Capitolo 18

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Vi consiglio di nuovo la playlist su spotify che potrete trovare sul mio profilo ovvero rebeccaneedfood con il nome della storia, altra cosa, leggete le note alla fine, ho bisogno del vostro aiuto per una cosa importantissima.

Ognuno reagisce ad una perdita a modo proprio.

Luke quando perse la sua amata maglietta dei Green Day non andò in panico ma usò la testa e ne comprò un'altra a poco prezzo su internet, quando mio padre perse la sua fede di nozze alzò le spalle fregandosene altamente, quando Michael perde invece delle ciocche di capelli comincia a pregare e piangere.

Insomma ognuno elabora la perdita a modo suo e Calum ha un modo tutto suo.

"Non puoi averlo fatto, no, no, no, no, tu non l'hai fatto davvero" Guardo il moro mentre apre ogni sportello della cucina ed ogni cassetto in maniera disperata e con il panico negli occhi.
"Cal-" vengo subito interrotto dal mio migliore amico che alza una mano verso di me per farmi tacere.

"Tu, tu hai buttato via tutte le mie birre, ti rendi conto del danno?" Il moro porta entrambe le mani tra i suoi capelli e comincia a fare strani versi frustrati, io sorrido mentre mi alzo dal divano e mi avvicino al mio migliore amico appoggiando una mano sulla sua spalla.

"Cal, è tutto okay, non moriremo senza birra, anzi, probabilmente questa pancetta sparirà" dico afferrando un suo lembo di grasso sull'addome, lui mi schiaffeggia offeso la mano.

"Sono parecchio incazzato ed ora ho bisogno di andare in camera mia e piangere come un ragazzo punk, e tu" indica la piccoletta ancora seduta sul divano mentre gioca con un nintendo "Tu, ti sei appena giocata la possibilità che io ti regalassi un modellino di Chewbecca per il tuo compleanno" dice con fare severo e la bambina corruccia lo sguardo.

"Un che?" Chiede ed il ragazzo alza le braccia disperato prima di andare in camera sua urlando qualcosa come "Solo la birra mi capiva qui dentro".

Rebecca segue con lo sguardo Calum per poi distogliere l'attenzione da lui e riportarla sul suo aggeggino luminoso, da quando Michael ieri sera glielo ha regalato non riesce più a staccarsi, ha voluto perfino farsi la doccia con quello.

Mi siedo in silenzio accanto a lei e senza disturbarla porto lo sguardo su di lei osservandola in ogni suo dettaglio, il suo esile corpicino è ripiegato in avanti per favorire il gioco, i suoi occhi nocciola chiari si muovono con velocità e precisione mentre alcune ciocche di capelli biondi miele le ricadono sul volto. 
Seguo i contorni dei suoi lineamenti delicati fino ad arrivare al nasino all'insù leggermente arrossato per gli ultimi giorni freddi che ci sono stati, noto come le sue labbra siano strette tra di loro mentre i suoi dentini mordono l'interno guancia per concentrarsi.

Sorrido nel vedere questa piccola e delicata visione in rosa, sembra un'angioletto, un piccolo fiore aggraziato.
"Piccoletta tra pochi minuti dobbiamo andare a scuola, a che stai giocando?" Chiedo io dolcemente e lei preme con violenza i tasti del suo nintendo.
"Sto facendo fuori tutti quest zombie figli di put..."

Sì. un'angelo delicato.



"Si, Luke ho capito, basta ripetermelo" dice esasperata Rebecca mentre cerca di uscire dalla macchina ma il biondo la ferma ancora una volta.
"Mi raccomando non ti scordare, Michael ti viene a prendere dunque non aspettarci, ci vediamo stasera, fai la brava e non litigare con altri bambini e stai lontana da quel Kyle, non mi piace per niente, credo abbia secondi fini con te" dice minaccioso Luke mentre guarda male il bambino in questione che sta salutando timidamente Rebecca.

"Va bene, Zio Lukey, ora vado" dice lasciandogli un bacio sulla guancia per poi guardare me sorridendo.

"Ci vediamo stasera piccoletta" dico io facendole l'occhiolino e lei mi fa un cenno veloce con la mano prima di saltare giù dalla macchina con il suo Daniel e correre verso il bambino con i capelli dorati che la saluta e fa una carezza al delfino.

DADDY\\ ASHTON IRWINDove le storie prendono vita. Scoprilo ora