Chapter 10: Tempesta

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Io ed Elliott eravamo sfiniti. In lontananza si vedevano i lampi ed il frastuono a seguire. La pioggia era diventata incessante, l'albero più vicino a noi era teso da un lato. Si muoveva velocemente. Rotai gli occhi e tutto si muoveva molto veloce.

Le foglie che staccate dal proprio ramo ci sorvalavano, parevano rapide come i fulmini in lontananza.

La pioggia cadeva fortissimo, quando cadeva verticalmente al cambio di corrente aerea, faceva malissimo sui nostri corpi, era come se tanti aghi cadessero precisamente su di te.

Quel dolore, più il dolore che ci avevamo causati, era insostenibile.

-Elliott!- urlai -Mi senti?- urlai per sovrastare il suono della pioggia e del vento -Se mi senti, rispo...- la mia frase fu interrotta dal rombo incessante di un fulmine vicino.
Questo mi bastò per farmi sobbalzare e di conseguenza alzare.

-Elliooott!!!- mi chinai su di lui e notai la sua faccia ammaccata ed il sangue che gli colava da un labbro. Era svenuto. "Cazzo, devo avergli fatto troppo male.. scusami fratellino" mi piegai completamente su di lui sollevandolo per una spalla. Ululai dal dolore dello sforzo per alzarlo.

Riuscì a metterlo in una posizione verticale, ma teneva la testa penzoloni e aveva tutti i muscoli rilassati. Fu un impresa riuscire a fare un passo, figuriamoci ad arrivare al porticato, fare i due scalini fra esso e la cucina e riuscire a rimanerebal chiuso.

Pesava, il vento contro non era d'aiuto, rischiai la caduta un paio di volte ma appena arrivati a cinque passi dal porticato e ripararci almeno un po', mi scivolò dalla presa, cadde in avanti ed io lo seguì.

Mi faceva male veramente ovunque, ora il dolore in viso si era moltiplicato. Il dolore ebbe la meglio.

Svenni.

                        *** ** ***
I tuoni fuori dalla mia stanza mi svegliarono, appena aprii gli occhi una folata di vento spalancò la finestra e spostò violentemente le tende di camera mia. Pioveva all'interno e non potei fare a meno di richiudere la finestra.

La pioggia, una volta scesa dal letto e fatti due passi verso la finestra, mi investii. Mi stavo facendo una doccia con l'acqua piovana "Ma buongiorno anche a te, mondo!"  pensai frustrata.

Una volta davanti alla finestra vidi Markus trascinare quello che sembrava Elliott. Mi preoccupai e tentai di chiamarlo urlando, la tempesta era veramente forte, non si vedeva da anni una tempesta di tale ostinazione, ma la mia voce era coperta da essa.

Scesi di corsa indossando solo la mia casacca e tirandomi su il cappuccio cominciai ad uscire. Erano terra, entrambi. Saltai rapida il cespuglio di delimitazione ma scivolai sull'erba fradicia. Mi ripresi velocemente facendo una capriola e ricominciando la corsa, senza accorgemene.

Arrivai a loro e li scavalcai per andare ad aprimere la veranda -Asia! Giuli! Correte in giardino! Presto, datemi una mano!- urlai una volta dentro la casa.

Asia e Giuli scesero rapidissime e preoccupate le scale subito dopo.
-Che è successo?- urlarono insieme
-Markus ed Elliott! Per terra! Svenuti! Qui davanti!- scandii correndo verso i due ragazzi. Mi seguirono e mi diedero una mano ad alzarli.

                    *** ** ***

Quando aprii gli occhi non ero più all'esterno ma ero in salotto, steso a terra immerso fra delle coperte riscaldate da una stufa elettrica. Accanto a me c'era Elliott, tirai un sospiro di sollievo e sussurai -Giuli e Asia devono averci trovato dopo il loro risveglio.- presi fiato e mi alzai a sedere -Grazie al Cie...-
-Sì, esatto grazie a Me!-
Rimasi a bocca aperta quando da dietro sentii il suo profumo di melograno e le sue braccia attorno al mio collo
-Sky!-

-Esatto vi ho visti dalla finestra e mi sono precipitata alla velocità della lu.. GAAAH!- in quell'esatto momento, proprio mentre la ragazza emise quell'urlo un lampo, seguito a distanza di un secondo dal suo botto, comparve e scomparve davanti alla finestra della sala da pranzo.

Mi strinse più forte per lo spavento. Rimase ammutilita per un pochino quando il silenzio venne interrotto dalla voce di Giuli.

-Per merito suo siamo riuscite a portarvi al caldo. Ma cosa ci facevate fuori a quell'ora?!- finì la frase mettendo in evidenza la sua preoccupazione.

Girai il capo verso mio fratello e le risposi: -Forse spetta a lui parlarne.-
Piegò la testa corrugando la fronte, cercando forse di riuscire ad arrivarci da sola. -Forse sì.- concluse la madre.

I tuoni percuotevano il silenzio, le braccia ed il profumo di Sky erano su di me, la baciai e le dissi che poteva stringermi quando voleva per la sua paura. Ci mettemmo di fianco sul divano. Si accucciò sotto il mio braccio cingendomi la vita.

Elliot rimase fermo in quella posizione per molto, Asia era accanto a lui preoccupata gli accarezzava la fronte. Giuli stava preparando un thè per tutti, nonostante fosse appena iniziato Settembre, quella pioggia era gelida.

Batteva insieme al vento contro le finestre di casa, i fulmini cadevano ovunque. La serenità stava per... finire?

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