Chapter 24: Interrogatorio

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-Elliott McRuis, 17 anni fra qualche mese, secondo genito di Giuli Senders e Lukas McRuis. Ben svegliato.-

Mi stavo scuotendo su una gelida sedia di ferro, braccia e gambe erano stato legate da quei cazzo di rapitori.
Rinunciai ed urlai contro la voce che proveniva da dietro una lampada che mi stava accecando.

-DOVE SONO?! LA MIA FAMIGLIA DOV'È?! CHE CAZZO VOLETE FARCI, DANNATE TESTE DI CAZZO?! CHI SIETE?! RISPONDETEMI!- ripresi fiato e conclusi lo sfogo: - ORA! -

Ricevetti una risposta calma dall'uomo dietro alla luce.

-Io sono George Medìes, un ispettore della sicurezza tra fazioni... diciamo che non è proprio quello che voglio fare per sempre... non aggiungo altro, per ora. Quindi per rispondere alle tue domande: sei nella sede centrale dell'Oligarchia, i tuoi familiari sono qui accanto ancora dormienti, tranne il tuo fratellastro che è nella stanza accanto.-

Alzò la lampada togliendomela dagl'occhi e facendosi vedere. Notai che col sigaro acceso in bocca, il mento poggiato sulla mano destra indicavo alla sua sinistra.

Tirai un sospiro di sollievo e si mise a parlare: -Okay... ora che ti sei calmato ti faccio qualche domanda e ti slego, non ti agitare e starai bene.- annuii inspirai tutta l'aria che potevo tenere nei polmoni tossendo poi per il fumo che proveniva dal sigaro.

"Vecchio del cavolo col suo sigaro schifoso che diavolo mi chiederà ora?"

-Allora, ho confermato i tuoi dati anagrafici... passiamo alle curiosità: Cos'è per lei Markus?- chiese leggendo da una lastra di vetro, portando su lo sguadro e poi alzando completamente la testa.

- Il mio miglior amico ed il più forte lottatore che abbia sfidato, nonché mio fratello.- risposi senza esitare o pensare a Markus.

-Un... vero e ... proprio... membro della famiglia.- ripetee sintetizzando e battendo sulla tastiera presente sulla lastra.

-Prossima: Ha mai parlato con te Derek Mikya o sua sorella Alicia?-
Al suono del nome di quella donna sentii caldo al viso ma mi sforzai per non farlo notare.

-Sono i nostri vicini, è normale averci parlato qualche volta. Derek è sempre a lavoro, ma spesso abbiamo parlato del giardino e di come curarlo, a volte abbiamo parlato del rapporto discontinuo con la sorella. Alicia, invece, quando non è in viaggio è sempre a casa. Mi ha cresciuto insieme a mia sorella quando mio padre mancava per lavoro, anche quando lavorava in uno studio archeologico insieme a mia madre era sempre lei che si preoccupava per me, è sempre stata presente per ascoltarmi. Ma del suo lavoro sapevo solo che lavorava con mia madre, contento, ispettore?- risposi alla sua domanda ma quando iniziai a parlare di Alicia la mia voce si mise a tremare ed il collo mi pizzicava per il disagio.

-Contento?- asserì con tono scocciato il vecchio rugoso "Fa pure le scocciato adesso sto qua? Ma la pensione? Gente, gente, gente con la grande O! Un tipo qui ha bisogna della pensione, mandatecelooo!" -Sa signorino McRuis, come lei è obbligato a rispondere io sono obbligato a farle, le domande. Non mi piace affatto!- prese il sigaro se lo mise in bocca ed aspirò. -Ah... andiamo avanti con le domande, questa però è personale: Lei è innamorato di Alicia Mikya?-

Rimasi pietrificato, non dissi niente e fu ugualmente una risposta per lui. -Faremo un bel rumore qua dentro. Perdoni è una mia cadenza dialettale.- dal suo tono non si sarebbe detto fosse davvero una cadenza.

Si schiarì la voce e continuò: -Sa di preciso quale sia il lavoro attuale di sua madre?-

Avevo notato che spesso mia madre non si trovava a casa nonostante la presenza della sua auto davanti al garage, ma non dissi nulla e feci l'indifferente: -Certo,- il suo viso si fece sorpreso e continuai: - mia madre attualmente è in vacanza ma appena inizierà l'anno scolastico tornerà alla sua cattedra.- sbuffò il fumo del sigaro e con aria alleggerita abbassò lo sguardo su quell'oggetto Neomorfo.

-Come pensavo... Beh, per ora ho concluso, verrai trasportato in una stanza migliore insieme al tuo fratellastro, non vi azzardate a resistere o non potremo fare rumore.- sorrise e aprì la porta facendo entrare un ragazzo poco più frande di me dalla divisa verde a slegarmi.

-Signore, la ragazza si è svegliata. Ho tranquilla e vorrebbe parlare con qualcuno.- aggiunse il ragazzo prima di uscire e chiudere la porta.

La prima cosa che feci fu alzarmi e attaccarmi alla porta per carpire delle informazioni ma non provenivano voci dal di fuori.

Girai per la stanza pensando alla sera prima e ciò che insieme a Markus feci a quei soggetti, finendo ugualmente in gattabuia.

                          *** ** ***

-Buongiorno signorina McRuis, io sono l'ispettore Medìes. Le farò qualche piccola domanda e poi la manderò dai suoi fratelli anche se sarete sorvegliati, sarete insieme. Ma prima, qualche domanda?- un vecchio signore entrò nella stanza grigio chiaro dove mi trovavo, luci a neon chiara battevano verso terra.

Ero tranquilla, nonostante mi trovassi nel mio pigiama più fine, davanti a degli sconosciuti. Magari avevo sete, ma avrei bevuto dopo insieme ai miei fratelli. Un paio di domande, però le avevo in mente: -Mi scusi ispettore, lei è Neomorfo? E siamo nella sede dell'Oligarchia, che ci succederà a noi Umani?-

-Sì, lo sono... Sì, ha indovinato signorina e... per l'ultima domanda la risposta spetta agli Oligarchi, o chi per loro... evviva la coerenza... per ora siete al sicuro perché vorrei fare un po' di rumore, cioè... servite agli Oligarchi per svelare un po' di segreti.- detto ciò si mise a sedere ed iniziò a leggere.

-Asia McRuis, 19 anni, studentessa, primo genita di Lukas McRuis e Giuli Senders. Corretto?- annuii in risposta e lui proseguì: -Cos'è per te Markus?-
La sua domanda mi parve un sciocca ma risposi semplicemente: - L'attuale persona più importante per me, mio fratello, mio amico.- "È davvero così importante per me, lui? Le parole mi sono uscite di bocca, così, dal nulla"

-Un elemento... importante... della... crescita...- riassunse tutto in cinque parole ed io rimasi allibita dalla leggerezza che aveva avuto nello sminuire il mio discorso.

Battee le parole su una tastiera e mi fece altre domande:- Derek e Alicia, i vostri vicini, sono importanti per lei? Come si trova a dover abitare accanto ad un funzionario dell'oligarchia?- non riuscii a trovare delle risposte sensate e concrete a quelle domande perciò pronunciai un chiaro: "No." accompagnato da un distaccato: "Mi è indifferente."

-D'accordo...- stavolta non ripetté ciò che scriveva, scrisse sulla tastiera e basta.

Il suo sguardo pareva dolce ma fermo, e con tal fermezza pronunciò la sua domanda: -Cosa sa del lavoro di sua madre?-

-Poco e niente, parlo di più con papà. So che insegna all'istituto vicino casa e che ogni tanto ha degli scavi da controllare.- risposi rapidamente e con tutta la tranquillità che avevo.

-Ah, lo sa signorina... mi ricorda mia figlia... sia di carattere, sia di viso... ora ho ancora più voglia di fare un bel rumore qua dentro.- così dicendo si alzò dalla sedia schricchiolante e si diresse alla porta.

-Le farò di nuovo qualche domande quando sarete tutti assieme. A presto signorina Asia.- si congedò ed uscì dalla porta.

Lo salutai gentilmente. Una volta uscito mi rimisi sdraiata sul lettino dove mi ero svegliata e rimasi a fissare il soffitto. Notai una piccola telecamera nell'angolo destro rispetto alla porta. Poi chiusi gli occhi pensando alla mia famiglia.


NdA: Buona sera! Sono tornato per questo capitolo, non so quando il prossimo verrà fuori e chiedo perdono ma la storia inizia a diventare complessa anche da gestire; sto tentando di aggiustarla al meglio ed evitare danni che si potranno ritrovare più avanti.

Detto questo...
(Le mie NdA so troppe, scusate...)

Rinnovo le scuse se iniziate a far casino con la storia, in questi casi la rilettura è ciò che serve.

Per stasera vi saluto, vi abbraccio e vi ringrazio per la lettura!
Il vostro:

-Xaes

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