Il primo giorno di lavoro

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Mi sveglio presto come ogni mattina.

Ieri Tom era disperato ed è stato qui vicino a me fino a tardi.
Mi preparo per andare a lavoro.
Il primo giorno di lavoro.

Sono davvero emozionata.
Prendo la borsa e cerco per tutta la stanza la cartellina di Allison.

Non puo' essere che l'abbia persa prima di cominciare a lavorare in quello studio.

Come posso essere presa sul serio se perdo le cose??
Getto un urlo di frustrazione.

"Dove cazzo ho messo quella maledetta cartella??" Chiedo a me stessa.
Le ante dell'armadio si aprono e Nate fa il suo ingresso nella mia stanza.

Mi ero dimenticata che fosse lì.
"Stavi cercando questa?"
Chiede sventolandomi la cartellina davanti agli occhi.

Cerco di afferrarla ma lui me lo impedisce  mettendola troppo in alto.

Sbuffo.
"Dove è lei?" Chiede con una scintilla negli occhi.
Conosco quello sguardo.
Vuole sapere dove sia lei.
La ama ancora dopo tutto; ma non so se lei ama ancora lui.

Allison è un blocco di ghiaccio.

Un essere umano senza emozioni.

Mi fa paura.
"Lavoro in uno studio e lei è una paziente della psicologa dove faccio apprendistato" dico e lui annuisce.

"Ieri è stato il primo giorno" affermo " te l'avrei detto! " dichiaro " neanche Tom lo sa" continuo " ma le condizioni in cui è ridotta mi hanno lasciato sconvolta" dico

Gli racconto del nostro rincontro dopo mesi e lui rabbrividisce ad ogni mia parola.

"Avrei voluto aspettare che si riprendesse ancora un po' prima di dirtelo" annuncio " avrei voluto vedere di nuovo Allison e Nate" dichiaro " insieme" continuo e sul suo viso compare uno splendio sorrisone.

Mi si scioglie il cuore solo a vederlo.
"Mi dispiace così tanto per tutto questo casino" dice " se non fossi Nate O' Connel adesso nessuno di voi avrebbe tutti questi problemi" annuncia.

"Ehi" lo riprendo " adesso non avrei un fratello rompicoglie come te" dico e lui ride.

"Sei la mia famiglia Nate" gli ricordo e lui mi abbraccia.

"Mi sei mancata" annuisco.
"Bhee sia meglio che vado a lavoro" dichiaro " ti prometto che ogni giorno ti racconterò qualcosa di lei; ma per il momento devi scampare alla vista di Tom in casa la sera.
Il giorno andiamo a scuola e a lavoro. E poi dobbiamo trovare un modo per camiffarti per farti uscire di qui senza farti riconoscere" dichiaro prima di avanzare verso la porta.

Sto per chiuderla ma lui continua la mia lista di cose da fare.

"E non dimenticarti che dobbiamo ritrovare gli altri" aggiunge.

Annuisco.
Camminando verso la strada penso all'ultimo pezzo della lista.
Non so neanche dove siano!!
Come posso ricongiungere tutti noi??
Brian, Zack e Liam dove cavolo siete?

Appena arrivo allo studio, la dottoressa mi accoglie con un grande sorriso; lo stesso che rivolge a tutti i suoi pazienti.

La giornata subito passa.
Allison non è ancora venuta.
Prendo il telefono e mando un messaggio a Tom dicendogli che deve provvedere lui alla cena di stasera.

Mando anche un messaggio a Chris ringraziandolo ancora per questa bellissima opportunità.

Mi risponde poco dopo con " CAFFÈ".
Chris ci prova da tempo con me; ma io non mi sento ancora pronta per un appuntamento.
Ma forse un caffè glielo devo. Almeno quello!!

Decido di pensarci sù.
Voglio essere sicura di non pentirmi e di non dargli l'impressione di essere interessata a qualcosa di più di una semplice amicizia.
I suoi sentimenti non sono ricambiati.

E non lo saranno finchè un fottuto nome mi ronzola nella mente: Zack.

Chissà adesso cosa fa??
Che scuola frequenterà??

"Puoi andare se hai dei corsi" mi dice Cassandra.
Annuisco.
La ringrazio e vado dritta verso l'università.
Appena arrivo mi rendo conto di aver perso l'orario delle lezioni e non ricordo bene che materia ho.
Se filosofia o storia.

Potrei andare in una delle due aule e fare una figuraccia oppure chiedere alla segreteria....

E che segreteria sia!!
Mi dirigo alla segreteria e appena arrivo noto che la nostra amata segreteria Nancy gesticolare come una pazza verso un ragazzo.

Non l'ho mai visto prima.
Mi avvicino a Nancy per calmarla e chiederle l'orario.
Lei gentilmente me lo da.

"Non ce la faccio più" mi urla contro "le altre universitá credono che noi accettiamo chiunque qui dentro" dice " anche i loro cattivi soggetti" afferma.

Do un occhiata nella direzione del ragazzo che ha le gambe divaricate e la testa abbassata per guardare lo schermo del suo cellulare.

Non sembra tanto pericoloso quel ragazzo.
Mi avvicino curiosa.
Voglio vedere cosa l'ha portato all'espulsione da un'università.

"Scusami" dico spavalda toccandogli con un dito la spalla.

Il ragazzo non mi degna neanche di uno sguardo.
Guardo meglio la sua nuca e cerco di capire se indossa le cuffie.

Non ha cuffie con sè.
Sarà sordo??
Non credo; perchè quando la signora Nancy gli ha ordinato di sedersi lui ha annuito e si è andato a sedere.

Prendo coraggio e ci riprovo.
Mi avvicino ancora di più e gli do un colpetto più forte.

Niente.
Non si muove di un muscolo.
Ha qualche problema?? O sono io che ne ho uno??

Prendo un respiro profondo e cerco di mantenere il controllo.
Questo ragazzo mi sta facendo davvero irritare anche se lo conosco da poco.

"Ma se non lo conosci nemmeno" mi ricorda la mia coscienza.
Sbuffo perchè a volte mi sembra di impazzire da sola.

Mi siedo affianco a lui e lo gurdo.
Forse se lo fisso prima o poi si renderà conto della mia presenza.

Passano 5 minuti e niente di niente.
Nancy ci manda sguardi fugaci ogni tanto per controllare un po' la situazione.

Questo qui sa soltanto giocare tutto il giorno su questo benedetto telefono??

"Ma non si rompe il cazzo a stare sempre con la testa fra le gambe??" Dico ad alta voce lasciando fluire in aria i miei pensieri.

"Vuoi che stia con la testa tra le tua gambe??" Mi giro e lo guardo.

Rimango sbalordita da colui che ho di fronte.
"Hilary" dice lui sena parole.
Avrei dovuto capirlo subito.
Chi sarebbe capace di farsi cacciare via da un'università??

Signori e signore ecco a voi Brian McCarten.

L'incubo che ho aiutato ~•~ 3 libro della sagaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora