Capitolo 27.

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CAM'S POV.

Sentire le sue labbra sulla mie dopo così tanto tempo mi da una carica inaspettata. Poter finalmente sfiorare il suo corpo, sentire le sue labbra sulle mie, le sue braccia attorno al mio collo e il modo passionale in cui sfiora la mia bocca con la sua. Mi sarei aspettato tutto in quel momento, solo non questo. Non un bacio così improvviso, così inaspettato.

Dopo pochi secondi si allontana da me, con la bocca ancora leggermente schiusa e le guance arrossate. Ma non si allontana. Resta con lo sguardo puntato sulle mie labbra, con il corpo incollato al mio e con la voglia di riprovarci.

Darei qualsiasi cosa per poter entrare nella sua testa e sapere che cosa sta pensando in questo momento. Le sta tornando in mente qualcosa? Sente le stesse identiche cose che ha provato la prima volta che mi ha baciato in quello sgabuzzino?

<< Scusa... >> sussurra.

<< No, non devi. Anzi, grazie >> le rispondo, mettendola in confusione.

<<Grazie?>>

<< Si, grazie. Aspettavo da tanto questo momento>> le confesso.

Un piccolo sorriso prende spazio sul suo volto mentre abbassa lo sguardo per nascondersi e per allontanarsi lentamente da me. Conosco Cris e so benissimo che quando si comporta in questo modo è perché non sa come gestire la situazione. Non sa mai se nascondere i suoi sentimenti o se esternarli.

<< Stai bene? Mi sembravi parecchio preoccupata questo pomeriggio >> dico.

<< Si, in realtà lo ero>> sussurra.

<< Ti va di parlarne?>> le chiedo indicandole il letto.

Ci pensa qualche minuto. Lei non è mai stata una che amava fare le chiacchiere notturne, perciò mi aspetto anche una probabilissima risposta negativa.

<< Va bene>> mi stupisce.

Ci stendiamo entrambi sul letto della mia stanza e fissiamo il soffitto prima che lei apra bocca. In realtà, tutta questa situazione è davvero strana. Sono passati anni da quando lei ha messo piede in questa casa, l'ultima volta era stata qui per dirmi di salutarla per bene perché se ne stava per tornare a Los Angeles. Quelle lacrime e quelle parole non le dimenticherò mai. Penso sia stata la prima e unica volta che ho pianto per qualcuno.

<< Sono preoccupata>>

<< Perché?>>

<< È difficile da spiegare. Ma ho come una strana sensazione.>> dice.

<< Riguardo a cosa?>>

<< C'è una parte di me che mi dice di non continuare questo viaggio per recuperare la mia memoria. È come se mi stesse avvisando che c'è un momento della mia vita che forse è meglio non conoscere. Ma non so cosa, e questo mi spaventa. Ho paura di stare male. Voglio dire, già questa situazione di per se non è così semplice... Penso che tutto peggiorerebbe se il mio sesto senso avesse ragione>> spiega.

E il suo sesto senso ha sicuramente ragione. Non sta per niente sbagliando riguardo al suo passato. C'è, o meglio, ci sono delle parti del suo passato che per il bene di tutti, compreso il suo, sarebbe meglio che non ne venisse a conoscenza. Ma come evitare tutto ciò? Non possiamo mentirle. Ed è stato un momento centrale, tanto che è sicuro che prima o poi il ricordo verrà a galla.

<< Tu cosa ne pensi? Voglio dire, mi conosci meglio di chiunque altro. Sai benissimo come sono andate le cose nella mia vita e tra noi due... Il mio sesto senso ha ragione?>>

<< Ha ragione. Dal primo momento che hai messo piede a Miami la tua vita non è stata per niente una passeggiata. Un po' per colpa mia, per persone che ti si sono messe contro senza alcun motivo o per fraintendimenti o per altro. Ma la tua vita non è stata triste come credi... Ci sono stati anche molti momenti positivi. Noi tutti ti siamo spesso stati accanto. Hai riso per Taylor, hai capito cos'è l'amicizia grazie a Sam, Nash e Cloe, che hanno riempito un po' il vuoto che ti aveva lasciato Cass, e hai capito cos'è l'amore con me. Insomma, Miami non è stata solo una prigione>> le dico cercando di far sembrare la situazione più semplice possibile.

Resta a fissare il soffitto, con le braccia stese lungo il corpo e lo sguardo nel vuoto.

<< Ho trovato una foto ieri. Quella in cui ci siamo tutti insieme... Sembravamo tutti così felici>>

<< Lo eravamo! Se stai parlando della foto che hai trovato in camera mia, allora ti posso dire che l'abbiamo scattata il giorno prima che sei partita per tornare a Los Angeles. Abbiamo passato la serata tutti insieme per te. >> le racconto.

<< È davvero bella>>

<< Tu lo sei>> mi viene spontaneo sussurrarle.

<< Cosa?>> domanda.

<< Eh? Hai detto qualcosa?>> faccio finta di nulla, e lei scoppia a ridere.

<< Cameron, non mi freghi>> risponde.

<< Chi io? Figuriamoci>> ridacchio.

La serata si conclude in questo modo, con entrambi che continuiamo a scherzare. Ci addormentiamo uno accanto all'altro, con i sorrisi stampati sul volto. Ed è impossibile per me non fingere anche per un singolo secondo che il presente sia tutto frutto della mia fantasia e che Cris in realtà sia qui, vicino a me, solo perché dopo tanto tempo si è resa conto di quanto il nostro amore sia stati importante per lei.

<< AIUTO>> sento nel bel mezzo della notte.

Quando apro gli occhi, mi rendo conto del fatto che accanto a me non c'è più nessuno. Il primo pensiero vola dritto a Cris... Che le sia successo qualcosa?

Scendo immediatamente dal letto e corro in direzione del suono della sua voce. E se fosse un ladro? E se fosse qualcosa tipo Susan che per qualche strano motivo ha deciso di farle del male?

<< CAMERON>> sento di nuovo provenire dall'ultima porta del corridoio.

Quando arrivo là davanti, afferro la maniglia e apro la porta senza alcun problema. Cris fa subito un passo indietro e mi guarda tranquilla, come se fini a cinque minuti fa non stesse chiedendo aiuto.

<< Cos'è successo?>> chiedo.

<< Cris, stai bene? Cos'è successo?>> si aggiunge anche Sam.

<< Niente. Queste maniglie sono assurda, non ho idea di come funzionino! Avevo paura di restare chiusa in bagno in eterno>> spiega Cris, facendomi ridere.

<< La- La maniglia del bagno?>> chiede Sam.

<< Andiamo a dormire, su>> le dico, continuando a ridere.

Certe cose non cambiano mai...

MY DILEMMA IS YOU 4 (+ Cam's Pov)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora