Chapter 22: Sopravvissuta

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Un mese giunse alla fine, le temperature si abbassarono.

Fu una notte pericolosa, un evento che mi prese d'assalto.

Tornai da una battuta di caccia praticamente a mani vuote. Avevo l'intenzione di catturare dei mammiferi ma fui debole, o meglio, non volli prendere la vita di un altro mammifero.

-Che stupida che sono, privo della vita i pesci ma lascio dei quadrupedi in vita. Che capriccio inutile... ma alcuni sono troppo belli, mentre altri hanno famiglie... sono debole.- quelle parole uscirono dalla mia bocca in un impeto di commiserazione. Lanciai di seguito un grido  di frustrazione accompagnandolo con un sasso trovato ai miei piedi.

Non mi curai di guardarmi intorno e sentì che il mio sasso aveva colpito qualcosa... -Ahia! Ma che diavolo.... Chi è là???- o meglio, qualcuno.

Sembrarono urla maschili.
Mi spaventai e corsi velocemente alla tana. Mi posi sull'attenti con la lama di S. in mano portandola all'altezza del seno tenendo la lama in orizzontale, l'altra all'altezza della vita, portando poi la gamba sinistra in dietro abbassandomi pronta a scattare in avanti.

Passarono diversi minuti e non sentii né rumori vicini né voci.

A quel punto, mi rilassai.

Passai il tempo rimanente della giornata nella grotta, raggomitolata e tremante su me stessa. Tremavo sia per il poco calore sia per il timore di aver attaccato uno di quei famosi in verde o addirittura un loro capo.

Mi addormentai e per la prima dopo un mese, sognai.

È buio.
Sono distesa e ho un sorriso in volto.
Le luci si accendono di colpo. Scatto in piedi e mi dirigo verso la porta, appena raggiunta sento bussare.
-Toc Toc, è qui presente davanti lei Zek il ragazzo tutto fare, da giorni suo cupido Sena, N°00089. È pregata di uscire dalla sua stanza. Eheheh!-

Apre la porta e gli salto al collo abbracciandolo.

-Ma salve amico mio! Oggi il tuo incarico da cupido sarà  aiutarmi a baciarlo!- sul suo viso si esprime tutta la sorpresa che prova. -Ma bene... finalmente ci siamo decise, eh! Era l'oraaa!- dice ciò mi da un forte abbraccio.

-Aria, Z-zek, non respiro... staccati!-

-Sempre fragile lei, eh! Ahahahahah, voglio vedere quando sarai fra le sue braccia, nel suo letto e quando ti stringerà con forza ai suoi pettorali!-

-B-beh in quel caso.... forse l'aria non mi mancherà... eheh..eh- mi stringo timidamente nelle spalle e faccio toccare gli indici fra loro per l'imbarazzo.

-C-comunque non sono cose da dire, e se mai quei tipi in verde ci scoprissero... beh non so che fine faremo!! Mh.- dico tutto con una finta rabbia per nascondere ciò che in realtà sento e concludo sbuffando.

Si gira di spalle e di colpo, con una piroetta rapidissima, pronuncia una frase : -Prima che succeda...- si avbicina al mio orecchoo e continua.     -Beh, li avremo devastati con ciò che ci stanno insegnando!- indica così: me, se stesso e le stanze intorno a noi.

Mi volto seguendo il suo dito e lo scenario cambia.

Ci ritroviamo nella zona comune della nostra "città" stiamo combattendo sia  contro gli uomini in giacca e cravatta sia contro i loro subordinati, i tipi in verde.

Succedono  varie cose, gli adulti sono in inferiorità rispetto a noi. Stiamo vincendo... ma mentre attacco un uomo in giacca e cravatta interviene Zek, morendo così, davanti ai miei occhi.

Le risate dell'assassino mi entrano in testa, il suo completo macchiato di sangue ed il suo ghigno orribile mi tormentano senza pietà.

Sento smuovermi violentemente.

-Ragazzina! Ehi, ragazzina! Sei viva?? Beh, respiri e tremi, quindi sì. Svegliati!-

-Aaaaaargh!! Chi è? Chi sei, che mi vuoi fare? Sono armata, allontanati!- inveii contro una donna sulla trentina, coi capelli castani e gli occhi  quasi nero pece, vestita normalmente che con faccia preoccupata mi osservava.
Afferrai la lama e la puntai contro la donna.

-Oh oh! Calma ragazzina, non ti voglio far nulla, anzi voglio aiutarti.- mi osservò la mano e poi la lama.

-Ehi, ehi, ehi! Quella è mia, o meglio  lo è stata... -

-T-tua? S.? Sei tu S? La sopravvissuta, ex-abitante di questa grotta?

Lei mi sorrise il suo sguardo parve volto il suo passato, era quasi assente.

-Piacere, Stephanie Noir
Lo so ho scoperto di essere straniera da poco anche io!-

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