"Okay ripetiamo la questione per la settima volta sperando che sia quella buona" Dice la donna seduta sulla grande poltrona in pelle nera.
"Rebecca oggi senza alcuna motivazione apparente prima ha insultato i poveri Robbie e Carl dicendo parole come, leggo qui dal resoconto della maestra, stronzo, figlio di una buona donna e caccolosi, in più dopo averli umiliati verbalmente ha deciso di saltare addosso ai poveretti prendendoli a pugni violentemente"
Annuisco per la settima volta dopo aver riascoltato il riassunto fatto dalla maestra Joseph e letto dalla preside, i miei occhi si puntano nuovamente sulla piccoletta la quale è seduta sulla poltrona accanto alla mia con le braccia incrociate ed un'espressione scazzata.
"Questi poveri giovanotti ora sono nel'infermeria per farsi disinfettare i graffi lasciati da sua figlia, ora, dopo tutto questo, cosa ne pensa?" Chiede la preside sistemandosi gli occhiali sul naso e appoggiando i figli sulla sua scrivania scura in legno, i miei occhi vagano tra lei e la maestra che è in piedi accanto a lei con uno sguardo quasi dispiaciuto.
"Beh signora, io non credo che Rebecca abbia massacrato di botte quei bambini, insomma la guardi peserà si e no venticinque chili come potrebbe mai fare dei disastri così gravi, inoltre una lite tra bambini non è poi la fine del mondo no?" Chiedo io sorridendo e la donna invece mi risponde con il suo sguardo freddo e severo.
"Signor Irwin noi insegniamo ad i nostri studenti a comportarsi in maniera civile e non come dei piccoli disgraziati che mordono altri bambini" dice lei e Rebecca decide di intervenire.
"Se lo meritavano, hanno fatto a pezzi il mio Daniel, sono dei caccolosi stronzi che meritano solo di essere presi a pugni" dice lei urlando ed io alzo gli occhi al cielo, di questo passo non usciremo mai di qui."Scusate, posso avere un momentino con lei?"Chiedo io sorridendo e le due donne quasi scocciate ma ancora scioccate dalle parole della marmocchia annuiscono, io le ringrazio con un cenno prima di girarmi verso la piccoletta la quale ancora ha le guance arrossate per le urla.
"Piccoletta ascoltami bene, sono pienamente d'accordo con te e sono più che convinto che tu abbia fatto benissimo a prendere a pugni quegli stronzi ma qui non sono della mia stessa idea, dunque ora tu ti fingerai molto triste, anche qualche lacrima sarebbe d'aiuto e farai parlare me, fidati sono esperto in queste situazioni"le dico sussurrando mentre le due signore sono impegnate a parlare tra loro, la bambina alza gli occhi al cielo prima di annuire.
Mi rigiro con il tipico sorriso che non utilizzavo dal liceo pronto per la scenata in versione Irwin, collaudata in tutti i miei anni di scuola per scamparla anche al peggiore dei prof, le due donne aspettano che io dica qualcosa così mi giro verso la piccoletta la quale dopo avermi fatto l'occhiolino comincia a fare il labbruccio e la faccia da cucciolo bastonato.
"Signore mie, io davvero non so come sia potuto succedere, insomma Rebecca è sempre cresciuta con figure tranquille e per niente aggressive, una bambina sempre educata e graziosa, più di una volta ha sacrificato la sua merenda per portarla all'amichevole barbone che vive accanto a casa nostra, e la domenica spesso e volentieri andiamo a fare volontariato nel canile con i cuccioli zoppi, insomma la guardi" dico io alla preside e la donna punta i suoi occhietti severi sulla piccoletta la quale sta facendo la sua migliore imitazione di un cucciolo senza casa.
"Sono davvero dispiaciuto per quello che ha fatto, non voglio immaginare il trauma psicologico che quelle povere creature avranno avuto, Dio, se solo oso pensarci mi vengono i brividi ma tranquille signore mie provvederò io stesso a punire Rebecca, è stato un comportamento davvero inappropriato e non verrà tollerato, grazie per tutto davvero, senza di voi probabilmente ora questa disgraziata starebbe vendendo droga in qualche vicolo" dico io con la mano sul cuore ed una finta espressione di gratitudine, le due donne si guardano leggermente confuse mentre la maestra si asciuga una lacrima di commozione.
bingo.