Il matrimonio

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Stanchi per la velocità dei preparativi ma contenti. Finalmente il gran giorno è arrivato e non posso crederci.

I ragazzi cercano di tenermi calmo ma non riesco. Faccio avanti e indietro lungo la navata sperando che la macchina di Anna arrivi.

- Vuoi stare calmo?- mia sorella è bellissima. Ha i capelli che le cadono sulla spalla destra ed un abito, ovviamente richiesto dalla mia adorata futura moglie, di color lilla. Se questo è l'abito delle damigelle non oso immaginare quale sia il suo.

- Non posso-

- La vuoi piantare per una volta? Stai calmo, ho sentito Rosa e mi ha detto che è quasi pronta. Non ci ha ripensato-

- Sicura?-

- Sicurissima fratellone. Sono... sono contenta che finalmente vi sposiate. Soprattutto perché non dovrò sentire le tue paranoie- scoppiamo a ridere ed abbraccio mia sorella.

- Mi rovini l'acconciatura stupido- mi da un colpo sulla schiena ridendo.

- Lo so che lo desideravi anche tu- bisbiglio con le labbra vicine al suo orecchio.

La musica parte e non sono preparato.

- Cosa vuol dire?- indico la vecchietta al piano che suona la marcia nuziale.

- Che è arrivato il momento- Andrew mi da una pacca sulla spalla e raggiunge mia sorella.

I ragazzi camminano lungo la navata e li guardo uno ad uno. Mi sorridono passandomi accanto.

La luce non mi permette di guardare la mia dama ma sembra che tutti gli altri la vedano meglio di me riempiendo la chiesa di "ohhh".

Mi sposto leggermente ed eccola. In tutta la sua bellezza che avanza con i suoi fratelli.

Aveva scelto lei di farsi accompagnare da loro e non da suo padre. Inizialmente non ero d'accordo ma lei aveva una sua teoria. I suoi genitori non erano di esempio per un matrimonio duraturo come volevamo che fosse il nostro. I fratelli invece erano stati vicino a lei e vicino a me in ogni circostanza.

Il padre non era contento ma ha accettato per far capire ad Anna che l'importante era che fosse contenta il giorno del suo matrimonio.

Ma ci sorprese tutti. Arrivata a metà del percorso, si ferma bisbigliando qualcosa ai fratelli.

Lo sapevo. Sono pronto al peggio.

La lasciano sola con il suo mazzolino di rose bianche e lilla aspettando suo padre. Non posso descrivere la felicità di quest'ultimo ma quei pochi passi lo resero l'uomo più felice al mondo.

Il giorno del nostro matrimonio, Anna ha perdonato i suoi genitori e se ne accorse solo quando tutti i nostri amici e familiari ci lanciarono il riso davanti la chiesa.

Le paure sparirono definitivamente. Rimaneva solo vivere una vita lunga da innamorati, per sempre.

Non potevamo andar via con un mezzo banale come l'audi o la Ferrari. La testimone del nostro incontro era la mia moto e ci avrebbe accompagnato alla sala del ricevimento. I nostri amici fecero lo stesso dopo tutte le lamentele delle ragazze ma alla fine erano più contente di noi ragazzi.

- Amore rovino l'acconciatura. Non lo metto il casco- E per accontentare mia moglie, l'andatura era lenta a tal punto che potevamo chiacchierare con i nostri amici.

- Con questa scelta hai toppato fratello. Dovevi farla salire su una bella Ferrari o qualcosa alla sua portata-

-Piantala. Questa belva ci ha fatti incontrare quindi è perfetta-

Il fotografo assunto dalla famiglia di Anna non ci lasciava andare. Sua madre stringeva le mani come se stesse pregando, ad ogni foto. Il padre ad ogni lamentela ribadiva con il suo vocione " Ho pagato quell'uomo una fortuna. Mettetevi in posa"

E dopo una risata continuavamo ad assumere posizioni diverse con cose o persone differenti.

Il taglio della torta finì con una vera lotta tra sposi. All'arrivo di panna e torta alla frutta contro gli invitati inizió una lotta fino all'ultima fetta di torta.

Lo ammetto, non è stato un matrimonio come tutti gli altri, ma per noi è stato il giorno più bello di tutta la nostra vita.

Per concludere, non in maniera normale, varcata la porta della sala e tenendoci per mano ai nostri amici, iniziammo a correre per raggiungere la piscina.

Il fotografo dalla fretta di beccare il momento, inciampò contro il lettino ma riprese subito l'equilibrio.

Alla fine ero contento. Contento di aver sposato Anna, di aver passato una serata fantastica con tutti i nostri amici e parenti e di non aver sposato mia moglie in un posto squallido.

Gli invitati erano contenti ed anche noi. Le uniche persone ad essere irritate erano i camerieri che avrebbero dovuto ripulire tutto il disastro che avevamo combinato.

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