Capitolo 2

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Oggi ci sarà un evento importante qui a Milano per me e la piccola Mia. Andremo allo stadio a vedere Inter-Napoli. Sono una grandissima tifosa dell'Inter sin da piccola ed essere qui e poter andare allo stadio è la cosa più bella di questo mondo. Ci sono stata già alcune volte in passato e quando entri in quel luogo da 80 mila posti ti senti un puntino nella galassia. Il San Siro è qualcosa di spettacolare e di notte ha quel non so che di speciale.

Do un'ultima occhiata a Facebook prima di uscire di casa e mi appare sulla home una foto di Federico, con Diego e Mauro che ha come descrizione 'Milano arriviamo. Forza Napoli'.

Comincia a venirmi il panico e non riesco a capire perché Stella non li abbia fermati. Lui non deve venire qui, non stasera, non allo stadio. Diego non può trovarmi, io mi sto nascondendo da lui.

Compongo il numero di Stella e attendo che risponda:

"Perché stanno venendo a Milano? Perché non li hai fermati?" chiedo spaventata.

"Ho cercato in tutti i modi di fermare Mauro, ma voleva sapere il perché e non potevo dirglielo. Ne ho inventate di tutti i colori, anche che non mi sentivo bene a causa delle nausee per l'inizio della gravidanza, ma nulla. Scusami" spiega per cercare di calmarmi.

"Dovremmo essere in settori diversi, è l'unica cosa che spero. Cerco di risolvere tutto io, tu stai tranquilla. Non vorrei che il mio nipotino si prendesse tutta la tua ansia a causa mia" affermo felice di ricordare che Stella è in attesa da qualche settimana e me lo ha comunicato appena lo ha scoperto.

"Fammi sapere tu qualcosa. Ti voglio bene" afferma chiudendo la chiamata.

Prendo Mia tra le braccia e insieme usciamo di casa per raggiungere lo stadio. Spero solo di non incontrarlo. Il suo settore dovrebbe essere diverso dal mio a causa delle tifoserie diverse, ma potrebbe non aver trovato i biglietti e quindi capitare dalle mie parti. Spero davvero non sia così, altrimenti non saprei cosa fare per nascondermi. Ho paura di vederlo, della reazione che avrò. Ci siamo lasciati male e questo incontro non prometterebbe nulla di buono.

"Pronta ad entrare amore di mamma?" chiedo a Mia che annuisce felice per la sua prima volta allo stadio.

Le ho trasmesso la passione per l'Inter dal primo giorno, nonostante Diego abbia tentato in tutti i modi, con i suoi amici, di farla diventare una tifosa del Napoli, con scarsi risultati.

Siamo qui con Jessica, la mia amica che mi sta ospitando, e Marco, un nostro amico dell'università che ci prova con me spudoratamente, senza ottenere nulla. È solo un ottimo amico che va d'accordo con Mia e che mi sta aiutando a superare questo momento difficile.

Ci accomodiamo ai nostri posti e ci sistemiamo nell'attesa del fischio iniziale. Sono così emozionata ed essere di nuovo qui mi riempie di gioia, dopo tanto tempo. La mia squadra è sempre stata il mio sfogo e una grandissima passione che ho cercato di rendere tale in ogni modo.

Comincio ad indicare a Mia i giocatori che sono da poco entrati in campo per il riscaldamento e sono abbastanza distratta tanto da non notare che Mauro è al mio fianco.

"Aurora, sei tu?" chiede fissandomi da capo a piedi.

"Mauro, ciao. Come stai?" domando agitata a mia volta.

"Ecco perché Stella non voleva che venissi. Lei lo sapeva?" risponde alla mia domanda con un'altra domanda essendo incredulo di vedermi.

"Si, sapeva tutto. Diego dov'è?".

"E' con Federico, stanno prendendo qualcosa da mangiare. Abbiamo i posti qui" indica i sediolini dietro ai miei.

Divento bianca dallo spavento e il panico mi assale, mentre Jessica prende Mia dalle mie braccia per evitare che capisca qualcosa.

"Andiamo a prendere un caffè" mi dice Mauro vedendomi tesa.

Vorrei scappare, vorrei non essere mai venuta qui dopo aver visto quella foto, vorrei non essermi convinta che lui poteva essere in un altro settore. Questo si chiama karma e si sta ritorcendo contro di me per averlo lasciato lì a Napoli, impalato, davanti ai documenti per il divorzio. 

Amo per vivere (Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora