Chapter 7: Poesia, Passato

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Dopo che lo vidi scendere da quell'albero finii i miei compiti casalinghi e mi misi alla sua ricerca. Lo trovai a gironzolare nel suo giardino come se lo vedesse per la prima volta. Aveva dei pantaloni di tuta ripiegati fino alla caviglia e una
t-shirt con dei disegni quadrati ed astratti. Camminava tranquillamente scalzo per il giardino e vedendolo così mi ricordai di quello che successe quella mattina, il cuore mi batteva forte al pensiero.

Mi tolsi le ballerine che indossavo e mi misi a seguirlo passo passo. Si fermò all'improvviso e notai che osservava i movimenti di sua madre
-Markus McRuis, quali saranno le tue intenzioni?- sussurrai mentre lo osservavo andare sul retro del giardino. Fece uno scatto verso i bellissimi rampicanti, trovò e un'entrata e sparì.

Aspettai che tornasse, ma non lo fece.
Mi decisi allora di seguirlo ed entrare in quei rampicanti.
Mi ritrovai in una specie di studio era veramente grande, al centro un tavolo pieno di fogli e con una lampada a luce calda che risplendeva fioca per tutto lo studio. Per tutti i muri c'erano scrivanie, cianfrusaglie e fogli, essi erano ovunque anche sulle pareti.

Lo vidi subito davanti a me, fermo con lo sguardo su una scrivania, decisi di chiamarlo per fargli sapere che ero dietro di lui.

-Markus, Che ci fai qui?- gli chiesi. Lui si girò di scatto, aveva gli occhi lucidi e una lacrima percorreva i lineamenti maschili del suo viso. Sembrava aver timore di qualcuno mentre si girava, forse pensava fossi stata Giuli.
-Se-Sky... sei tu...- nelle sue parole scorrevano tristezza e gioia. "Cosa mai lo avrà fatto piangere così?" mi chiesi. Non feci neanche in tempo a rispondergli che mi abbracció, mi colse totalmente di sorpresa, quello era un abbraccio che poteva fare solo una persona che non vedi da un sacco di tempo." Il suo odore, di nuovo. Questo odore dolce e speziato di casa e familiare che ti colpisce fino all'anima!" pensai in quel momento. Sentivo le lacrime che versava bagnarmi la schiena. Senza pensare lo staccai dalla mia spalla e lo baciai. I miei sentimenti avevano preso il controllo di me stessa. A dirla tutta però non so se fui io a baciare lui o lui a baciare me. Fatto sta che quel bacio fu un bacio lunghissimo, sentivo che mi stringeva a lui ed io lo portavo alla mia altezza con le braccia attorno al collo.

Dopo quel bacio eravamo rimasti una nell'abbraccio dell'altro. Rimanemmo in silenzio. -S-scusa..- rompemmo in coro quel silenzio senza staccarci dalle nostra braccia. Soridemmo e ci separammo. -Vedi, se ho fatto quello che ho fatto è per via di questa poesia.- la raccolse dal banco e me la porse. La lessi e nonostante fosse quella lingua tabù, che anche ad alcuni archeologi famosi, era vietato leggerla e studiarla per non correre il rischio di decifrarla ed andare incontro alla Grande Legge, la capii.

Recitava delle parole molto importanti ed incredibili che mi toccarono nel profondo, le lacrime scesero anche a me.

"
Ricordi, lacrime copiose sparse
quasi il ricorso d'un fosco passato.

Sempre irromperanno rimembranze,
sempre i rivi ti graffieranno il volto,
sempre quello che fu sarà tormento.

Un nuovo amore, nato dall'unione,
circonderà lo ieri e 'l farà vano
sarà una meta ciò che avrà potere
di asciugar le lacrime salate.
"

Tutt'ora queste parole mi tornano in mente facendomi ricordare.

Con quelle parole ebbi un'altra ondata di ricordi.

"Tamburellavo sul banco di un ragazzo accanto a me, ne ero innamorata. Ma ero piccola perché quando parlai la mia voce suonava più alta. Dicevo a Xaes che io e lui saremo stati diversi da quei burattini, noi avevamo l'amore. Ma così non potevo dirglielo, ero una bambina e non conoscevo quel mondo. Dopo quella lezione impartita da un uomo con la divisa e senza emozioni mi ritrovai in un corridoio, anch'esso tutto ed esclusivamente di grigio o bianco mai ridipinto e verde smorto. Parlavamo solo delle lezioni, il rapporto con gli altri ragazzi era un rapporto inesistente era... di circostanza. Ci dicevano di andare fuori nel giardino all'interno di quel lugubre posto per prendere aria e nutrirsi. Eravamo obbligati a stare al loro gioco o ci avrebbero portato in aula dalla quale non esci più. Ma sapevo che Xaes mentre mi parlava stava sorridendo, ma lo nascondeva benissimo. Anche io lo facevo ma non ero tanta brava. La lezione successiva era il seguito della scorsa, poesie degli antenati con le emozioni. Bel nome, vero?"

Mi voltai alla ricerca del volto di Markus e lo riabbracciai. Non parlammo di queste immagini e parole che mi giravano in testa.
Sentimmo la voce di Giuli in lontananza, eravamo nei guai.
-Oh, dannazione. Corri, Sky! Se ci trova sono guai! Forza dammi la mano.- gliela porsi e me l'afferró saldamente. Una volta fuori dall'edificio ci nascondemmo dietro l'albero più vicino e ci stringemmo, essenzialmente ero ancora in pigiama solo che avevo i pantaloncini questa volta. Eravamo petto contro petto, il mio seno al contatto con i suoi pettorali. Lui era caldo, ci eravamo appena dati il nostro primo bacio, era agitata, tutto il corpo era in subbuglio.

L'unica cosa che percepii fu il calore che mi pervase la faccia per non so quale motivo, poi le sue mani che mi accarezzarono la schiena e le sue mani che si aggrapparono alla mia vita, lo guardai negli occhi e sussurró:
-Tutto bene? Spero di sì, volevo solo dirti che sento un sentimento veramente grande per te, una cosa unica e credo che nessun altro o altra possa far sbocciare in me questo sentimento. Scusami se te lo dico così, ma sento che questo è il momento migliore che possa esserci, dopo stamattina.- annuii e gli risposi -Non scusarti. Anche io sento che tu ed io siamo particolari, sento anche che un qualcosa di più grande ci abbia fatti incontrare al mercato. Perciò, perdonami ma ho bisogno di un altro bacio, e magari di un'altra alba con te.- finita la frase senza neanche farlo parlare lo baciai. Nuovamente le nostre labbra che si toccavano e che si muovevano all'unisono. Il nostro corpo in completo caos e libertà, la piena voglia di lui. La mia mano gli scorreva frai capelli castani. La sua che mi accarezzava la schiena. Ed entrambe che poi mi strinsero il dietro e che mi attiravano a lui con sempre più veemenza.

Gli attimi successivi passarono lentamente. Le sue mani che dalla schiena passarono alle mani, le nostre camminate che iniziarono l'andata ed i nostri cuori che recuperavano energia rallentando.

Probabilmente quei sogni o ricordi che ci univano erano dovuti ad un qualcosa che ha coinvolto o coinvolgerà il mondo. "Probabilmente ci sono altre persone che come me, vivevano quella specie di doppia vita, forse proprio Markus è l'unica altra persona che viveva così. Forse è questo che ci lega, è soltanto un disegno di qualcun altro? O forse sono io che sto evitando questo disegno? Ora quello che mi importa è che ho Markus." Questo per il resto della serata ebbi in mente, dei pensieri che nonostante mi stessero facendo venire mal di testa mi fecero passare una notte beata e tranquilla.





NdA: Come avete visto qui ho dedicato l'intero capitolo a Sky, vi chiederete il perché? (E se non ve lo farete siete cattive persone, scherzo amo tutti i miei lettori, io stesso capisco sempre tutto alla fine perché non mi faccio troppe domande.) ECCO! Il perché è che dovete abituarvi alla determinazione di questa ragazza, un paradosso di ragazza.
Per i puntigliosi non è spoiler è suspance! ;-)

Ho altro da dirvi, in questo Manoscritti ci sono un sacco di tempi diversi e stili di narrazione diversi. I motivi principali sono due: non ho il mio stile personale sui racconti, È il mio stile personale. Scusate se non vi è comoda alla lettura ma sono sempre più pronto ad imparare.

Fatemi sapere le vostre opinioni sul capitolo, la storia e su di me nei commenti!

Votate e spargete tranquillamente la voce anche alle vostre nonne, questo Manoscritto deve raggiungere milioni di cuori, ecco il mio sogno!

Un Gran Saluto, Un Gran Bacio, Un Grande Abbraccio
dal vostro

-Xaes

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