Chapter 28: George, Lukas e Stephanie

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Quella serata fu la prima di molte altre. Per gran parte delle notti avvenire parlammo della situazione dentro quell'edificio fra abusi di potere e violenze varie le storie non si fermarono mai.

Ci tennero là dentro quasi un mese, senza mai darci né spiegazioni né aria pulita.

Vennero raramente altri agenti a farci visite, al massimo portavano dei comunicati per dirci di rimanere in quella stanza che emanava luce propria dal troppo bianco.

Passarano esattamente venticinque giorni nella monotonia lattea di quella prigionia.
Contare, pensai, era l'unica cosa a non farmi perdere le speranze dopo le parole dette ma mai pienamente spiegate di Medìes.

La ventiseiesima sera, finalmente il vecchio ispettore parlò.

-Siamo praticamente pronti alla messa a soqquadro di questo edificio e del suo sistema! I miei ragazzi si sono infiltrati appieno in tutti i settori e ho personalmente penso a rimuovere il marciume delle guardie oligarchiche. Finalmente potrò fare ciò che hanno fatto a mia figlia a tutti loro.- sorrise compiaciuto ed iniziò il suo sigaro serale.

-Scusi se la interrompo ma devo sapere, sono giorni che nomina sua figila... Papà, signor ispettore, ce ne potreste parlare?- fu posta da Asia questa particolare domanda.

Spesso prima di andare letto durante quelle giornate si inventava di tutto e ne parlavamo assieme io e lei.
A primo impatto è una ragazza che può sembrare solo svitata e senza problemi ma la sua premura verso le persone era molta e contrastava col suo carattere di sempre.

-Asia... sono ricordi pesanti e tristi per me e l'ispettore Medìes. Non so se potrei parlare di quella ragazza... George che ne pensa?- rispose velocemente Lukas  con una sorta di tono sommesso e malinconico.

-Ricordare quella faccina di mia figlia mi fa sempre piacere e poi dovete sapere tutta la storia. Perciò, prego signor McRuis.- i lineamenti del viso del vecchio si fecero dolci e rilassati non mancando, però, di far trasparire  la sua tristezza. Riprese il suo sigaro e le getto a terra pestandolo molte volte per spengerlo.

-D'accordo. Vi ricordate che prima di essere primario ero pediatra?- troncò la frase e si avvicinò a sua moglie accarezzondole il viso, mentre il resto della famiglia annuì. -Non è l'unico mio precedente ruolo. All'epoca fu uno dei miei superiori a darmi informazioni su un luogo dove far maggior pratica con i bambini.

Mi raccomandò ad un laboratorio di ricerca sull'infanzia, o meglio, questo fu quello che mi lasciò credere.

All'inizio dovevo solo monitorare la saluta di ogni paziente della struttura. Finché un giorno il presidente di quel ramo mi comunicò che fossero tutti Neomorfi, non ebbi di questi problemi, i bambini non c'entravano niente con questa politica.

Però iniziai a notare che erano apatici, senza emozioni, la maggior parte almeno...

Contro la mia volontà mi spostarono di ruolo, elogiandomi per la mia conoscenza. Mi ritrovi a sorvegliare ogni movimento di quei poveri bambini e adolescenti.

Se durante le mie visite complete e sorveglianza trovavo dei comportamenti atipici in cui ragazzini dovevo farlo notare. Delle Giubbe Blu li prendevano in custodia e non li rivedevo per giorni. Seppi solo alla fine del mio ruolo là cosa succedeva.- fece un discorso lungo e triste, ad ogni frase sembrava cambiare tono ed era sempre più malinconico.

-Fu in quel periodo che successe il primo disastro, la colpa fu solo mia.- George interruppe il soliloquio di mio padre e continuò a raccontare: -Mi scusi, signor McRuis, ma vorrei continuare se permette.- mio padre si limitò ad annuire.

-A quei tempi solo una cosa mi interessava, il mio personale successo e l'Oligarchia sulla quale tanto ponevo fede e amore. Avevo tutto, persino una famiglia ma l'unico amore che veramente provavo era per il lavoro assegnatomi dai grandi capi Oligarchici.

Durante l'ultimo periodo di lavoro del dottore qui presente, ci fu un incidente che portò alla morte di mia moglie: Charlotte Noir. Fu causato dalla mia piccola Stephanie.

Erano ad un parco nella città nativa di Charlotte, stava giocando a palla con i cugini finché essa non finì in strada. Al che, come se stesse tutto accadendo apposta una vecchia auto Umana stava andando addosso ad essa. Stephanie, senza timore si gettò in strada, Charlotte però le corse dietro e la gettò in avanti, quello fu il suo ultimo gesto.

Avevo trovato l'unica altra proiezione del mio amore ed il frutto di esso l'ha fece sparire.

Quando ricevetti la chiamata dei fratelli di mia moglie presi il primo volo e gettai tutto alle spalle.

Asistei al funerale, alla cremazione e conclusi dissi addio a quella famiglia e portai via Stephanie.

Senza pensarci due volte presi tutto la rabbia che avevo e la feci rinchiudere in quel laboratorio nel mezzo del Confine dei Pensieri. Il precursore dell'osservatorio della generazione X.

Mia figlia crebbe sotto le attenzioni di Lukas e fece di tutto pur di coprire l'origine di quella ragazza. È per questo che ci conosciamo ed era questo il nostro patto: "Fai di tutto per lei, io non ne voglio comunque sapere, a coprirti ci penso io."- concluse la sua parte del discorso e si diresse all macchina del caffè

-Concluda Lukas, per favore.-

-Da quel giorno imbrogliai molte altre volte sui resoconti giornalieri. Non annotai più i cambiamenti dei bambini e cercai di farli crescere come avrebbero dovuto. Stephanie però ebbe un cambiamento radicale nella psiche.

Era completamente diversa da tutti gli altri, forse perché nata con una famiglia. Risultava una perfetta stratega in ogni attività fisica; nei combattimenti di gruppo era sempre l'ultima a rimanere in piedi anche se fisicamente ridotta peggio degl'altri.

Non ressi più la tensione e aiutai i ragazzi in una loro fuga. Il giorno seguente  Le Giubbe Blu, le guardie semplici senza altro scopo, portarono il messaggio di eliminazione completa di ogni fuggiasco.- Asia aveva iniziato a lacrimare come una cascata, Elliott stava sminuzzando delle noci a mano per sfogarsi e Giuli stava accarezzando il braccio del marito per confortarlo.

Ero tormentato da pensieri e emozioni contrastanti. Riuscivo, però, a capire ogni scelta effettuata da entrambi. Ero dispiaciuto per il padre che aveva perduto la figlia e per il padre che ha tenuto a cuore dei bambini con la mia stessa storia.

-Ehi, compare... pesante come storia, eh? Chissà che sarebbe successo a noi tutti, soggetti di quelle pene del laboratorio, chissà dove saremmo potuto essere... in qualche modo creeremo il NOSTRO futuro. Sento anche che tu troverai la tua dolce Sena, caro Xaes!- fu Zeo a dire l'ultima parola della serata, ponendo la sua mano su una mia spalla e allontanandosi verso la porta.

-Che starai facendo ora... Sky?-

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