la verità

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*una settimana dopo*

POV'S JESS
M(mamma): benji è l'unica persona che è riuscita a farti sorridere, vivi, vivi per chi vuoi, ma vivi. E mentre tu sei qua, lui è seduta su quella orribile sedia vicino a te, ed è capace di morire per te. Quindi svegliati. Perché accanto a te hai la persona più bella del mondo che se solo ne avesse la possibilità ti darebbe la luna.
J: lo so. E non sai quanto lo amo, ma sai del mio passato molto brutto. Non so se me lo perdonerebbe
M: e tu preferisci stare qua? Hai tutta la vita davanti. Hai ancora da fare un sacco di cose, falle. Vivi, vivi e conosci quello che devi. E ricorda il passato non si può cancellare, ma è passato, e se lui ti ama, accetta tutto e pensa al presente e al futuro. E quei sogni, brutti o belli che siano, beh lasciali lì, non pensarci. E svegliati, subito!
J: mamma, ti voglio tanto bene
M: anche io bambina mia, anche io. Ah e poi non vuoi mica dargliela vinta a quella Allison e a Marco, vero?
J: ovvio che no!

POV'S BENJI
Praticamente ho vissuto una settimana in questa stanza tenendoli la mano e dicendole che la amo tanto.
Il medico mi ha detto che è normale, ma io mi sto seriamente preoccupando. Ho paura, e se quando mi vedrà non mi vorrà più?
B: piccola mia, non posso più vederti così. Svegliati, fallo per me, ti prego
Non la potevi vedere attaccati a quei fili, a quella bomboletta di ossigeno.
Mi faceva sentire male, ma rispetto a qualche giorno fa, sono più contento per il suo stato, perché appena arrivata qua era bianca, bianca come il gesso, faceva spavento, non oso immaginare quel pezzo di merda che l'ha toccata cosa non le ha fatto, perché l'ho vista più magra e bhe pallida e mezza nuda, e c'erano 10 gradi fuori. Quei pezzi di Medea ora sono in galera e spero che ci muoiano la dentro.
Entrò un medico e mi disse che appena si sarebbe svegliata avremmo chiamato uno psicologo. Non si sa mai. Poi mi fece uscirà e andare a mangiare qualcosa.
Io uscì e tornai dopo mezz'ora circa.
C'erano lì anche kasy, Clara, fede e sua zia, fuori dalla stanza. Mi dissero di entrare e non sembravano molto felici, io aprì la porta e vidi due medici conversare e un medico si avvicinò a me e mi disse
D(dottore): è il ragazzo?
B: si perché?? Che succede?
D: non ho buone notizie, mi spiace
I miei occhi si riempiono di lacrime e mi passai la mano su di essi, alzai la testa e il medico aggiunse
D: ascolti, la paziente è in uno stato particolare. Ho consultato lo psicologo e mi ha detto che in questi casi, i pazienti non si svegliano, o meglio non si vogliono svegliare per non affrontare la realtà che li circonda. Ha avuto dei problemi, anche perché se non sarebbe arrivata sul punto di suicidarsi. Comunque ora vedremo il da farsi, lei può solo sperare. Ma le.possibilità sono poche, in questi casi solo il paziente può decidere se svegliarsi o no
B: ma quanto tempo ci vorrà?
D: non si sa, dipende ogni paziente ha il suo tempo. Noi aspetteremo e faremo di tutto, per quanto possiamo. Ma glielo ripeto, in questi casi sono loro padroni di loro stessi al 100% e quindi sono loro a decidere se svegliarsi o no. Ha avuto parecchie difficoltà per quanto ne so io. Ho parlato con la zia e mi ha raccontato un po' velocemente sia a me che allo psicologo. Comunque lui dice che la paziente ce la farà e si fidi lui è uno specialista, ne sa di ste cose meglio di tutti.
B: va bene, aspetteremo tutto il tempo necessario

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