Capitolo 24

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Diego è ritornato da me e dai suoi figli, Diego finalmente è di nuovo con noi. Lo guardo e non mi sembra vero, stavo per perderlo definitivamente e, invece, è di nuovo qui. Ho avuto davvero paura quando sono tornata dalla stanza di Stella, pensavo che non ce l'avesse fatta, ma è più forte di quanto pensassi.

"Amore mio!" esclamo con le lacrime agli occhi sedendomi accanto a lui.

Mi stringe forte la mano e gli sorrido, non credo davvero ai miei occhi. Si è risvegliato quando sono entrata in camera, non voleva svegliarsi senza di me, non voleva che non fossi lì, voleva che lo vedessi ritornare da me.

"Scusami!" sospira mentre cerca di avvicinarsi alle mie labbra per lasciarmi un bacio.

Mi stendo accanto a lui e mi stringe forte, non c'è bisogno che mi chieda scusa, non c'è bisogno che lo faccia, adesso è qui con me e non ho bisogno di altro.

Restiamo lì per qualche ora a parlare, parlo più io che lui. Gli racconto di come ho trascorso questi di giorni, di quanto sono stata male, di quanto lo è stata la sua famiglia e i nostri amici. Gli racconto di Mia e di Stella che ha dato alla luce Kevin poco prima che lui si svegliasse.

"Voglio vedere Mia" mi dice prima di lasciarmi un bacio sulla fronte.

Mi alzo dal letto e vado a chiedere all'infermiera di farmi portare Mia dal nido, dove è stata per la maggior parte di questi giorni, quando non era a casa con i nonni.

Le nostre famiglie, che ci avevano lasciati soli, mi chiedono come sta e gli racconto, fin quando non vengo distratta da quel rumore assordante che fa la macchina che controlla il battito quando non c'è.

Mi volto e Diego sta avendo di nuovo un arresto. Corro in camera e prendo il defibrillatore, mentre un'altra infermiere esegue il massaggio cardiaco.

Da buona studente di ostetricia e con alcune basi di infermieristica so bene che l'essersi svegliato potrebbe essere una botta di vita prima di andare via definitivamente, in medicina è capitato molte volte, ma non voglio sia così.

Carico il defibrillatore e lo poggio sul suo petto, prima di gridare un forte 'Libera' quasi vorrei che mi sentisse e si svegliasse per le mie urla.

Come per magia, come se mi avesse davvero sentita, apre di nuovo gli occhi ed io torno a vivere con lui. Poso il defibrillatore e mi siedo accanto a lui.

"Mi hai fatto prendere un colpo" ammetto con le lacrime agli occhi.

"Non ti lascerò mai" mi rassicura facendomi spazio al suo fianco, mentre vediamo arrivare Mia.

Con il suo sorriso inconfondibile viene accanto a noi e la prendo in braccio per farla sedere accanto a me e al suo papà.

Siamo di nuovo noi, che ci amiamo come non mai, nell'attesa dell'arrivo dei gemelli.

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Amo per vivere (Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora