Quella fu la notte più bella della mia vita.
Il mattino seguente mi svegliai inspirando il suo dolce profumo, aprendo piano gli occhi notai di essermi addormentata sul suo petto che si alzava e abbassava regolarmente. Sollevai lentamente il viso e non potei fare a meno di guardarlo, con quella sua aria serena e tranquilla, le labbra leggermente socchiuse. Gli baciai delicatamente lo zigomo sfiorando la sua pelle liscia con le labbra ed andai verso il bagno per rinfrescarmi.
- Corin? – chiamò lui dopo qualche minuto – Sono qui. – dissi io, come se essere nel bagno del Principe fosse la cosa più normale del mondo, sorrisi a quel pensiero.
- Buongiorno. – apparve dietro di me e mi baciò teneramente i capelli, notai solo allora delle strane ombre scure sotto i suoi occhi che prima ricordavo non esserci – Avete dormito male questa notte? Avete un'espressione sconvolta. – chiesi leggermente preoccupata – Credevo di aver dormito bene, ma al mio risveglio ho avuto un leggero mancamento. – ammise guardandomi attraverso lo specchio da muro con l'elegante cornice in ottone decorato, mi voltai per accarezzargli una guancia – Siete solo molto stanco, facciamo colazione? – proposi, lui sorrise e si allontanò da me dirigendosi verso il grande armadio per potersi vestire.- Ben svegliati. – ci sorrise Ermete non appena ci vide arrivare – Come sta la vostra gamba? – mi chiese avvicinandosi, io sorrisi e chiesi di vedere la serva più anziana prima di iniziare il pasto per la medicazione.
Ermete mi accompagnò in cucina stando attento a che non sforzassi inutilmente l'arto ferito mentre Lysandros mi avrebbe aspettato nella sala da pranzo. La donna mi aspettava con tutto il necessario e non appena mi vide mi sorrise sollevata – Ve ne siete ricordata. – disse armeggiando con le bende sporche, ma la sua espressione gioviale mutò in preoccupazione non appena vide lo stato delle ferite – Molto strano, Principessa con cosa vi siete medicata la scorsa notte? – chiese la donna – Vi ripeto che non sono stata io a medicarmi. – risposi – Povera piccola, chissà che spavento vi siete presa. Ma non è nulla di irreparabile, siamo ancora in tempo. – sorrise ritrovando quell'espressione materna con cui mi aveva accolta e medicò nuovamente le ferite in modo attento ed accurato, ammonendomi di tanto in tanto perché dovevo restare ferma e non accettava che una principessa si lamentasse tanto per qualche graffietto.Ermete entrò nelle cucine poco dopo per riaccompagnarmi nella sala da pranzo dove mi aspettava Lysandros, mi aggrappai al suo braccio e zoppicando riuscii a raggiungere il meraviglioso buffet che mi aspettava quella mattina, il mio stomaco protestava fermamente chiedendo il cibo che non riceveva da troppe ore.
Scostai la tenda e portai istintivamente le mani alla bocca
- Tutto questo è assurdo. – riuscii solo a dire.Lysandros giaceva svenuto sul pavimento con in mano un calice dorato dal quale fuoriusciva del liquido violaceo rimasto all'interno, corsi dal ragazzo privo di sensi e gli scostai i capelli dal viso – Lysandros... - lo chiamai allarmata scuotendolo. Dopo vari tentativi falliti portai il mio indice ed il mio medio poco sotto la meravigliosa elle che formava la sua mascella, lì dove si intravedeva una vena a causa del colore chiaro della sua pelle – Il suo cuore batte ancora. – constatai sollevata – Principessa non temete, ho chiamato uno dei migliori medici di tutti i regni, arriverà il prima possibile per visitare il Principe. Ora aiutatemi a trasportarlo nelle sue stanze. – annuii vigorosamente e, seppur soffrissi per il dolore dovuto alle ferite, pretesi di portare il Principe in spalla fino alle sue stanze.
Mi guardai attorno furtiva durante tutto il tragitto, cercando segni del colpevole.
Quella dannata donna era molto brava ed astuta, ma questo non le sarebbe bastato, mi sarei vendicata di tutto il male che stava provocando al giovane ragazzo che era stato così amorevole con me.- Corin, io ho da sbrigare molte faccende, potete se non vi dispiace ovviamente, cambiare il Principe con abiti più adeguati? Il medico non avrà tempo anche per impazzire con tutti quei fronzoli. – disse l'uomo indicando le rifiniture ed i lacci sulla camicia di Lysandros, annuii e mi chiusi la porta alle spalle.
Guardai il giovane assopito disteso sul letto per poi mettermi a frugare fra i suoi cassetti in cerca di qualcosa di più semplice ed adatto. Trovai in fondo all'armadio una camicia color crema ben aperta sul petto e abbastanza larga e morbida, pensai fosse l'ideale. Trovai anche dei pantaloni che avrebbero fatto al caso mio.
Sistemai gli indumenti accanto al corpo di Lysandros e delicatamente sfilai la giacca, posandola su una sedia poco più in là. Mi accorsi allora che avrei dovuto spogliarlo per poterlo cambiare ed avvampai a quel pensiero, perché non ci avevo pensato prima?Come avrei preteso di cambiare Lysandros senza sfiorarne la pelle?
Avvampai maggiormente e le mie mani cominciarono a tremare nel momento in cui, raccolto tutto il mio coraggio, cominciai a sfilargli la camicia. Il suo petto era liscio e la pelle caldissima, profumata di pulito, sulla parte superiore una leggera peluria faceva capolino, il fisico atletico e scolpito ma non eccessivamente, segno di una predisposizione naturale e non di un costante allenamento.
Lysandros sembrava essere sprofondato in un sonno irrequieto fatto di incubi e non fu facile rivestirlo, considerando il mio imbarazzo.
Improvvisamente mi ricordai del mio ritorno a castello dopo aver scoperto della diseredazione da parte di mio padre e di come lui mi aveva spogliata e rivestita, sorrisi imbarazzata a quel ricordo.- Principessa, avete bisogno di aiuto? – la serva giovane sbucò dalla porta della camera di Lysandros distogliendomi dai miei pensieri – Non preoccupatevi – sorrisi – Stavo giusto andando via. – indicai il corpo di Lysandros sotto le coperte con la fronte corrucciata e leggermente imperlata di sudore, quel suo stato mi preoccupava ma non volevo darlo a vedere – Non sembra un angelo quando dorme? – ammise lei ammirata. Guardai i suoi occhi, esprimevano un affetto sincero – Quando Ermete mi ha detto che era qui sono corsa a fargli visita, temevo per la sua salute. – ammise posandosi una mano sul cuore – Mentre lo aiutavo a ripulire il pavimento dalle macchie di calice mi ha detto che ultimamente non se la passa tanto bene. – si avvicinò di qualche passo – Sapete, il liquido mi è sembrato lo stesso che ho ripulito nella vostra camera qualche tempo fa. Ermete compra del vino davvero appiccicoso. – commentò infine, a quelle parole le mie orecchie si drizzarono e la mia schiena si irrigidì:
Lysandros era stato avvelenato.
- Che tipo di vino compra Ermete? – chiesi cercando di indagare, la giovane fece spallucce – Non lo so, spesso in primavera dice di dover comprare il suo vino speciale, lo ritira e serve lui stesso, non permette che lo si tocchi, ma posso assicurarvi che è un impiastro violaceo, sembra quasi coagularsi se resta più tempo del dovuto nei calici – mi guardò stranita – Vi intendete di vini? – chiese.
- Chiamate Ermete, subito. – ordinai severa, avrei chiarito questa questione prima che Lysandros potesse svegliarsi e che l'affetto per quell'uomo gli impedisse la giusta lucidità.

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Lysandros
Mystery / ThrillerLa guardava fisso mentre dormiva e pensava fosse la ragazza più bella che avesse mai visto. Questo pensiero lo tormentava, la sua bellezza avrebbe significato un enorme pericolo per entrambi. "E' già successo quattro volte, non ce ne sarà una quint...