Monologo su una mia lei

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Calze a rete strappate

anfibi neri dalla punta rinforzata alti fino a quasi le ginocchia

vestitini dalle tonalità scure e sempre scollati

borchie collane bracciali di pelle e teschi ovunque

labbra screpolate

occhi azzurri gelidi e profondi 

come iceberg galleggianti 

su un viso pallido 

semicoperto dai lunghi capelli neri 

riflessati di un rosso 

sole bruciato nelle aurore polari

fragile

esile di corporatura

seni piccoli e immaturi

braccia gracili e gambe storte come ramoscelli 

a coprire quella brace di foglie e cenere nera ardente

in cui anch'io

una notte

mi scottai...

Cento piccoli monologhi notturniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora