Un ultimo sorso prima del collasso
la mia sembra una di quelle famose scene televisive o cinematografiche dell'antico tubo catodico che a distanza di anni ancora si vedono girare su schermi al plasma o lcd d'ultima generazione
scene che hanno lasciato il segno
la mia invece non è di certo tanto all'altezza da meritarsi un suo spazio in una puntata speciale di prima serata
semmai in terza serata a notte fonda quando le repliche dei programmi o i film sono mandati in onda giusto per riempire il palinsesto
che scena pietosa
qui
seduto sullo sgabello traballante in un bar di periferia prossimo alla chiusura
piegato sul bancone con l'ultimo bicchiere di whiskey in mano pronto per essere tracannato con estrema e ingorda voracità
ormai non sento più il gusto di quello che bevo ma solamente quel bruciore fulminante su cui pendono le mie labbra desiderose di un'altra scossa alcolica
poi scende giù e attraversando la gola infiammata arriva direttamente nel fegato dove s'infrange contro ogni millimetro cubo di tessuto
povero fegato
Vasco Rossi parlerebbe di fegato spappolato
il mio invece è completamente sciolto nell'acido
prossimo alla cirrosi!
ecco che l'anziano barista mi da la solita pacca sulla spalla
deve chiudere
a fatica barcollando mi alzo dallo sgabello e getto una banconota sul bancone
non so che valore abbia
ormai non bado più a quanto spendo o forse sono talmente ciucco da non distinguere una banconota dall'altra
sta di fatto che ogni volta nella mia vista annebbiata scorgo il sorriso soddisfatto e alquanto viscido del canuto barman
con tutta la mancia che gli avrò lasciato in questi anni deve aver accumulato un ingente patrimonio!
ma il film non finisce qui
la scena si sposta dal bar alla strada
sotto un viale di lampioni dalle lampadine mezze fulminate
se mi va bene riesco a raggiungere casa
ma questa notte i miei cinque sensi sono troppo eccitati sconvolti inaffidabili e le mie gambe troppo tremolanti e deboli per riuscire a condurmi al cesso della mia fogna privata
così mi accascio per terra
senza preoccuparmi più di tanto di dove mi ritroverò steso sotto il sole pomeridiano
anche perché la maggior parte delle volte mi ritrovo con la solita emicrania inzuppato come un biscotto in una tazza piena di vomito di bile
quindi come si dice
un posto vale l'altro!
non so perché ho iniziato a bere così tanto da diventare il componente perfetto per un gruppo di alcolisti anonimi
o meglio
lo so molto bene
ma non sono mica obbligato a confessarvi ogni minima gradazione della mia ebbra vita!
poi in questo preciso momento ho altro da far fuoriuscire dalla mia bocca
le parole e i pensieri non sono compresi in questo mix dal colore giallognolo e dal sapore aspro come un limone succhiato fino alla polpa bianca
e quindi
non mi rimane che darvi la mia buonanotte
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Cento piccoli monologhi notturni
PoesiaFrammenti notturni del pensiero, monologhi di vita.