Chapter 31: Fuoco e Fiamme

6 2 0
                                    

Corsi senza sosta, preoccupata per quella donna che mi fece, indirettamente, da maestra e per il suo compagno.

La pioggia si fece incessante.

Arrivata a pochi metri della casa il calore era quasi tangibile. Urlai invano i loro nomi cercandoli nel perimetro antistante la casa.

Decisi di buttarmi tra le fiamme e tirando, su naso e bocca, il mio mantello da viaggio entrai.

-Stephanie! Stephanie! Jackson! Mi sentite?!- dubitai io stessa di quella possibilità dato il frastuono esterno e delle fiamme intorno a me e avendo la bocca tappata.

Tossii ma iniziai la mia ispezione della casa.

Il divano davanti all'entrata, dove ero distesa fino a circa un'ora prima, ardeva come lo faceva la stanza da pranzo dove eravamo a far colazione.

-Stephanie! Dannazione... DATEMI UN SEGNO!- procedetti nell'ispezione del pian terreno chiamandoli ogni poco a squarciagola.

Mi ritrovai davanti alle scale in procinto di carbonizzarsi, esitai a salire. Tentai persino di tornare indietro ma qualcosa mi bloccò.
-Proprio ora il mio corpo deve agire per conto suo?! SE SIETE LASSÙ, STO ARRIVANDO. SE NON CI SIETE, UNA VOLTA FUORI, VE LA VEDRETE CON ME!- mi appellai alla mia voce e mi lasciai andare dalla rabbia. Presi la rincorsa e partii per le scale. Giunta a metà scalinata sentii un rumore di vetri che andavano in frantumi e a seguire una sottospecie di urlo di battaglia.

-STEPHANIE? STEPHANIE, SEI TU?!- nessuna risposta.

Feci le scale a due a due finché d'un tratto non mi sentii portare verso il basso.
"È la fine... " chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare dalla gravità verso il piano terra incendiato.
Poi,
Un flash.
Riuscì ad afferrare lo scalino superiore e a rimanerci appesa. Riaprì gli occhi, incredula. "Non era la fine. No, e non lo sarà di certo!" Ero viva, ma stavo consumando tutte le energie e l'ossigeno.

Mi appellai a tutta la mia forza in corpo e mi rialzai. Ero al piano superiore, vicino ad una finestra coi vetri infranti. Mi ci affacciai e vidi, sfumati dal fumo, due figure che correvano. Erano loro, i due adulti. Percepii dei rimasugli di voce portati dal vento provenire da loro: -ai!...- o ancora -ei... dove sei? - credetti di percepire anche un "Ragazzina..." ma non ero sicuro.

Davanti a quel lato della casa era presente un altissimo albero. Mi ricordai di quel giorno in cui Markus mi salutò da un'altezza simile. Quel giorno ebbi la voglio di raggiungerlo in salto ma spaventata, e ringraziando la sua preoccupazione, non lo feci. Lo vidi su un ramo davanti a me, non dovetti rifletterci troppo. "Markus, prendimi al volo!"  Fu solamente una proiezione della mia mente ma mi bastò per darmi coraggio.

Feci un fortissimo sforzo, ma atterrai abbracciando il tronco dell'albero. -Non ci credo, mi hai preso davvero tra le tue braccia, razza di scimmia!- mi rilassai e lasciai un sorriso lieve e dolce sul mio volto.

Scesi lentamente, seguendo ogni ramo ed ogni incavo dell'albero. Giunta a circa tre metri da terra dietro di me la casa cedette, e l'onda d'urto mi fece schiantare a terra.

-Argh.... Merda...- tossii, tossii e tossii ancora, finché riuscì a riprendere fiato.
Respirai profondamente, la mia vista si annebbiò ma ero incolume.

Passarono pochi minuti e mi rialzai con le ultime forze. Presi a camminare ma mi venne fuori un passo dondolante.
La vista annebbiata e le orecchie tappate non mi aiutarono, magari ero anche ferita.

Ciondolai lentamente perdendo la mia resistenza, poi mi si abbassarono le palpebre ed infine, caddi  in avanti.
Mi ritrovai però tra le braccia di Jackson, erano sani e salvi. "Sono quasi morta per... nulla?" 

Mi portò fino ad un veicolo, un 4x4, mi diedero nell'acqua e mi dissero di riposare, seguii il loro consiglio e chiusi gli occhi.

                                  *** ** ***

Prendemmo una grande buca e mi svegliai dal fracasso. -Giorno...- mi misi una mano sulla testa dopo aver battuto la testa al tettuccio della macchina.
-Oddio, ragazzina! Ci hai fatto prendere un colpo!- dichiarò Jackson. -Sei stata grande a venir a cercarci, dolcezza! E quel salto è stata una figata!- asserì Stephanie esaltata

-Ah... ehm... grazie... ma dove siamo diretti?- chiesi, ancora confusa. -Borgo del Confine! A casa tua, dobbiamo vederci con tua zia... e parlare di ciò che sta succedendo alle Torri Oligarchiche, nel settore 1-N del Confine dei Pensieri, pare che il tuo caro fidanzatino e la professoressa si stiano divertendo, o lo stanno per fare.- "Zia Alicia, tu saprai dirmi tutto?"  pensai. -Lavora con le grandi O, ha sempre aiutato Giuli e Lukas nella ricerca del 'Laboratorio di Osservazione della Generazione X' presente in questo deserto. Saprà anche come arrivare dalla dottoressa e dai suoi famigliari.- concluse, come se mi avesse letto nella mente, l'archeologo.

                                  *** ** ***
Restammo il resto del viaggio in silenzio, io mi lasciai andare e continuai a riposare.

Quando fummo arrivati il sole stava iniziando la sua scesa verso l'ovest.
Davanti a casa trovai mia zia seduta sugli scalini del portone.
-E-ehi... zia...- lei si alzò e nonostante a lei non piacesse farlo, mi abbracciò.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 01, 2022 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

BrokenSynèsis Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora