Il calore del freddo sole di Dicembre penetrava dalla finestra della mia camera. Un’ altra giornata si presentava davanti. “Emily alzati!”. La voce di mia sorella mi invitava ad alzarmi e ad affrontare un’altra giornata di merda. Mi alzai, e mi rinfilai in bagno senza far attenzione alla presenza di mia sorella. “Buongiorno anche a te eh. Oggi hai le audizioni vero?” mi chiese lei dall’altra parte della porta, “Sì…” “Se ci vai con questo entusiasmo, ti assicuro la vittoria.”. Era scocciante la mattina. Aprii la porta di scatto. Era appoggiata alla soglia della porta del bagno, che probabilmente mi aspettava. Mi misi i jeans, il maglione e gli stivali. Presi lo zaino, mettendolo solo su una spalla e presi l’iPod. “Ci vediamo più tardi.” “Non fai colazione?” mi gridò lei dalla sommità delle scale, “Nah..” dissi aprendo la porta e scomparendo dietro di essa. Misi le cuffie nelle orecchie e cominciai a camminare per la strada verso scuola. Guardandomi attorno, potevo osservare la meraviglia di una città addobbata per la gran festa di Natale. Sì… già… bella merda. Odiavo il Natale. Non aveva significato per me. O almeno… prima lo aveva, adesso non più. Da quando sono morti i miei genitori, niente ha più senso. Alcune volte mi chiedo che senso ha vivere. Forse morire in quel fottuto incidente, sarebbe stata la cosa migliore. Arrivai di fronte il cancello della scuola. Tolsi le cuffie dalle orecchie ed entrai. La scuola era già popolata dai ragazzi. Mi diressi verso il mio armadietto, color blu ormai arrugginito. Lo aprii. Accanto al mio c’era quello di Hilary. “Giorno!” disse tutta sorridente. Era sempre felice. “Ciao..” dissi rovistando dentro l’armadietto, “Allora, pronta per le audizioni? Emozionata?” “Uh… non lo vedi come non sto nella pelle?” dissi guardandola, “Madonna santa… Comunque, ho letto gli altri ragazzi che partecipano alle audizioni. Vuoi sapere i nomi?”. Chiusi l’armadietto e la guardai, “ Su dai… non mi far rosicare…” dissi appoggiandomi all’armadietto e guardandola, “Tomlinson, Styles, Smith, Payne, Taker, Horan, Dover, Pierce e Malik”, “Perfetto… La vittoria allora è assicurata…” dissi alzando un sopracciglio, avviandomi verso la mia classe. “Non ti spaventerai mica di 5 cretini e di qualche oca?!” “Di tuo fratello e i suoi amichetti sì.” Dissi posando lo zaino a terra, vicino il mio banco e sedendomi. “Oltre a loro…” “Ci sei tu.” “Sì, va beh… ma io non ci tengo quanto ci tieni tu.”. Veramente a me non fregava niente. Ma loro avrebbero voluto così. Pensavano che avevo una voce incredibile, me l’hanno sempre detto. Faccio l’audizione perché loro volevano così. “Mh…comunque che canzone porti?”. Cambiai discorso. “Poker Face di Lady Gaga. Tu?” “Halo. Beyoncè.”. Poco dopo suonò la campana, e tutti i ragazzi che erano fuori ancora rientrarono in classe, dove dopo poco si presentò l’insegnante di Spagnolo. A terza ora c’erano le audizioni. Le prime tre ore passarono molto in fretta, tra una lezione e l’altra. Poi arrivò il momento di trasferirci nell’auditorium. Sul palco c’era già la preside, con il microfono in mano. “Allora ragazzi. Come vi abbiamo detto la scorsa settimana oggi ci sono le audizioni. Con esse, appunto, chi vincerà potrà fare 3 concerti in alcune città della Gran Bretagna e il contratto assicurato con una casa discografica. Quindi. La prima ragazza ad esibirsi è Dover, Hope Dover.” La ragazza salì sul palco, mentre la preside finisce la sua presentazione “ Che ci canta “22” di Taylor Swift.” Io e Hilary ci guardammo, nei suoi occhi vedevo i miei impauriti. Una canzone del genere cantata da Hope, era una bomba. La ragazza prese il microfono in mano e cominciò a cantare la canzone. Durante la canzone io e Hilary ci guardammo più volte. A fine canzone tutti le applaudirono, comprese noi. Era stata molto brava, e la canzone non era molto facile. Lei era la ragazza di Tomlinson. Scesa dal palco, appunto, lo andò ad abbracciare, e lui la baciò. Quanto erano odiosi… Mamma mia… Lei stava con lui perché era un gran figo, lui stava con lei perché era carina. La preside risalì sul palco, “Complimenti ad Hope. Adesso è il turno di Niall Horan. Niall Horan ci canta Payphone dei Maroon 5.” Ecco il biondino più figo della scuola salire sul palco prendere il microfono e fare fuori tutti con Payphone. Quella canzone mi rimase nel cuore, come la cantava lui nessun’altro. Complimenti Horan. Finita la canzone tutta la scuola era in delirio per il biondino. Lui sorridente scese dal palco e diede il cinque al migliore amico Payne. “Complimenti Horan, non me lo sarei aspettata da te. Adesso è il turno di Zayn Malik”. Oh, Zayn Malik, tutta la scuola moriva per il musulmano più figo del mondo. Anche Hilary. Io pensavo che era solo un montato... “Allora, Zayn ci canta Paradise dei Coldplay.”Coldplay. Il mio gruppo preferito, e la canzone era stupenda. Chissà come l’avrebbe cantata Malik. La base iniziò e lui cominciò a cantare. Dio, la sua voce rimbombava in tutta la stanza. Tutti si misero a cantare insieme a lui. Sapevo che Malik aveva una voce stupenda, ma di persona non l’avevo mai sentito. Finita la canzone andò incontro la sua ragazza, ovvero la prossima che sarebbe salita su quel palco, “ Complimenti Zayn! Adesso tocca a Carly Pierce. Carly ci canta Skyfall.”. Carly era la più pazza e carina in questa scuola. Era l’unica che veniva con i capelli un giorno di un colore ed un altro di un altro. E , ovviamente, era la ragazza di Zayn. Salì sul palco e cominciò a cantare. Mentre che cantava, Hilary mi abbracciò. Aveva capito che ero nervosa. Carly era la mia peggior nemica. La odiavo. Vinceva sempre e comunque lei. Scese dal palco ed io non ebbi il coraggio di applaudire ad una ragazza così stronza. Zayn l’abbracciò, mentre lei mi buttava una brutta occhiata. “Brava Carly! Adesso tocca a…Oh! Scusaci Payne! Ti abbiamo saltato! Allora, sali tu adesso. Liam Payne ci canterò Just the way you are di Bruno Mars.”. Il nostro dolce Payne. Anche lui era del gruppetto “fighi della scuola” ( di cui faceva parte Tomlinson, Styles, Zayn e Horan). Solo che lui era quello più dolce e carino. Addirittura, un giorno riuscii a confidarmi con lui. Alcune volte parlavamo di nascosto. Sì, perché se l’avrebbero scoperto quelli del gruppetto se la sarebbero presa con lui, ed io non volevo si cacciasse nei guai. Insomma era un mio caro amico. La base iniziò e lui cominciò a cantare. Che voce angelica. Finì la canzone e tutti applaudimmo. Oh cazzo, adesso era il mio turno. Le mani cominciarono a sudare, il cuore a battere forte, e le gambe a tremare. Hilary mi abbracciò sempre più forte. Quando il mio nome fu nominato, “Bravo il nostro Payne! Allora, adesso è il turno di Emily Scott!”. Salii sul palco, molto titubante di ciò che stavo per fare, “Emily ci canterà Halo, di Beyoncé.”. Tutti gli occhi erano fissi su di me. Probabilmente alcuni presenti erano increduli a quello che stavo per fare, perché nessuno sapeva che avevo una voce discreta. La base iniziò e cominciai a cantare. Quando finii di cantare quella splendida canzone, abbassai lo sguardo verso le mie scarpe. Tutto ad un tratto erano diventate così interessanti… Un forte applauso rimbombò nelle mie orecchie, e facendo attenzione ai tre piccoli gradini, scesi in platea. Arrivata, Hilary mi abbracciò forte. E perfino Tomlinson, mi gettò uno sguardo. Chi era Tomlinson? Beh… Possiamo scrivere un intero libro su di lui, ma mi soffermerò sui punti più importanti. Era la mia cotta da anni. Nessuno lo sapeva. Mi ostinavo a dire che non mi piaceva nessuno. Anche se una volta, mi confessai ad Hilary, ma non penso lo ricordi ancora, dato che era leggermente ubriaca. Inoltre…Louis Tomlinson non è altro che il fratellastro di Hilary, quindi sarebbe una situazione complicata e…comunque sia è fidanzato con Hope. Quindi… “Emily! Non sapevo avessi una passione per il canto! Complimenti! La prossima ad esibirsi è Caroline Smith.”. Oh… guarda un po’ chi si vede… La fidanzata del bello e riccio Styles… Un’altra antipatica… “Caroline ci canterà Last Friday Night di Katy Perry”. Cominciò a cantare. Tra il pubblico c’erano persone che ballavano, io ero immobile che sudavo freddo a fissare la stronza. Finita la canzone se andò verso Harry che l’abbracciò dandole dei baci sul collo. “Styles…Sali…”. Mi feci scappare una risata. Ormai la preside e Harry avevano un rapporto intimo. Sei giorni su sei Harry Styles era in presidenza. Tutta la scuola cominciò a gridare, tutta la scuola lo applaudì. Ovvio, il più bel riccio di sempre, con una voce da dio. Oh, sì, un posto era già aggiudicato…”Ci canta Isn’t she lovely di Steve Wonder.”. Quel riccio era l’unico, oltre a Tomlinson, a farmi venire i brividi. Entrambi avevano una voce stupenda. La canzone partì e lui cominciò a cantare, mentre noi battemmo le mani a ritmo. A fine canzone tutti lo acclamarono e applaudirono e lui, ovviamente, si andò a sbaciucchiare la bastarda. “E’ il turno di Hilary Taker!”. Era il suo momento. Il momento della mia migliore amica. L’abbracciai forte e le feci un grande sorriso di conforto. “Hilary ci canterà Poker Face di Lady Gaga”. Era una pazza su quel palco. Il suo modo di vestire, i suoi capelli colorati, le sue borchie rock sulle converse, facevano di lei la mia migliore amica. Finita la canzone, scese dal palco e venne verso di me e mi abbracciò forte, “Brava tesoro!” le dissi accarezzandole i capelli, “Sì, ma tu hai spaccato di brutto!”, “Spacco tutto!” dissi ridacchiando. “Tomlinson tocca a te.”. Anche per lui il posto era scontato. “Louis ci canta Summer Paradise di…” la preside non ebbe il tempo di finire la frase che il pubblico fece casino. Mentre che Tomlinson si esibiva Hilary mi parlava di lui, “Sì, certo…è carino eh… però… madonna è uno stronzo…” “Ma dai…” dissi io ridacchiando, “Si è fatto tutta la scuola. Ma santo Cristo. Poi…il fatto che chiama Luke e Kevin cretini perché si amano e stanno insieme, ne fa di lui un ragazzo ancora più stronzo.”. Luke e Kevin erano due ragazzi omosessuali che si amano da due anni, ma che solo quest’anno si erano dichiarati. “Omofobo…” “Lo so…Che ci posso fare però che è il mio fratellastro?” “Ah beh… niente… continuare a far finta di niente e vivere la tua vita.”, “Eh sì… ma… che te ne pare se stasera vieni a dormire da me?” “Chiedo a mia sorella e ti faccio sapere.”. Tomlinson scese dal palco e andò da Hope. “Ok, ragazzi. Abbiamo finito. Se adesso mettete una firma su questo documento, potete andare.”. Ad uno ad uno ci mettemmo in fila e firmammo il documento. Presi il telefono e chiamai mia sorella. “Ehi Emi, è successo qualcosa?”. Si preoccupava sempre quando la chiamavo, “Nah… Volevo solo informarti che stasera dormo da Hilary…” “Ah… Va bene. Come sono andate le audizioni?” “Bene…” “Ti sento sempre più entusiasta eh…” “Jade devo andare. Ciao.” Dissi chiudendole il telefono in faccia. Lo posai nella tasta posteriore dei jeans. Lo sguardo di Hilary era posato su di me, prima che uscimmo da scuola. “Non credi dovresti essere più dolce con tua sorella?” mi chiese mentre ci avviavamo verso casa sua, “E’ il mio carattere.” “No. Ti conosco. Non sei così tu. Se torniamo al passato, tu non eri così. Era quella che si divertiva un mondo, quella che faceva casino, che faceva battute strampalate, che rideva nei momenti meno opportuni, che passava ore e ore insieme alla sorella, era la prima ad andare alla festa. Adesso che sei? Non esci. E se esci, esci per comprare il pane. Non ti diverti. Ridi raramente. Pensi che andando così potrai andare avanti? Emi, nella vita si nasce… si cresce.. si muore… Sono passati due anni da quando i tuoi sono scomparsi. Ma in realtà loro non sono scomparsi, sono ancora qui. Non puoi rimanere per dove sei ora. Rompi il muro e passa avanti. Ricomincia a vivere, come tutti gli esseri viventi su questa terra. Ti prego.”. Mi disse queste parole, fermandomi e afferrandomi le spalle scuotendomi leggermente. Mentre parlava abbassai lo sguardo. I miei occhi erano pieni di lacrime. “Non ce la faccio.” Dissi con una voce quasi distrutta. “Se tu vuoi. Posso aiutarti a far ritornare in te quell’Emily. In questi anni non hai fatto altro che schivarmi quando ti volevo aiutare a ritornare come prima.” “Penso di non farcela.”, “E invece sì. Tu ce la farai. Perché l’Emily che conosco io, non si è mai abbattuta davanti alle difficoltà.”. Mi prese il mento e mi alzò il viso. Accennò un leggero sorriso poi mi abbracciò. Sapevo benissimo, che non ci sarei riuscita ad uscire da questo tunnel buio. Non era la prima a dirmi che dovevo ricominciare a vivere. Anche mia sorella si ostinava a ripetermelo. Lei era riuscita ad andare avanti. A ritornare come prima. Adesso toccava a me. Era arrivato il mio momento.
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Hidden Love
Fanfiction"Era davanti a me. Era cambiato. Non era più il ragazzo sbarbatello di una volta. Era un uomo."