Primo monologo mattutino

210 5 0
                                    

Fanculo

come inizio sembra promettente

sicuramente è l'incipit perfetto per incorniciare la mia situazione in questo preciso istante

in stazione infreddolito seduto su una panchina la cui comodità è di dubbia interpretazione nervoso oh sì tanto nervoso attorniato a mia volta da persone nervose ed incazzate

Così ho deciso di mandare a quel paese il mio principio più importante "scrivo solo di notte"

o meglio forse l'ho mandato a fanculo quella calda mattina di Maggio all'aeroporto di Roma Fiumicino sul sedile di un boeing sudato e appiccicoso dopo una nottata in volo tutt'altro che piacevole ma dato il jet lag e la differenza di fuso orario mi sono giustificato autoconvincendo me stesso che in teoria il mio ritmo biologico era ancora immerso nella piena notte statunitense di New York

Tuttavia adesso ho bisogno di scrivere e quando l'ispirazione ti stuzzica è difficile resisterle

non c'è sacro principio che tenga

Così cercando di scaldarmi le mani congelate sfregandole nervosamente e soffiandoci dentro aria apparentemente calda cerco di trovare il titolo più consono a questo mio primo monologo mattutino e vista la mia indubbia fantasia il mio monologo s'intitolerà primo monologo mattutino!

Perchè sprecare il mio tempo a imprecare contro le ferrovie dello stato e le sue orecchie tappate dai tappi più ermetici di questo mondo?!

Perchè non scrivere e cercare di dare un senso costruttivo a questa mia mattina?!

Una mattina il cui azzurro si è riversato docile sopra il cielo notturno e la città lentamente ancora assonnata si scopre del nero piumino autunnale e si risveglia immergendo il suo profilo in questa fredda mattina di fine Ottobre trasparente mezza annacquata

E anche se adesso la lancetta dei minuti del rotondo orologio analogico del binario segna con straordinaria precisione svizzera le 8.40 la mia mente e il mio corpo tuttavia sono ancora immersi nella notte appena lasciata... perchè è difficile abbandonare del tutto la notte quando sbadigli e palpebre calanti non ti vogliono proprio abbandonare

è davvero difficile scrollarsi di dosso la notte quando il tuo cervello è ancora profondamente appoggiato al morbido cuscino

E allora mi autoconvinco di nuovo di essere ancora psicologicamente appigliato all'ultimo brandello di notte così da giustificare questo mio improvviso monologo mattutino contro il mio sacro principio "scrivo solo di notte" ... e mi accorgo come l'insonnia mi stia lasciando piegata al volere e alla forza dell'insensibile stanchezza di fine giornata lavorativa

E vaffanculo studenti

vaffanculo ai vostri ilari "massì dai due ore di lezione perse andiamo a fare colazione al bar"

io le uniche ore che ho perso stamattina sono le ore in più di sonno che avrei potuto avere!!

Cento piccoli monologhi notturniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora