«State parlando di me?»
La mia domanda li fece rimanere di sasso. Ci fu un breve ma intenso momento di silenzio assoluto, e alla fine Francesca prese la parola e mi diede spiegazioni.
«Lorenzo, come stavo dicendo a Gianluca, tu sei un bravissimo ragazzo e ti voglio bene, davvero. Ma non credo di poterti mai vedere come qualcosa di più di un amico, ecco... Non credo ci sia qualcosa di importante tra noi.»
Nonostante mi aspettassi una risposta del genere, rimasi terribilmente spiazzato dal sentire quelle parole uscire dalla bocca della ragazza per cui provavo qualcosa. Ma cosa avrei potuto fare se non accettare la reale situazione del nostro rapporto?
Qualche secondo dopo aver sorriso sinceramente a Francesca e averle fatto capire che avrei accettato il suo volere, Alessio Bernabei uscì dal locale. Non so cosa avesse bevuto, ma quel ragazzo sembrava davvero sbronzo: si avvicinò a noi e poco dopo lo udimmo dire a voce abbastanza alta qualcosa a Gianluca, qualcosa che mi lasciò nuovamente a bocca aperta.
«Ginoble, allora sei riuscito a conquistare la donzella, eh! E tu che ti facevi le paranoie per paura di non poterla mai avere tutta per te!» rise, mentre ammiccava al nostro amico.
Seguì un altro attimo di silenzio, e quella volta fu Gianluca a imbarazzarsi: era diventato bianco come un lenzuolo, si vedeva! E fu normale la conseguente richiesta di chiarimenti avanzata da Francesca.
Gianluca si affrettò a spingere Alessio verso l'interno del locale per poi tornare a testa bassa senza dire una parola, come a voler confermare ciò che avevamo appena sentito. Dunque toccò di nuovo a Francesca parlare per prima.
«Vedi, Gianluca, temo ci sia stato un fraintendimento: purtroppo non credo di provare per te quello che senti tu. Mi dispiace tanto, ma è così che stanno i fatti e non posso cambiare i miei sentimenti. Scusa...»
Mi sembrò di rivivere la stessa situazione in cui anche io mi ero trovato pochi minuti prima.
Ma Gianluca reagì meglio di me, perché si affrettò a rispondere che effettivamente Francesca aveva ragione e per non mandare all'aria la loro amicizia promise che avrebbe fatto il possibile per dimenticare il tutto in fretta. Dopo questo si abbracciarono, un abbraccio vero e pieno di affetto. Mi correggo, pieno di amicizia!
***
L'indomani Gianluca mi venne a trovare. Se non mi avesse chiesto lui di venire l'avrei fatto io: ritenevo fondamentale per la nostra amicizia parlare sinceramente dei nostri sentimenti per Francesca.
«Allooora... Credi siamo dei casi irrecuperabili?» esordii ridendo timidamente.
«Probabilmente sì» rise Gianluca, poi continuai io.
«Non pensavo che anche tu provassi qualcosa per Francesca. Se l'avessi saputo mi sarei fatto da parte, credo... Cioè, sinceramente non so come l'avrei presa davvero ma non le avrei chiesto di uscire.»
«Lorè, fidati: avrei fatto lo stesso. Forse a noi due manca un po' di dialogo per queste cose!» ammiccò lui.
Non aveva tutti i torti. Se entrambi ci fossimo confidati prima, magari sarebbe stato tutto più semplice... Ma almeno ora avevamo scoperto che Francesca non era interessata a nessuno di noi due.
Annuii e Gian proseguì. «Però Caterina mi aveva detto che Francesca era interessata a qualcuno... Se non sei tu e non sono io, allora chi ha il cuore di Francesca?»
Mi ritrovai per l'ennesima volta perplesso. «Non ne ho idea, anche perché non conosco bene i rapporti che ha Francesca con gli altri suoi amici e non mi viene in mente neanche un possibile ragazzo.»
«Temo di essere d'accordo con te: in genere le ragazze mostrano un comportamento differente quando c'è qualcuno di particolare, ma lei sembra comportarsi allo stesso modo con tutti, maschi o femmine che siano.»
Non feci in tempo a ribattere che il rumore della chiave nella serratura della porta d'ingresso interruppe i nostri ragionamenti: mio cugino era tornato a casa dalla banca. Lo udimmo borbottare tra sé e sé, adirato, e non ci salutò fino a quando non si chiuse il portone alle spalle.
Si rivolse finalmente a noi, rendendoci partecipi delle sue ennesime sventure lavorative.
«Ma come è possibile che neanche questo benedetto investigatore sia riuscito a trovare un colpevole? O quantomeno un indizio!» Prese fiato e continuò. «Non posso credere che sia un incapace. È il suo lavoro, possibile che non riesca a farlo bene?!»
Guardai con imbarazzo Gianluca, non sapevo se lui avesse mai visto Marco tanto nervoso prima di allora. Poi interruppi il monologo di mio cugino.
«Marco, ascoltami! Prima di tutto ti calmi e ti bevi un bicchiere d'acqua. Poi ragioni: avete assunto questo investigatore perché ve lo hanno consigliato, no? Ecco, allora fidatevi, fidati. Andrà tutto bene. Non possiamo sapere quanto sia difficile il suo lavoro, quindi non spetta a noi giudicare.»
Marco prese un respiro profondo e si sedette, stava tornando in sé. Dopodiché si scusò con Gianluca, che non aveva nemmeno provato ad aprire bocca durante lo sfogo di mio cugino. Forse perché non era molto interessato al discorso, o semplicemente non sapeva cosa dire. Chissà.
[Scritto da GiuliaUJ]
***
Alessio è stato un vero e proprio combinaguai: ora i poveri Lorenzo e Gianluca sono entrambi caduti nella friendzone. La cosa positiva è che almeno tutti e due si sono finalmente tolti il dubbio...
Se il capitolo vi è piaciuto non dimenticatevi di lasciare una stellina e/o un commento :)
Grazie mille e alla prossima! ❤
STAI LEGGENDO
In questo mondo di ladri
Fanfic• Fanfiction con Il Volo, Lorenzo Fragola, Francesca Michielin, Marco Mengoni, Antonello Venditti, Alessio Bernabei e Annalisa • Gianluca Ginoble, Ignazio Boschetto e Piero Barone sono tre coinquilini, tre studenti dell'Università Ca' Foscari di Ven...