Capitolo 28

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E' una giornata abbastanza calda quella di oggi a Napoli. Nonostante sia ottobre, si sta abbastanza bene e non vedo l'ora di alzarmi da questo letto d'ospedale per ritornare a casa e trascorrere il resto della mia vita con mio marito e i miei figli. Apro gli occhi, svegliata dal sole che entra dagli spiragli della finestra e mi rendo conto di non trovarmi dove sono stata fino alla sera prima.

Strofino le mani per cercare di capire dove sono e mi accorgo di essere nella mia stanza, quella di quando vivevo con i miei genitori e di non avere nulla al mio fianco: né Diego, né Mia, né i gemelli.

Mi assale il panico e cerco di capire cosa stia succedendo. Perché sono qui? Che fine hanno fatto tutti loro?

La sera prima, Stella è rimasta qui con me in ospedale, ma al mio fianco, nella mia stanza, non c'è nemmeno lei.

Mi alzo dal letto e mi avvicino alla porta della stanza, la apro e osservo come la vita dei miei genitori e di mio fratello continui senza nessun cambiamento, come se io fossi stata sempre qui, come se non mi fossi sposata, come se...

"Ben svegliata!" esclama mia madre, ma sono talmente assente da non risponderla.

A quel punto mi rendo conto che tutto ciò che ho vissuto fino ad ora è un sogno, non sono mai andata via da casa mia, non ho mai sposato Diego, non ho mai avuto Mia e i gemelli, non ho mai avuto una casa tutta mia.

Mi assale il panico e ritorno a sedermi sul letto. Porto le mani sul viso e muovo la testa incredula. In una sola notte non posso aver sognato tutto una vita intera. Comincio a piangere e tra le lacrime prendo il cellulare dal comodino al mio fianco. Cerco tra i numeri quello di Diego e non è salvato sotto il nome di 'Amore'. È la conferma di tutto, la conferma che la mia fantasia non ha limiti e nemmeno i miei sogni.

Il suono del cellulare mi distrae dalla verità che in questo momento mi fa solo male. Leggo il nome sul display ed è proprio Diego a chiamarmi.

"Pronto!" esclamo ancora incredula

"Devo vederti immediatamente, la tua amica deve smettere di infastidire il mio amico".

"Buongiorno Aurora, come stai? Hai da fare? Volevo chiederti gentilmente se potevamo vederci" affermo ironicamente, ricordando questa scena vissuta poco fa nel mio sogno.

"Si, tutto quello che vuoi, mezz'ora e sono da te" risponde e attacca.

Probabilmente il mio sogno è destinato a diventare realtà.

tml

Amo per vivere (Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora