le mie mani, sul muro di fianco alla porta della casa. Passati questi minuti si stacca da me e senza dire niente apre la porta ed esce, salutandomi con un ultimo sguardo ed un sorriso.

Batman

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