Chapter 3: Una Passeggiata in Piena Libertà

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Dopo aver recuperato Asia ed aver sbattuto contro Sky iniziammo a parlare del più e del meno. Ci incamminammo verso la campagna dove al centro ci si trovava un'Università fino a quando Sky non mi chiese una domanda particolare.
-In paese dicono che sei un sopravvissuto del Confine dei Pensieri, è così?- mi guardai in giro soffermandomi poi su mia sorella
-Sopravvissuto del cosa?-
-Mark, ti ricordi del discorso che ha fatto papà?- mi chiese Asia con aria di preoccupazione
- Quello riguardo alla divisione del mondo?-

-Sì, i nostri oligarchi si sono divisi il globo in zone dove risiedono quei Neo-tizi del cavolo e altre dove risiediamo noi semplici umani. La nostra città, Borgo del Limite, è chiamato così per un motivo: siamo vicinissimi a Il Confine dei Pensieri una vastissima e misteriosissima landa.-

-Nessuno sa bene come sia fatta, è raro, no anzi, pensò non sia mai successo che qualcuno, che non siano oligarchi con i loro mezzi, l'abbia mai attraversata- la interruppe Sky
-Molti pensano che ci sia la base di qualche rivoluzionario, o anche un laboratorio dell'Oligarchia, o ancora c'è chi crede che ci sia una cittadina mista e pacifica con un proprio governo- continuò Asia -Quindi Markus tu da dove vieni? Sappiamo tutti in paese, o meglio gli anziani sono convinti di sapere che tu sia uno del limite opposto- la interruppe ancora Sky. Sembravano voler fare a gara su chi parlava di più o sapeva più cose. Ma erano restie, decisamente restie, a nominare i Neomorfi.

Incrociai le mani dietro alla nuca e risposi: -Sky, vorrei davvero saperlo. Ma vedi ho perso la memoria battendo la testa da qualche parte vicino casa nostra, non so in che direzione, non so quanto vicino ma so solo che devo la vita a questa famiglia e sto facendo di tutto per ripagare Elliot, Asia e i loro genitori. Mi sto sentendo veramente a casa mia, probabilmente come non mi ci sono mai sentito in tutta la mia vita ovunque abitavo prima.-
-Come fai a dirlo?- chiesero in contemporanea le ragazze con un volto curioso e sorridente -Lo sento, tutto qui.- risposi secco io.

Camminammo ancora un po' poi Asia indicò un punto appena dietro un albero dicendo che quello era il suo posto preferito per riflettere. Ci sdraiammo tutti e tre ai piedi di quell'albero. Era veramente rilassante. Chiusi per un attimo gli occhi, chinai la testa alla mia destra. Li riaprì e mi sembrò per un attimo di star sognando di nuovo quella ragazza, ma era Sky. Alla mia destra anche lei con le palpebre calate e la testa verso di me. La osservai.
Era bellissima. La sua casacca, nonostante sembrasse vecchia, le stava benissimo. Osservai di nuovo il suo viso mi memorizzai ogni dettaglio: aveva il naso piccolino, i capelli a caschetto su tutto il suo lato destro del viso, la bocca semi-aperta per respirare, aveva delle labbra carnose e le lentiggini le coprivano il naso e un po' le guance. Scesi con la vista studiandole il corpo lentamente, ne ero ammaliato.

Arrivato ai piedi, però, vidi qualcosa nel panorama, verso la direzione per andare a casa, oltre un bosco, nel cielo limpido vidi i contorni della rupe dove Elliot mi trovò, non so per quale motivo ma capii che era quella. Non ci feci caso, avevo la ragazza più bella del pianeta al mio fianco.

Richiusi gli occhi e chinai nuovamente la testa verso quella ragazza. Li riaprì e vidi lei che con pochi millisecondi di ritardo stava facendo lo stesso.

Il mondo, per me, si fermò di nuovo.
I suoi occhi rosso fuoco mi avevano rapito.

Fu lei a sorprendermi stavolta. Disse un nome a bassa voce, come se stesse ancora dormendo. Sentivo che quel nome mi appartenesse in qualche modo.

Il mondo riprese ad andare.

Lei si allontanò appena un po' da me come se l'avessi spaventata -Lo so che non sono bellissimo ma reagire a quel modo appena svegliata, invecchierai prima- risposi con un umorismo che non pensavo di avere, mi sentivo me stesso con lei. Lei sorrise alla mia squallida battuta -Veramente mi era parso di vedere il mio principe azzurro, ma eri solo tu- fece la linguaccia e si alzò. Mi provocò con altre battutine e mi misi a rincorrerla. Rideva, ridevo.

-MA CHE È QUESTO CASINO?!- urlò fortissimo Asia
-Mi sa che l'abbiamo fatta arrabbiare- mi sussurrò una volta presa Sky. Realizzai che la stavo abbracciando, sentirla così vicina era veramente una sensazione inaspettata ma aveva un non so che di familiare. Però appena vidi che Asia ci aveva individuato la lasciai.

Sky corse dietro di me e mi spinse in avanti -Lei è la tua di sorella, fatti picchiare anche per me- mi girai e notai che mi stava facendo ancora la linguaccia.
-Tranquilli, tranquilli... non picchieró nessuno. Ho fatto la mia bella riflessione e sono in pace col mondo.
Dài ragazzi però io vi ho portato qui per rilassarvi non per fare l'acchiapparella.- sembrava in pace, sì, ma sembrava anche scocciato. Avevo imparato che quando ha quell'espressione era meglio non farla alterare, vedendo come litigava... finiva sempre per picchiare suo fratello.

-Sky, Mark, sta tramontando. Rientriamo sennò i nostri ci chiuderanno in casa fino a che non andremo a studiare.- fece segno col pollice dietro la sua schiena indicando l'Università.

Sky mi prese il braccio e mi fece girare verso il sole incrociando poi il suo braccio destro col mio sinistro. Posò la sua testa sulla mia spalle e mi sussurró: -Era tanto che volevo ammirarlo con qualcuno.-

Ero veramente felice di esser quel qualcuno che sorrisi. Notai poi che poco distante, a sinistra del sole che la rupe non c'era più, non mi importava chissà quanto. Era solo un elemento del panorama.

Sky ed io rimanemmo a fissare per un po' quel magnifico spettacolo, quando poi la ragazza si staccò da me notai che Asia era già un pezzo avanti.

Presi la busta con la collana rimasta ai piedi dell'albero per la mia sorellina ed iniziai a correrle dietro insieme a Sky appena la raggiungemmo ci rimproveró di non fare più i piccioncini davanti a lei. Nonostante le dicessimo che non ce ne eravamo accorti, non ci voleva dare retta.

Arrivati davanti alle due case salutai Sky, lei ci abbracciò entrambi ed attraversò la porta di casa.

Sapevamo che Giuli fosse in casa ma non la trovammo da nessuna parte, andando sul giardino nel retro della casa trovai un vecchio edificio ricoperto di rampicanti con la porta socchiusa, decisi di entrare.

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