Capitolo 4

3.1K 125 2
                                    

Louis
Aveva rifiutato di ballare con Louis Tomlinson. Sfigata del cazzo. Ok… ero entrato da poco nel locale, ma già ero ubriaco. Oh Louis… Non ti metterai a pensare che ci sia solo lei con cui potersi divertire, anche quelle al tuo canto non sono tanto male. Sì, ma odio essere rifiutato. Nessuno mi rifiuta. Nemmeno una stupida, cretina, che esce dal suo periodo oscuro. La ragazza alla mia destra continuava a baciarmi il collo, mentre guardavo da lontano Emily che ballava con quello. La rabbia trapelò nella mia mente, che senza accorgermene spostai con un gesto secco la ragazza. “Che cazzo fai?”. La guardai in faccia, “Scusa.. non so che mi sia preso.” Per poi riposare lo sguardo su lei, “Chi è quella?”. La ragazza si riavvicinò di nuovo, strusciando la sua gamba alla mia, “Ma chi?” “Mh… certo…”. Si mise davanti a me e cominciò a ballare, riuscendo a trasportare anche me nel ballo.
Io
Tom era simpatico, dolce, cretino e troppo serio tutto insieme. L’amico perfetto. Ma appena qualche sostanza modificava il sistema nervoso che aveva nel suo cervellino, riusciva ad essere perverso, stronzo e bastardo, tutto insieme. E stava per accadere. “Tom è meglio che ti siedi un po’ eh…” “Oh dai… stai zitta e balla.” Disse stringendomi al suo corpo. Faceva puzza di alcool. Aveva chiesto al barman altre  due bottiglie di birra, solo per ste sesso… Dovevo cercare di arrivare da Hilary –scomparsa- il prima possibile. “Devo andare un attimo in bagno, aspet…” “Vengo con te.” “Tom. Bagno. Sole donne. Capisci?” “Chi vuoi che si accorga in questo bordello che entri un uomo nel bagno delle ragazze?” “N…no.” “Dai su, andiamo.”. Mi prese per l’avambraccio e si incamminò, trascinandomi. Ma qualcosa mi bloccò. “Scusa amico, dovrei parlare un attimo con Emi.”. Tom mi guardò. Io guardai lui. Lasciò il braccio ed evaporò in meno di un minuto. “Che vuoi?” “Proprio non ti capisco.”. Lo guardai interrogativa, “Dico, si offre Louis Tomlinson, ma te preferisci andare con quello lì?” “Mi stava accompagnando in bagno? Sì, mi stava accompagnando in bagno.” “A fare?” “Pisciare? Che ne dici?”. Mi lasciò la mano che mi stava tenendo da quando la nostra conversazione era iniziata. “Adesso stai con me?” “No. Più che altro. Aiutami a trovare tua sorella, che vorrei andare a casa.” “A casa? Adesso?” disse guardando l’orologio sul suo polso. Gli presi il polso con forza. Notai l’orario. Le due. “Sì. Decisamente.” “Vengo con voi…” “Nessuno ti obbliga.” “Mi obbligano i miei.” Disse sorridendo per poi fare una faccia incazzata. “Ah.. non ti preoccupare. C’è il taxi. E te sei ubriaco…”. Si voltò verso di me e mi bruciò con lo sguardo. “O-ok. Ci accompagni tu.” Dissi sorridendo. Mi prese la mano e mi trascinò tra la gente sudata e alcolizzata. Portandomi a destinazione. In uno di quei divanetti, c’era Hilary che si slinguazzava con Niall. Pensavo che nel suo cuore ci fosse solo Zayn. I gusti cambiano a quanto pare. Tossì più volte, per attirare la sua attenzione. “Hilary!”. Si staccò dal ragazzo biondo e entrambi mi guardarono, “Ciao,” feci con la mano, “Hila posso parlarti un attimo.”. Si alzò sbuffando e mimando qualcosa tipo “arrivo” a Niall. “Rovini sempre le feste. Che vuoi?” “Andiamo a casa? Ti prego.” “Ma sei pazza?” “ E’ una palla stare qui. E poi è tardi. E… il nostro accompagnatore è un po’ ubriaco. E se non vuoi ritornare a casa con un autista completamente ubriaco che non riuscirebbe a stare in piedi, faremmo meglio ad andare adesso a casa.” “Ok…Ok… dammi dieci minuti…e arrivo.” “Grazie” le buttai le braccia al collo sorridendo, “ti aspetto fuori”. Lei ritornò dal ragazzo che l’aspettava sul divanetto, mentre io trascinai Louis fuori dal locale. “Cazzo che freddo.” Dissi stringendomi in quel cappotto. Si levò il giubbotto e me lo porse sulle spalle. “No. Louis, morirai di freddo.” “Ho bevuto un po’ tanto che non sento freddo. Tranquilla. Non te l’avrei dato se no.” Disse portando le braccia al petto. Aspettammo un po’ al congelo quando Hilary si presentò. Arrivammo alla macchina, “Io dietro. Devo dormire.” Disse Hilary infilandosi dentro, “Guarda che non ti porto in braccio dentro. Puoi dormire in macchina per me.” Disse Louis prendendo il posto del guidatore. Ridacchiai e entrai nel posto di davanti accanto a Lou. Partimmo. Dopo un po’ Lou accese la radio per colmare il silenzio che c’era fra noi. Ma ad un punto il volume si alzò così forte e di colpo, che saltai in aria. “ABBASSA QUEL CAZZO DI VOLUME. STO CERCANDO DI DORMIRE.” Gridò Hilary da dietro. Scoppiai a ridere, “Era una prova per vedere se dormivi…lo sai che ti voglio bene” disse riabbassando il volume, “Muori.” Rispose dai sedili posteriori. Guardavo fuori dal finestrino, ridendo. Quando arrivammo a casa. Le luci erano spente. Louis fece scattare la serratura ed entrammo. Il calore della casa mi riscaldò subito. Tolsi il giubbotto di Louis e il mio e lo appoggiai sull’attaccapanni. Poi ognuno si rifugiò nelle proprie camere.  “Cazzo Hila, il pigiama.” “Ma porca la troia. Io ho solo questo, l’altro è a lavare.” “Apposto… Dormo così…” “Congelerai. Ho un’idea. Vieni.”. Le sue idee non sono mai state delle migliori. Infatti…
Bussò alla camera di Louis. Non rispose, “Starà dormendo.” Dissi io. Lei insistette. Lui aprì. “Che volete?” “Hai qualcosa da prestare a Emi per la notte?” “No.” Disse chiudendo la porta, ma Hilary gli si scagliò a dosso spingendola. Entrò borbottando qualche frase contro il fratello. Fratello che era in mutande. Poi uscì con un mucchio di vestiti. E prima di chiudere la porta “Ma tu, dormi nudo la notte?” domandò, e ottenne una porta sbattuta in faccia dal fratello. “Apposto. Tieni e vai a dormire.” “Grazie.” Dissi sorridendo e seguendola dentro camera.

Hidden LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora