Capitolo 13

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Busso insistentemente fuori casa di Stella, sono le tre di notte e non avrei mai voluto svegliare la mia migliore amica, per di più incinta, ma ho dovuto farlo, non sono lucida per poter affrontare Diego.

Dopo circa cinque minuti viene ad aprirmi la mia migliore amica, ancora assonnata mentre si strofina gli occhi.

"Che ci fa qui?" mi chiede con la voce impastata dal sonno e con un tono leggermente allarmato.

"Succede che mio marito è un cretino. Ti sembra il caso che deve chiamarmi con il nome di un'altra donna?" le domando sarcastica mentre lei mi fa spazio per entrare.

Mi fa sedere in cucina e mi offre dell'acqua per farmi calmare mentre culla Mia nel carrozzino che ha cominciato a piangere.

"Calmati e raccontami cosa è successo".

Le inizio a raccontare tutto, da quando eravamo in palestra e ho notato questi sguardi tra i due, fino a quando a casa, dopo che Diego mi aveva spiegato tutto, mi ha chiamata con il nome di un'altra donna.

È incredula anche lei, soprattutto perché ha detto di amare quest'altra donna. Dopo che mi ha raccontato il loro passato, sicuramente non posso passarci sopra.

Nel frattempo, svegliato dalle urla, ci ha raggiunte in cucina anche Mauro che sta cercando di capire, ma non fa in tempo perché sentiamo suonare il campanello e corre ad aprire.

Sento Diego chiedere a Mauro se fossi lì, preso dal panico per non avermi vista tornare dopo un po'.

"E' inutile che ti allarmi. Sono qui. Adesso puoi anche andare" affermo quando lo vedo entrare in cucina.

"Sono venuto per riportarti a casa" ammette prendendomi la mano, ma io la allontano.

"Puoi anche andare dalla tua nuova fiamma...".

Non riesco a terminare la frase che Stella comincia ad attaccare Diego e a chiedergli spiegazioni. Dall'altro lato, Mauro prende le difese del suo amico ed io e la mia amica cominciamo ad arrabbiarci, lei, forse, più di me, perché non può credere al fatto che suo marito stia difendendo il mio.

"Non è possibile che tu stia difendendo Diego. Se lo avessi fatto tu, ora saresti già fuori la porta. La mia amica è troppo buona" urla Stella contro suo marito, mentre lui la guarda incredulo ed io continuo a litigare con Diego.

DIEGO

Ho avuto un momento di sbandamento e l'ho chiamata Valeria, ma non era mia intenzione. Amo Aurora alla follia e non amo nessun'altra donna. Non vuole capirlo e continuare a litigare mi stanca, soprattutto perché stiamo facendo discutere anche Stella e Mauro.

Mi soffermo un secondo a guardare mia moglie, il pancino che contiene i gemelli che sta crescendo e mi rendo conto di quanto sia bella e di quanto la ami alla follia. Poi mi volto e guardo Mauro e mi accorgo che anche lui sta guardando la pancia di Stella, un po' più grande di quella di Aurora. Ci fissiamo per un secondo e ci rendiamo conto che è arrivato il momento di smetterla. Le nostre mogli sono in dolce attesa e noi le stiamo facendo arrabbiare inutilmente.

"Calmatevi un secondo" affermo prendendo Aurora e facendola sedere, lo stesso fa Mauro con Stella.

"Siamo due idioti!" esclama Mauro prendendo dell'acqua per farle bere.

"Concordiamo con te" ammettono in coro le due.

Ho sbagliato, le ho chiesto scusa, ma sicuramente lei sarà ancora arrabbiata con me. Non voglio, però, che si innervosisca, anche perché abbiamo già perso un bambino. Perderne altri due non sarebbe bello, Aurora reagirebbe peggio di come ha fatto in passato e il nostro matrimonio finirebbe per sempre. E inoltre non riuscirei di nuovo a rassegnarmi alla perdita dei miei bambini, di nuovo a causa mia. Quando è capitato in passato, mi sono sentito morire. Avrei voluto che quell'istante fosse stato solo un brutto sogno dal quale mi sarei svegliato felice accanto a Aurora e il mio bambino.

"Scusateci, ma ci siamo fatti prendere un po' la mano, dimenticando la gravidanza" sospiro, parlando anche a nome del mio migliore amico.

Le due ci fissano e scoppiano a ridere e ci sentiamo ridicoli per quanto ci siamo preoccupati. Loro sanno quando fermarsi, noi, invece, non conosciamo la loro resistenza e per questo andiamo subito in panico.

"Andiamo a casa dai" dico a Aurora prendendo il carrozzino con Mia.

AURORA

Arrabbiata o meno, mio marito si è preoccupato per me e per la mia gravidanza ed è arrivato il momento di tornare a casa, nonostante non mi sia passata.

Salutiamo Stella e Mauro e ci dirigiamo verso la nostra casa, molto vicina alla loro. Vivere vicini ci fa bene, sappiamo di esserci gli uni per gli altri per qualsiasi cosa.

Vado subito a gettarmi sul letto, non voglio ancora parlargli. Ho semplicemente bisogno di dormire. Domani a mente fredda, chiariremo la situazione, per adesso va bene così.

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Amo per vivere (Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora