capitolo 8

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POV Christian

Mi tremano le gambe,sono qui fermo davanti la porta della stanza. Vorrei tanto entrare ed abbracciarli. Ho la mano poggiata sulla maniglia. Mi basterebbe poco per abbassarla ed entrare. Vorrei tanto farlo, il mio cuore sta urlando di andare li, ma sono bloccato. Cristo! Che faccio? Apro o non apro? La porta si spalanca e vedo uscire Anastasia.

-Mr Grey mi ha spaventata.-

La guardo e noto che è abbastanza stanca.

-Scusami Anastasia non volevo. Come sta il m..ehm tuo bambino?-

Cazzo mi stava per scappare la parola mio.

-Ora sta dormendo. Lui ha preso un bello spavento. Io credo di essere morta almeno venti volte oggi.-

Le sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio, lei sposta il suo sguardo da terra e lo punta niei miei occhi. Ci guardiamo. Una forza invisibile ci attrae l'uno verso l'alto. Le sfioro il suo naso con il mio. Le sue mani sono strette alla mia camicia. Le guardo le labbra e vorrei baciarla ma no, devo prima dirle la verità. Devo prima mettere le cose a posto prima di baciarla, non posso fare un torto a Jack.

-Anastasia io devo dirti una cosa-

Si sposta da me e mi scruta con i suoi immensi occhi azzurri.

-So che potrà sembrare strano ma mia madre ha fatto un test ed è uscito fuori che, beh il tuo bambino è in realtà anche il mio.-

La guardo e noto che sgrana gli occhi.

-Cosa? No, io...-

POV Ana
Oh mio dio! Lui potrebbe essere? Oh dio! Lui è Lui.

-Christian, tu sei quel Christian? Quello di Stanford?-

-Si, oh Anastasia. Tu non puoi capire quanto io ti abbia cercato. Tu sei, non voglio dire ossesione, ma quasi. Non ho fatto altro che pensare a te in questi lunghi e fottuti anni.-

Oh. Calde lacrime mi scorrono lungo le guance.

-No, cioè, come puoi essere tu. Il mio Christian era così dolce, tu sei uno stronzo.-

Il mio cuore batte forte. E' come se avesse riconosciuto il mio primo amore.

-Hai ragione, io non sono un bravo ragazzo. Ho miliardi di difetti ma credimi, non so se è amore, ma da quando ti ho conosciuta non ho fatto altro che pensare a te. Ed aver scoperto di avere un figlio, mi ha fatto capire quanto io voglia cambiare. Essere migliore non solo per me ma anche per te e per Theodore. Voglio far parte della vita del piccolo, permettimi di essere il tuo compagno e il padre di nostro figlio. Dammi l'opportunità di dimostrarti di essere un uomo migliore.-

Ascolto le sue parole, vorrei che fossero vere. Io ho un compagno ora, certo non è ancora nulla di concreto, però non so, Jack mi sembrava preso, ma di Christian io non so se fidarmi. Dopotutto lui non mi è sembrato una persona per bene, ma il beneficio del dubbio va dato a tutti no?

-Io sto uscendo con il tuo amico, Jack.-

Mi guarda e non so, direi che ne è quasi ferito.

-Lo so, ma non puoi, noi siamo destinati a stare insieme. Abbiamo un figlio, per quanto sia passato parecchio tempo, noi siamo anime gemelle.

– Oh Christian.

-Dammi una possibilità ti prego, fallo per noi tre.-

Sto per rispondere quando qualcuno richiama la nostra attenzione. Ci giriamo e notiamo Jack parecchio ferito e deluso. Cazzo! Ha sentito tutto? Ha in mano un peluche, sicuramente per Teddy. Si gira e va via, incurante di Christian gli corro dietro, devo capire che cosa ha sentito, soprattutto cercare di spiegare questa situazione, come se io l'avessi capita davvero.

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