Capitolo 23

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Un mese dopo

POV Ana

Da quella sera è passato un mese, le cose stanno andando per il verso giusto, aver messo un freno ad Olivia è stato un punto vero la felicità. Già dopo il famoso discorso di Taylor ho capito che la vendetta, per quanto allettante sia, va combattuta con la felicità. Rendere invidiose le persone che ci vogliono male, è una cosa più che gratificante. Da allora io e Christian siamo più uniti ed affiatati. Nonostante abbiamo accantonato per ora la vendetta imminente contro Elena, non significano che non la stiamo tenendo d'occhio. Anzi è monitorata 24 ore su 24.

Teddy sta crescendo bene, è felicissimo e si vanta, molto, del fatto che ora ha entrambi i genitori. Finalmente lui ha la sua famiglia. Già l'altro giorno dall'asilo ci ha portato un disegno dove ha disegnato me, Christian e nel mezzo lui, in cui ci tenevamo per mano tutti e tre. Sopra le nostre teste una grande scritta "Famiglia". Inutile dirvi che sia io che Christian avevamo gli occhi lucidi. Credo che mai come ora ci sentiamo legati, uniti. Forse dopo tutto il casino che c'è stato, alla fine, l'amore è riuscito davvero a emergere e a farci smettere di stare lontani.

Guardo fuori dalla finestra, oggi c'è un leggero sole, siamo già a novembre e il tempo inizia a scurirsi e darci continue piogge. Christian è sotto la doccia, tra poco andrà a lavoro, mentre io resterò a casa. Oggi è il mio giorno libero e ho deciso che con i soldi guadagnati mi concederò un po' di coccole per me e dello shopping. Sbuffo esasperata perché da quando Kate mi ha fatto quei regali mille tormenti sono nati in me. Io e Christian non andiamo mai oltre il bacio, ho paura che io non possa attrarlo più. Cioè lui è così perfetto, bellissimo, un adone ed io mi sento la sciocca ragazzina con i postumi di una gravidanza. Mi alzo andando ad osservare il mio corpo davanti lo specchio nella cabina armadio. Mi svesto restando in reggiseno e slip. Il riflesso che vedo non è proprio quello che immaginavo. Sono magra certo, ho le smagliature alla pancia. Sono pallida. Perfino i miei capelli sembrano secchi e spenti, come le balle di fieno che si vedono muore nei film western. Sono troppo presa ad analizzarmi da non rendermi conto di avere Christian appoggiato alla porta della cabina.

-Buongiorno Anastasia- Cavoli! Mi ha beccato in flagrante.

-Buongiorno a te, Christian- Mi sorride prima di andare a vestirsi con uno dei suoi tanti completi. Inizio a rivestirmi, con l'ego ancor di più sotto i piedi. Per quanto mi abbia degnata di uno sguardo, il tutto è finito li. Sospiro e mi dirigo in cucina, forse mangiare qualcosa può dare un po' di vitalità al mio volto.

POV Christian

Guardo Anastasia uscire dalla cabina con l'aria affranta. So già cosa starà pensando, non sono poi così scemo da non notare che si sente rifiutata da me. Il fatto è che, per quanto io la desideri tanto, vorrei che fosse lei in un certo senso a saltarmi addosso. Vorrei che mi mostrasse quanto ci tenga a me, a quanto voglia sentirmi dentro di lei. Magari posso mettere da parte questo mio desiderio e decidere di farla mia una volta per tutte stasera. Già, potrei chiedere a mia madre di tenere Teddy per una sera ed andarlo a prendere poi domani a pranzo. Dopo tutte le vicende che sono successe, la mia famiglia ha avuto un approccio più dolce nei confronti di Anastasia. Mio padre soprattutto, si è ricreduto molto e di questo ne sono felice. Poter finalmente dire di avere una famiglia al completo, senza drammi in essa, è un bel passo avanti per me.

Dopo essermi finito di vestire, raggiungo Ana in cucina. Sta guardando pensierosa il suo the, chissà dove sta viaggiando con la fantasia. Mi avvicino piano verso di lei, in modo da non farmi sentire. Mi avvicino al suo orecchio e con la voce più sensuale che ho le sussurro quello che so vuole sentirsi dire.

-Questa sera ti aspetto a casa da sola, abbiamo da fare molte cose-. Vedo le sue guance diventare rosso cremisi e occhi e bocca spalancarsi dalla sorpresa. Posso giurare di averle visto stringere le cosce. Oh mia piccola Ana, non sai che ti aspetta stasera.

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