Capitolo 25

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Mi squillò il telefono e risposi all’istante. “Payne” sullo schermo. “Paaaaaaayne” quasi gridai, “Capisco la tua felicità.” Disse ridendo, “Dimmi tutto Payne” “Mi puoi passare Louis? Siccome è troppo preso da chissà quale faccenda, non mi risponde a telefono. E’ troppo impegnato con te? Disturbo?” “Ti chiudo il telefono in faccia, se continui.”, “Scusa, tesoro.”. Spostai il telefono dall’orecchio e lo avvicinai a Louis “Payne”, “Lo avevo capito” mi bisbigliò prima di mettersi a parlare con il ragazzo dall’altra parte del telefono.
“Venite tutti con me in macchina?” chiese Louis prendendo le chiavi, “No, ci andiamo a piedi.” Risposi io sarcasticamente, “Oh, ok. Allora si ci vede!” disse uscendo dal portone. Lo seguii aspettando che Hilary chiudesse la porta. Entrammo tutti in macchina. A me, tanto per cambiare, capitò il posto davanti. “Accendi la radio” mi ordinarono i due dietro, “Va bene…”. La accesi.
There now, steady love,
so few come and don't go
Will you want to ,
be the one I always know
When I'm losing my control,
the city spins around
You're the only one

who knows, you slow it down

I The fray  sulle note di “Look after you” mi stavano trasportando in un mondo parallelo, quando il telefono di Louis squillò. Un messaggio. “Potresti leggermelo, per favore?” “Mh, certo” dissi prendendo il telefono. Schiacciai la casellina che lampeggiava “E’ Harry.” “E che dice?”. Schiacciandola mi si aprì la loro conversazione “Mi dispiace… Ma ci sarà anche lei.”. Lessi il messaggio precedente che era di Louis “Sono così felice!”, ma non ebbi il tempo di leggere altro perché dovetti posare il telefono sul cruscotto, per dov’era, “Chi è che ci sarà, Lou?” chiese Hilary, “Hope..” “Ah beh, allora ci divertiamo!” dissi sorridendo, “E’ una pazza isterica quella lì…” azzardò Matt, “Perché?” “Quando avete rotto si è messa a gridare come una gallina…” rispose Hilary, “Poverina…” disse Louis ridendo.
La nostra meta era casa Malik. Avremo mangiato e fatto casino lì. E saremo stati in tanti. Arrivati bussammo alla porta e ad aprirci venne Liam, “ZAC SONO ARRIVATI LOU, HILA, EMI E MATT!” gridò prima di salutarci. Matt stava già nel pallone, “Bella la giacca Matt!” accennò Liam, “G-grazie…”. “Louis.”. Appena messo piede in quella casa di fronte Louis si precipitò Hope, “Hei!” “S-sei bellissimo.” Gli disse lei accarezzandolo. Indietreggiai un po’, levando il cappotto che prese subito Liam. “Sì… a-anche te.” anche lui indietreggiò, per poi dirigersi verso la folla. Hope mi guardò in faccia. Non dico che fosse distrutta, ma era triste e incazzata con sé stessa. Prendemmo posto nel grande tavolo che avevano preparato i ragazzi prima. Alla mia sinistra c’era Hilary, alla mia destra Louis. “Mi fa fare certe figure di merda quella lì…” bisbigliò, “Beh… posso anche capirla… la lasci dopo tipo due anni di fidanzamento, senza un motivo…” “Un motivo c’è… ma non ho intenzione di dirglielo. Almeno non ora.” “E allora dovrai sopportarla, finché non ti decidi.” “Fosse per me le avrei detto tutto da un pezzo… ma non dipende da me la cosa…” “Ah…” “Mi chiedo solo perché se l’è presa tanto. Scopavamo soltanto.” “Perché lei tiene a te, Lou.” dissi guardandolo negli occhi, “E tu? Tieni a me?” mi spiazzò con quella domanda. Fortunatamente arrivò la cena, così non gli risposi. Tu tieni a lui? Certo che ci tengo a lui. Ne sono innamorata.
Matt
Non fare figure da imbranato, non ti eccitare, non combinare casini. Stai calmo. Non ci riesco. Mi sorride, mi parla, e mi sento come se fossi in paradiso. Mi tratta solo come un amico, ma…è un inizio. Il miglior inizio che si possa avere in una relazione. E’ carino, dolce, simpatico…Chissà se è innamorato di qualcuno…se magari è fidanzato con qualcuno…In effetti sta sempre con Zayn, ma non penso stiano insieme… Anche perché Zayn sta con Carly… Ho una grande confusione in testa. Mi sto forse solo illudendo? Dovrei chiedere a Emily di indagare ancora di più, perché non basta. E’ troppo poco quello che so su di lui. Potrei anche indagare io… ma sono troppo imbranato… e se agissi? No… Combinerei solo guai…Ho bisogno di una mano.
“Sto nel pallone.”
Mandai subito il messaggio a Emily che mi guardò preoccupata. Le indicai la porta e mi alzai. Si alzò subito dopo di me, pronta a raggiungermi.
Io
“Dove vai?” mi afferrò la mano Louis, “Devo… devo andare un attimo in bagno.” “Sai dov’è?” “Mh…Sì…Non ti preoccupare.” Gli sorrisi e mi diressi verso il corridoio, uscendo dalla porta. “Che cazzo succede Matt?” “Che non ci sto capendo più niente. Sei sicura che sia gay?” “Sì, me lo ha detto lui.” “E che non sia fidanzato?” “Beh… questo… questo non lo so… ma non penso.. me lo avrebbe detto…” “Sicura non stia con Zayn?” “Ma certo! Zayn sta con Carly, non con Liam. Okay, calmiamoci tutti. Come vanno le cose con lui?” “Bene… penso.. cioè mi parla, ride… Solo che ho paura di sembrare un imbranato.”. Lo presi per le spalle, “Sii più sicuro di te stesso, e fargli vedere chi sei. Liam non è un duro, si addolcisce con poco. Su.”
Louis
Non era andata in bagno. Il bagno era dalla parte opposta da dove era andata. Mi alzai e mi affacciai alla finestra. E li vidi. Lei gli teneva le spalle, lui aveva posava lo sguardo a terra. Poi lei lo abbracciò forte. Poco dopo la vidi entrare. Solo lei. Lui era rimasto fuori, con una sigaretta in mano. Presi il cappotto e mi diressi fuori “Dove vai?” mi chiese, “In bagno.” Risposi di fretta uscendo. Il ragazzo era seduto a terra, sull’erba ghiacciata. “Passi una?” gli chiesi. Si voltò di scatto quasi impaurito. Mi porse subito il pacchetto di sigarette e l’accendino. “Problemi di cuore?” chiesi io senza pensarci due volte, “Sì…anche tu?” “Sì.”. Accesi la sigaretta e aspirai, “Chi è la ragazza?” gli chiesi, “Mh… nessuno…” rispose nervosamente, “Giusto.. non sono fatti miei…” “E’ troppo complicato da spiegare…” “Emi?”. Il suo nome mi uscii da solo. Involontariamente. Il ragazzo si voltò verso di me. Mi fissò per un po’ prima di rispondere, “Sarai mica geloso?” mi chiese, quasi per stuzzicarmi. Strinsi la sigaretta fra le labbra e aspirai più forte, “Allora? Sei innamorato di lei?” “Mi dispiace dirtelo ma… quello sei te, Tomlinson.”. Stavolta fui io a voltarmi verso di lui, “Che cazzo dici?” gli domandai infastidito, “Ogni volta che la guardi hai i cuoricini negli occhi…” rispose lui facendo uscire dalla sua bocca il fumo, “Si vede che non ne capisci proprio un cazzo di amore…” dissi io ridacchiando, “Forse hai ragione, ma vedremo…” disse prima di alzarsi e lanciare il mozzicone in strada. E’ inutile continuare a non ammetterlo. Mi piace. E anche tanto. Ma non ne sono innamorato. Non hai mai provato l’emozione di essere innamorati. Non sai com’è. E’ vero. Non posso dire se questo è amore o no. Ho bisogno di certezze. Ed io non ne ho. “Louis”. Per un momento sperai fosse lei, ma invece era Hope. “Dimmi.” “Ti prego… Torniamo insieme… Scusami… Scusami per tutto quello che ho fatto. Anche se io non lo so. Ti prego perdonami. Mi manchi tanto. Mi mancano i tuoi abbracci, i tuoi baci, le tue battute stupide. Ti prego.”. La guardai in faccia. Lei non centra niente. Adesso capisco. “Non sei tu, Hope…Sono io.” Dissi continuando a fissarla, “S-spiegati meglio.”, “Mi sono innamorato di un’altra….di un’altra ragazza…e…” “Chi?” mi chiese fissando i miei occhi. Non le risposi. Non ci riuscii. Non ero pronto ad ammetterlo. Non ancora. Anche se avevo appena confessato di esser innamorato di un’altra ragazza, nessuno doveva sapere chi fosse. “Ok, Lou, addio.”. Andò via. Tirai giù un sospiro e mi sdraiai su quell’erba congelata. Chiusi gli occhi. “Quindi questo sarebbe il bagno?”. Era la voce che volevo sentire. Di cui avevo bisogno in quel momento. Aprii gli occhi e mi alzai sui gomiti, guardandola. “Fa solo un po’ freddo, ma è un bel posto.”. Era seduta adesso accanto a me, “Senti freddo?” le chiesi, “No..” sorrise prima di distendersi. Mi distesi accanto a lei, guardando quel poco che si poteva vedere di cielo stellato. “Che ci fai solo soletto qui fuori?” “Aspettavo…”, “Chi? O.. cosa? Non si sa mai…” mi chiese ridacchiando, “Che i miei pensieri si schiarissero da soli… Come un cielo che si libera dalle sue nuvole.” “Stai diventando filosofico…” “Tranquilla, ritornerò a fare il cretino.” “Oh, va bene anche quando fai il filosofico, anzi meglio.”. Mi girai verso di lei. Sorrideva mentre guardava il cielo. Scappò un sorriso anche a me. “Allora? Sei pronto a passare quasi una settimana insieme a me?” Credimi, insieme a te ci passerei tutta la vita. “Mh..” mi girai verso il cielo, “Non lo so… Tu?” “Ho solo un po’ di paura.”. Avevamo tutte e due il naso in su, le mani che si sfioravano, le nostre labbra a volersi attaccare e non staccare mai più. “Di cosa?” chiesi avvicinando la mia mano alla sua, “Che vada male. Che tutto vada a puttane.” “Perché pensi questo?” “Perché ho smesso di credere nelle cose da un po’ di tempo.” “Non sai cosa ti perdi…” dissi sorridendo. Si girò verso di me. Feci ugualmente con lei, “Illudersi?” chiese, “Sognare.” Risposi.

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