Capitolo 19 - Venditti's pov

191 29 11
                                    

Ed eccomi di nuovo seduto sul bordo del mio letto a fissare la parete di fronte a me, perso nei miei pensieri, pensando alla routine che ormai contraddistingueva le mie giornate: la sveglia che suonava, vestirmi, fare colazione e uscire di casa per andare al lavoro, ma quella volta con un peso in meno sul cuore. Il fatto di sapere la presenza di Giacchetti nella banca e la sua promessa di scoprire i responsabili delle rapine e fermarli mi dava un senso di sollievo che non sentivo più da tempo.

Nonostante fosse passata meno di una settimana dall'arrivo di Giacchetti nella banca, con la sua copertura si era integrato bene e per fortuna nessuno dei colleghi sembrava sospettare nulla sulla sua vera identità, il che a mio parere era già un'ottima cosa.

Finalmente, sapendo che forse la storia delle rapine sarebbe potuta finire presto, camminando per andare al lavoro mi godetti il sole sulla faccia, e prestando più attenzione a ciò che avevo intorno mi sembrò che l'intero quartiere pullulasse di allegria. Dettagli che non notavo da tempo avendo il pensiero fisso delle continue rapine e della mia impotenza di fronte a quella situazione.

In banca, l'unica cosa insolita che avevo notato in quegli ultimi giorni erano gli strani sguardi che Marco lanciava a Giacchetti: continuavo a non capire se fossero di sospetto o di diffidenza verso il nuovo arrivato, ma in ogni caso erano sguardi freddi e carichi di odio come se avesse ricevuto un torto da lui, o magari avesse addirittura avuto un conto in sospeso con lui. Ma questa sarebbe una situazione che avrei risolto a tempo debito, e nel mentre avrei osservato se la cosa sarebbe continuata oppure no.

Perso nei miei pensieri non mi accorsi di trovarmi già di fronte alla banca. Appena entrai cercai Marco e andai subito verso di lui.

«Ciao Marco, come stai oggi? Per caso hai visto Rossi? Devo parlare con lui di una cosa abbastanza urgente.»

«Sto bene, grazie. Rossi ti sta già aspettando in ufficio.»

«Grazie, Marco.»

Mi voltai e mi diressi verso il mio ufficio pensando alla freddezza nelle parole di Marco, ipotizzando subito dopo di avergli fatto un torto o dato un dispiacere senza volerlo. Ma a quello avrei pensato più tardi, ora dovevo avere informazioni sui progressi fatti da Giacchetti.

Aprii la porta e vidi Giacchetti già seduto sulla sedia e con dei fascicoli aperti sulla mia scrivania.

«Buongiorno signor Giacchetti, grazie per essersi fatto trovare nel mio ufficio... Così nessuno può sentire niente riguardo a lei e alla sua presenza qui» lo ringraziai.

«Nessun problema, almeno qui possiamo parlare tranquillamente senza orecchie indiscrete che possano ascoltarci»

Raggiungi la scrivania, versai due caffè e ne porsi uno a Giacchetti per poi sedermi e prendere il fascicolo per analizzare i progressi da lui fatti. Osservai attentamente le fotografie scattate: gli scatti erano buoni, e notai distintamente due figure scendere ed entrare nella banca, ma purtroppo non i volti coperti dai passamontagna o la targa del mezzo da essi usato. Il che è un fatto che non aiuta nelle indagini.

Con una punta di delusione, chiusi il fascicolo e mi rivolsi a Giacchetti. «Ottimi scatti, ma purtroppo non si riesce a vedere la targa o qualche tratto per poter identificare i ladri. Comunque per adesso è già un progresso rispetto a com'era la situazione prima del suo arrivo.»

«La ringrazio. Comunque non deve disperare, signor Venditti: ho qui una cosa che sono sicuro la metterà di buon umore. Diciamo una svolta nelle indagini» mi tranquillizzò l'investigatore, recuperando la sua borsa da terra.

«Di che cosa si tratta, esattamente?»

Lo vidi armeggiare e tirare fuori un sacchetto trasparente e completamente sigillato contente un capo di abbigliamento o qualcosa del genere di color nero.

«Che cosa sarebbe il contenuto della busta?»

Vidi apparire un sorriso compiaciuto sul volto di Giacchetti. «Questo lo definirei un colpo di fortuna. Abbiamo un passamontagna che ho trovato una sera durante uno dei miei appostamenti fuori dalla banca, probabilmente perso durante la fuga dopo l'ultima rapina. Appena lo farò analizzare da un mio amico, se la sorte ci sorriderà, potremmo identificare uno dei rapinatori.»

Non riuscii a dire più una parola dalla sorpresa a causa di quella notizia così inaspettata che mi aveva colpito come un fulmine a ciel sereno.

Forse, finalmente, avremmo potuto iniziare a seguire una pista ben precisa.

[Scritto da Vannyg88]

***

Rieccoci qui!

Possiamo dire che Giacchetti, nonostante il suo passato, stia svolgendo davvero bene il suo attuale mestiere di investigatore... Voi che dite, riuscirà ad arrivare ai ragazzi o no?

Se il capitolo vi è piaciuto non dimenticatevi di lasciare una stellina e/o un commento :)

Grazie mille e alla prossima! 

In questo mondo di ladriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora