MY DILEMMA IS YOU 4 (+ Cam's Pov)

Capitolo 19.

Cameron's Pov.

Vedere Cris crollare in quel modo, mi fa sentire in colpa. Per la prima volta, penso che il piano che vuole mettere in atto Cloe, avrebbe come unico risultato questo : la ragazza che amo distrutta dalle mille emozioni che si susseguono in meno di un attimo. Mano a mano che i ricordi le torneranno in testa, i suoi sentimenti e le emozioni del passato usciranno a galla, facendole sia del male, sia del bene. Non voglio mentirle in alcun modo. Ci tengo ai suoi ricordi. O meglio, ai nostri ricordi.

<< No... >> sussurra prima di cadere tra le mie braccia, in preda alla tristezza e alla disperazione.

Per la seconda volta, la perdita di quella che considerava la sua migliore amica si è fatta sentire, ma non so come potrà prenderla questa volta. Avendo attraversato molti problemi nella scuola a Miami a causa di Susan, la piccola Cris si era creata una corazza robusta, e per quello era stata in grado di superare una cosa importante come la morte di Cass. Ma in questo momento, la ragazza tra le mie braccia, è debole. Lei ricorda solo la bella e tranquilla vita di Los Angeles, in cui tutti le volevano bene.

<< Stai tranquilla, va tutto bene... >> sussurro, accarezzandole i capelli.

<< Non... Non può essere morta. La mia migliore amica... No. Non ci voglio credere. >> dice tra le lacrime. << Trevor, dimmi che non è vero. Dimmi che è solo uno scherzo... >> si volta verso di lui.

<< No, non lo è, Cris. Cass non c'è più, da tanti anni. Mi dispiace. >> risponde Trevor. << Ma ha lasciato a tutti noi un bel ricordo di lei... Non te lo ricordi, ma prima che tu partissi ci siamo promessi una cosa molto importante : di continuare ad essere i tre moschettieri. Questi braccialetti, ce li hai regalati tu. Sono questi a tenerci legati, nonostante tutto>>

Trevor mostra il polso, e Cris resta stupita nel vedere che è lo stesso che indossa lei. Spalanca gli occhi, incredula, si copre lentamente la bocca per la sorpresa. Poi, crolla di nuovo in lacrime... Le uniche parole che continua a sussurrare sono:<< Perché non ricordo nulla?>> poi, toccandosi la fronte:<< Ricordati. Avanti. Ricordati tutto. >>

Odio vederla ridotta in questo stato... Non è giusto. Continua a stare tra le mie braccia e io la stringo a me, con la speranza di riuscire a colmare il piccolo vuoto che sta sentendo dentro.

Ad un certo punto, si allontana, e dice:<< Ho bisogno di stare da sola e di metabolizzare questa notizia... Non... Non voglio nessuno in questo momento.>>

<< Cris... Ti prego, lasciami restare qui con te. Sono quello che più di tutti riuscirebbe a capirti.>>chiede Trevor, ma con questa sua proposta sembra solo peggiorare la situazione.

<< Trevor, no.>> chiude il discorso.

Il suo migliore amico esce dalla stanza, senza dire una parola, senza nemmeno salutarla. Mentre io resto qualche minuto in più, giusto il tempo di poterle dire qualcosa che potrebbe darle la forza di affrontare questa situazione con più grinta o con più tranquillità, anche se chiaramente è impossibile andare oltre a una cosa del genere in poco tempo... Mi avvicino a lei, e, dopo averla stretta in un profondo abbraccio, le sussurro all'orecchio:<< Andrà tutto bene, Cris. Sei riuscita a superarlo una volta. Sono sicuro che sei forte, e che anche questa volta supererai questa piccola difficoltà a testa alta.>>

<< Grazie Cameron... Ora ho bisogno di stare da sola>> si allontana da me con il volto coperto di lacrime.

Decido di lasciarla da sola... In questo momento l'unica persona di cui ha bisogno, è se stessa. Ha bisogno di stare da sola, di riflettere su come comportarsi e tanto altro... Io e Trevor saremmo solo d'ostacolo ai suoi pensieri. Solo lei sa cosa si prova, e nessuno di noi è in grado di capirla.

Scendo le scale di quella casa che ormai ho visto anche fin troppe volte, pronto ad andarmene, ma vengo bloccato a pochi passi dall'ingresso...

<< Ehi, Cam... Stai già andando via? >> domanda Kate, timida e triste.

<< Si, tua sorella non vuole avere nessuno tra i piedi... E la capisco. Ha appena scoperto di Cass, ed è meglio che per adesso se ne stia da sola. Ha bisogno di riflettere >> spiegai.

<< Capisco... >> sussurra. << Ti va di stare un attimo qui? Voglio chiederti una cosa... >>

<<Certo>> rispondo.

La seguo in salotto, e mi accomodo sul divano. Attorno, sulle pareti e sui comodini, ci sono parecchie foto, tra queste quelle di Cris. Felice, circondata da persone che le vogliono bene... Mi sarebbe tanto piaciuto ricordarla così.

<< Ho parlato con Trevor qualche giorno fa... >> già questa sua affermazione non mi piaceva. <<... e mi ha detto che volete nascondere alcune cose a mia sorella. Tipo il piano... Io non penso sia giusto.>>

Il pensiero di Kate conta, e non poco. Essendo la sorella di Cris, ragiona nel suo stesso modo, e qualsiasi cosa dica, ha ragione.

<< Penso che la cosa più intelligente da fare sia quella di aiutarla a ricordare e basta. Te ne sarebbe mille volte più grata! Cris era una persona diversa dopo Miami... Più forte, adesso non è così. È tornata ad essere fragile. >> comincia a pensare. << Ciò che le avete fatto, l'ha resa diversa.>>

<<Lo so, Kate, ma le farà anche tanto male... Matthew ha detto che non è detto che le tornerà in mente tutto. Se facciamo un buon gioco di squadra... >> cerco di dirle, ma lei mi zittisce immediatamente.

<< Io non farò mai parte della vostra squadra. Non ci pensare nemmeno. Lei deve sapere. E so anche come potresti fare... >>

<< Come? >> chiedo.

<< È un pensiero magari stupido, ma non lo so... Mi piace pensare che potrebbe funzionare. Che ne dici di fare un bel viaggio a Miami con lei? E anche gli altri? Voglio dire, quel posto è stato fondamentale per lei, e secondo me potrebbe aiutare a ricordare tutto. >> mi dice.

<< I ragazzi non accetteranno mai... >>

<< Non importa. Cris deve ricordare. Glielo dovete. Se lo merita dopo tutti i problemi che le avete creato>>

Il ragionamento di Kate ha senso. Cris ha bisogno di ricordare e di fare le sue scelte cosa farne del suo futuro.  Sí, Kate ha ragione.

Domani si torna a Miami.