CRIS'S POV.
Chi diamine è questo Oliver? E perché mi ha rinchiuso dentro questo sgabuzzino? Comincio a girare avanti e indietro per lo stanzino in cerca di qualcosa che possa aiutarmi a uscire fuori da qui, ma a primo impatto sembra non ci sia proprio nulla.
Comincio a farmi prendere dal panico, e lo capisco dal fatto che il mio battito cardiaco sta pericolosamente aumentando sempre di più... Per non parlare del mio respiro e della testa che comincia a farmi male. Cosa si fa in queste situazioni? Come si esce da una stanza che non può essere aperta?
<< EHI, C'è QUALCUNO?>> grido, nella speranza di farmi sentire, ma non ricevo alcuna risposta. E mi stupisco? Le persone in palestra stanno facendo attività fisica, mi sembra ovvio che non riescano a sentirmi.
Forse la mia unica soluzione potrebbe essere quella di stare qui e aspettare la fine della lezione. Le persone in spogliatoio mi sentirebbero di sicuro, non avrei problemi a uscire.
Mi siedo per terra, in attesa del momento in cui suonerà la campanella. Appena alzo lo sguardo per guardarmi attorno, nella mia testa si accende un allarme di avvertimento : sono già stata qui.
Chiudo gli occhi e comincio a respirare profondamente. Mi concentro sulle cose che ci sono in questa stanza, ma ancora nulla. Come si fa a ricordare qualcosa che non si sa di aver vissuto? Mi sembra impossibile.
Apro di nuovo gli occhi e subito il mio sguardo si va a puntare sotto un armadio... Subito nella mia testa cominciando a tornare in mente alcuni momenti. Un cellulare che viene lanciato là sotto, io arrabbiata per essere rimasta chiusa dentro lo sgabuzzino con una persona che odiavo... Cameron? Comincio a ricordare il momento in cui si è avvicinato a me per baciarmi, o meglio, per far finta di volermi baciare... Piccoli attimi sconnessi si impossessano della mia testa, fino a quando, tra un respiro profondo e un altro, non comincio a sentire puzza di bruciato.
Nella stanza comincia ad esserci una piccola nebbiogena di fumo, e subito capisco di trovarmi nei guai. Oliver mi vuole morta. Perché? Cosa gli ho fatto di male?
<< AIUTO>> grido, ma so bene che in questa situazione nessuno sarebbe in grado di aiutarmi.
Mi dovrò salvare da sola.
Come sempre.
Controllo tra le scatole che ci sono tra gli armadi, nella speranza di trovare qualcosa, ma l'unica cosa che trovo è un pesantissimo tubo in metallo. Se c'è una cosa che ho imparato stando con Cass, è che bisogna sempre trovare modo di usare gli oggetti a qualcosa. In questo caso, il tubo in metallo non è inutile e anzi, sono avvantaggiata.
Lo sollevo dallo scaffale e lo tengo stretta con le mani. Prendo un respiro profondo prima di spingermi con massima forza, insieme al tubo, contro la porta. Continuo in questo modo e più vado avanti, più faccio fatica a causa del fumo che comincia a farsi spazio tra i miei polmoni.
Riuscirò a uscire da qui? Rivedrò i miei genitori? Kate? I miei amici? O morirò qui dentro?
Allontano qualsiasi pensiero negativo e mi concentro sul tubo di metallo che sta per rompere definitivamente la serratura. Quando sento lo schianto della maniglia a terra, sono ormai senza forze e l'unica cosa che riesco a fare è spingere la porta e camminare per qualche minuto, finendo per terra.
La nebbia di fumo comincia a coprire la stanza attorno a me, rendendomi impossibile da vedere ciò che mi circonda. Per me è finita. Il mio corpo resterà in questa stanza per sempre.
Mentre i miei occhi si chiudono, la mia vita comincia a ripetersi nella mia testa. Dalla volta in cui i miei genitori mi avevano con forza tirata fuori di casa per andare all'asilo, alla volta in cui ho conosciuto Cass, al primo incontro con quel bambino antipatico che era Trevor, alla nascita di Kate, ai giorni passati a pensare che colorare fosse il compito più difficile della Terra, a quando avevo deciso di non allontanarmi più dal trio dei moschettieri, al mio primo vero bacio, all'incontro con Set, al momento in cui i miei genitori mi hanno detto che ci saremmo dovuti trasferire, alla torta di cioccolato, all'addio a Cass e Trevor, alla mia prima amica a Miami ossia Sam, all'incontro di quell'antipatico di Cameron, agli scontri con la sua fidanzatina Susan, al mio amore per Matthew, al momento in cui ho ammesso di amare Cameron, agli orecchini a forma di noci di cocco, alla gita a Londra, al momento in cui i ragazzi mi hanno nascosto la storia di Carly e il piano di Austin, alla volta in cui ho scoperto la verità e volevo solo andarmene, a quando mi sono detta che bisogna sempre dare una seconda opportunità, all'ultima notte prima del ritorno a Los Angeles, alle lacrime di Cameron che non voleva vedermi andare via, all'ultimo anno Los Angeles dove ho ritrovato qualche vecchio amico, al Natale con Cameron andato male, alla gita alle Hawaii, al tirarono a casa in cerca di Ben, alla mia voglia di voler ricominciare con lui, agli anni dell'università, al momento in cui ho deciso di andare a vivere con Ben, a quando ho rifiutato la sua richiesta di matrimonio perché non mi sentivo pronta, in realtà era perché non ero ancora stata in grado di superare la mia storia con Cameron, alla sera in cui ho scoperto il tradimento di Ben e me ne sono andata... Tutto questo, in un attimo.
Una lacrima scivola sulla mia guancia mentre la mia testa rielabora tutte queste informazioni.
Non mi ero dimenticata nulla, era tutto rimasto nella mia testa.
Quando riapro gli occhi per l'ultima volta, vedo solo un corpo venire nella mia direzione e da quel momento, solo il più assoluto silenzio. Austin ha vinto? Sono davvero giunta alla fine?

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MY DILEMMA IS YOU 4 (+ Cam's Pov)
FanfictionLa storia d'amore tra Cris e Cameron continua.