Monologo di un discotecaro

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Minchia è il primo sabato sera dopo anni che a quest'ora sono nel mio letto invece di essere in pista..estremo!

Chissà gli altri come si stanno divertendo..mi fa quasi strano non sentire i bassoni sfondarmi le orecchie e prendere a cazzotti il mio stomaco...sta notte a cazzotti mi sta prendendo tutto sto silenzio nella stanza...!....eeeh..sì..saranno contenti i miei..finalmente un sabato notte in cui possono dormire senza l'ansia aspettandomi svegli fino all'alba..non si sono mai abituati in tutti questi anni!

Eeh sì.. ancora mi ricordo la foga con cui entravo in discoteca a diciassette anni.. era il massimo del divertimento a quell'età..ora invece è diventata un'abitudine..

Quante mezz'ore a prepararmi davanti allo specchio.. e quante bestemmie prima di uscire quando ti accorgi che stai uno schifo e vorresti cambiarti ma gli altri sono già di sotto ad aspettarti e ormai non puoi più fare nulla..

E quanti sta sera sono carico che in macchina si trasformano in languidi mi sta calando il sonno detti sbadigliando senza ritegno..

Quanti litri d'alcol buttati giù per andare in botta ed essere pronto a lanciarsi con le ragazze..quante opere di autoconvincimento..e ancora non sono convinto di me stesso..assurdo!

Certo... ne ho frequentate di discoteche in giro per il mondo..quanto sudore ho tastato e quanta puzza ho respirato ed inalato in questi anni..ne ho visti di ragazzi perdere i freni inibitori e lasciarsi andare trasportati dalla musica per le discoteche di tutto il mondo..in ogni nazione un modo differente di ballare bere flirtare .. di chiudere gli occhi e abbandonarsi alla musica..quanti passetti e mosse di ballo improvvisati e diventati motivo di vanto con gli altri.. quante facce assurde..quanti cessi sporchi pieni di gente ubriaca intenta ad aggiustarsi il ciuffo davanti allo specchio..quante sboccate per un cocktail di troppo..quanti mal di testa e sensazioni di sbocco il giorno dopo..quante ragazze disinibite in vestitini che lasciano poco e molto all'immaginazione!..eeh.. quante nottate...

notti di cui i miei piedi portano i calli..notti per cui il mio fegato piange lacrime amare..notti di cui il mio pene ed i miei testicoli conservano l'eccitazione ma non lo sperma..

notti da ricordare ma col giorno nuovo presto dimenticate..

notti di cui solo i miei sensi custodiscono il ricordo...

Cento piccoli monologhi notturniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora