Capitolo 11 - Annalisa's pov

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Per tutti avrebbe potuto essere una fatica, ma per me alzarmi presto la mattina ormai era diventata un'abitudine.

Non vivevo più a casa dei miei già da anni, ero diventata indipendente molto presto perché nella mia città il lavoro - nemmeno il più scarso - non c'era. Così avevo deciso di trasferirmi a Venezia, dove fortunatamente avevo trovato un lavoro come barista alla caffetteria dell'Università, grazie alle conoscenze di alcuni amici di famiglia.

Con quei pochi soldi che al mese riuscivo a raccogliere avrei voluto realizzare il mio più grande sogno: fare uno stage all'estero come giornalista. Speravo che un giorno, magari, il mio desiderio sarebbe potuto diventare realtà fino ad arrivare a fare giornalismo vero e proprio. In quel momento, però, riuscivo solo ad accontentarmi di ascoltare i racconti della mia amica Francesca Michielin, studentessa della Ca' Foscari, e darle dei consigli.

Avevo conosciuto Francesca due anni prima, quando aveva iniziato gli studi all'università, e nonostante la nostra differenza di età eravamo entrate subito in confidenza. Mi faceva piacere ascoltarla e aiutarla, anche perché le sue esperienze io le avevo già vissute anni prima.

Quella mattina mi aveva chiamata per dirmi che aveva delle cose importanti da dirmi e che avrei dovuto - come mio solito - aiutarla a "capire".

Erano le otto in punto, e mentre io e il mio collega Alessio eravamo intenti a sistemare il bar per la giornata che ci avrebbe aspettato, vidi subito entrare Francesca.

«Francy, sei già qui?» la accolsi, sorpresa di vederla così presto.

Annuì. «Volevo parlarti prima delle lezioni.»

«Confidenze tra donne?» intervenne prontamente Alessio «Mi devo dileguare?»

«Ehm, mi sa che è il caso» tagliai corto. Sapevo bene che Francesca avesse una cotta per Alessio, ma proprio non riuscivo a capire cosa ci trovasse di buono in lui. Erano totalmente diversi! Lei una ragazza timida e carina, e lui un playboy come pochi... Ci aveva provato persino con me l'anno prima, benché io avessi sette anni in più. Anche Alessio ormai era a conoscenza dei sentimenti di Francesca, ovviamente non ricambiati, ma lei era ignara di tutto e pertanto preferii farlo allontanare.

«Dimmi» la incalzai, una volta che Bernabei uscì per fumare una sigaretta.

Francesca partì come un razzo nel raccontarmi le ultime novità. Mi disse che qualche giorno prima era uscita con Gianluca, il suo amico abruzzese, ma un pizzaiolo aveva cercato di rovinare loro la serata con commenti sgradevoli, e iniziò a fare paragoni tra l'uscita con Gianluca e quella con Lorenzo.

Ad un certo punto la interruppi. «Aspetta, perché stai paragonando le due cose? Sono entrambi tuoi amici, no? Sono state delle normalissime uscite.»

Francesca scosse il capo. «Per me sono state delle normalissime uscite, ma forse per loro no. Come ti avevo già accennato la settimana scorsa, sono quasi certa che Lorenzo sia innamorato di me.»

«Sì, sì, mi ricordo. E hai anche ingaggiato Piero e Caterina per tenerlo d'occhio» risi.

«Esattamente, e io non vorrei ferirlo.»

Sospirai. «E di Gianluca cosa mi dici?»

«Di lui non saprei cosa dire. Di certo non era impacciato come Lorenzo, diciamo che si è comportato normalmente come ha sempre fatto... La cosa insolita è che mi è sembrato che abbia avuto quasi urgenza di uscire con me, da soli. Insomma, non era mai successo prima, e adesso c'è stata questa richiesta improvvisa.»

«Io non ci trovo niente di strano» ammisi «Dopotutto siete amici da più di due anni...»

«Sì, Nali, ma... Non so, ho avuto una sensazione strana. Certo, non ai livelli di Lorenzo, ma ho comunque qualche sospetto anche su Gian.»

A quel punto, allora, le rivolsi la fatidica domanda. «E se anche fossero davvero entrambi interessati a te, tu cosa ne penseresti?»

Francesca esitò. «Io... non lo so. Sono entrambi miei grandi amici, non riuscirei a vederli come qualcosa in più. Lorenzo meno che mai.»

«Eppure è quello che caratterialmente ti somiglia di più» osservai.

«Lo so, ma... per me non c'è interesse sotto quel punto di vista. Se proprio dovessi scegliere tra i due forse mi interesserebbe più un ragazzo come Gianluca, però alla fine anche lui non riesco a vederlo che come un amico. Tu sai benissimo qual è il mio problema...»

Annuii, alzando gli occhi al cielo. «Il tuo problema si chiama Alessio Bernabei, e io non riesco ancora a capire come sia possibile.»

«Neanche io, credimi» farfugliò Francesca «Ma a quanto pare è vero che al cuore non si comanda.»

«Direi proprio di sì, siete il giorno e la notte!» esclamai.

«Mi passerà, spero» concluse allora lei.

«Ah guarda, lo spero per te» risi «Puoi aspirare a molto di più, fidati!»

Proprio in quel momento si riaprì la porta d'ingresso e quello scansafatiche del mio collega rientrò, seguito da Ignazio.

«Signore, so di esservi mancato ma il vostro Alessio è di nuovo qui!» esordì scherzosamente Bernabei.

«Carramba, che sorpresa» sbuffai, alzandomi dal tavolino dove ero seduta con Francesca e tornando dietro il bancone per poi salutare Ignazio. «Ciao, Ignà.»

«Ciao, bedde» ci salutò lui «Tutto ok oggi?»

«Mah, si tira avanti. Dovresti insegnare un po' di buone maniere al tuo amico qua, e sarebbe tutto a posto...» aggiunsi, riferendomi ad Alessio.

«Ah, quello è compito di Gianluco... È lui uno dei suoi amici più stretti» si giustificò Ignazio.

«Chi l'avrebbe mai detto che due ragazzi così diversi sarebbero potuti diventare così amici» riflettei sconcertata.

Il siciliano accennò una risata. «Non dirlo a me! Sono ormai più di due anni che me lo chiedo.»

Intanto Alessio aveva "ben" pensato di accendere lo stereo e collegarlo al suo lettore mp3, aspettando l'arrivo dei clienti. In un attimo le note di Rotta per casa di Dio degli 883 riecheggiarono per tutto il locale.

«Vabbè, poteva andare peggio» commentai tirando un gran sospiro.

Si erano ormai fatte le otto e mezza e Francesca e Ignazio decisero di salutarci per andare a prendere subito posto in aula, mentre il bar iniziava ad affollarsi di studenti.

Solo pochi minuti dopo, mentre Alessio stava passando in rassegna la sua playlist da discoteca, mi arrivò un messaggio da parte di Francesca.

"Sei la miglior confidente che io abbia mai avuto."

Sorrisi, rimisi a posto il cellulare e ripresi a discutere con Alessio intimandogli di abbassare il volume.

[Scritto da FedericaIlVolo1996 e ilvolosvoices]

***

Buonaseraaa ☺

Siccome Federica ha avuto dei problemi durante il periodo di stesura di questo capitolo, ha chiesto a me di terminarlo. Speriamo vi piaccia!

Se il capitolo vi è piaciuto non dimenticatevi di lasciare una stellina e/o un commento :)

Grazie mille e a venerdì prossimo! 



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