Problemi con problemi

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Oggi sono all'università.

Nel solito bar dove lavora Chris.
Allison è appena andata via; io sono rimasta per ripetere un po' prima che il corso inizi.

Lei doveva vedersi con Steven e sono rimasta sola.
Brian ha lezione e Liam se ne andato non so per quale motivo.

So solo che si è alterato quando Chris si è avvicinato a me con fare spavaldo e pronto a fare il donnaiolo.

Per questo sono qui ad annuire continuamente a cio' che Chris mi sta dicendo; anche se io sto pensando ad altro.

Ho ancora impresse le immagini di quei bambini e di quella ragazza nell'ospedale.
Chissà se ha partorito una bambina o un bambino; o se sua madre è venuta in ospedale per tenerle la mano durante il parto.

Come farà adesso ad andare a scuola?? Come manterrà se stessa e il bambino se i suoi non l'hanno voluta con lei??
Il bambino riuscirà a vivere senza una figura paterna??

Io potrei essere un esempio, perchè non ho un padre ma ho avuto la fortuna di conoscere Allison e gli altri che , in un modo o nell'altro,mi hanno aiutato a sentirmi parte di qualcosa.

Forse anche lui/lei troverà qualcuno che sia speciale e che si preoccupi per lei/lui.

"Mi stai ascoltando?" Chris mi sventola la sua mano davanti alla faccia.

"Vuoi davvero saperlo?" Chiedo.
Guardo il libro che ho davanti.
"Vorrei soltanto avere per un attimo la tua attenzione" dice chiudendo il mio libro di filosofia.

"Cosa c'è ?" Dico in tono scorbutico.
Forse così si allontanerà da me lasciandomi finalmente sola.

So di essere un problema con dei problemi; ma io mi piaccio così.
Ho imparato ad accettarmi, anche se accettarsi è una cosa molto difficile da fare.

"Non fa niente" dice con tono calmo.
"Allora perché hai chiuso il mio libro?? Stavo ripetendo!!" Dichiaro.

"Volevo sapere quando prenderai quel caffè con me" chiede " ho davvero bisogno di parlarti" dice "voglio che tu sappia una cosa" afferma con un sorriso prendendo la mia mano nella sua.

Le da un bacio.
"Forse è meglio se ti alzi e va a fare il tuo lavoro" questa sarebbe stata la mia risposta se qualcuno non mi avesse preceduta.

Zack è qui davanti a me.
Mi ero dimenticata che anche lui frequentasse questa università.
Lui segue i corsi di arte classica e moderna.
Ha sempre avuto una passione per il segno.

In camera sua aveva disegni sulle pareti e spesso quando veniva a trovarmi portava con sè un blocchetto e una matita.

Spesso ritraeva me mentre studiavo.
Ho sempre voluto vedere quei suoi disegni che raffigurassero me; ma non me l'ha mai concesso.

Diceva che quelle erano opere che avrebbe tenuto nascoste dagli occhi altrui.
Mi ricordo che lo presi in giro dicendo che sapevo di non essere una gran bellezza ma che non avrei mai oscurato la vista degli altri con il mil aspetto.

Lui rise. Una risata stupenda che se provo a ricordarla la sento ancora risuonare nelle mie orecchie.

Mi rispose che non era per la mia bellezza il motivo per il quale nessuno avrebbe dovuto vedere i disegni perchè nessuno così avrebbe potuto sciupare la purezza che aveva racchiuso in ognuno di loro.

Mi innamorai delle sue parole e finimmo per fare l'amore nella mia camera di Londra.
Fu la prima volta che lo facemmo.

Fu davvero magico .
Chris mi guarda e io abbasso la testa.

Non so che dirgli. Mi sento davvero fragile e non so il perchè.

Zack arrabbiato così non l'ho mai visto.
Si siede di fronte a me.

"Chi è quello ?" Dice con un tono abbastanza alterato.

"Quello è un mio amico" gli rispondo con le braccia incrociate.
Non so dove ci porterà questa conversazione; ma niente promette bene.

"E i tuoi amici ci provano con te?" dice ironicamente " allora siamo amici anche noi!" Esclama alzando le mani in aria prima di appoggiarle sul tavolo e stendersi sullo schienale della sedia.

Incrocia le braccia e mi guarda.
"Non so cosa ti prenda" dico sincera " Chris è un mio amico" ammetto " e se lui ci prova con me non sono affari miei perchè io non ricambio" dico " e tu lo sai che sto con te" affermo " allora non so cosa tu abbia" ride.
Una risata amara.

Il suo sguardo è su Chris che pulisce il bancone.
Le braccia incrociate, la mascella irrigidita, le mani chiuse a pugno e lo sguardo trucido stanno mettendo in agitazione Chris tanto che mi sta supplicando di aiutarlo con lo sguardo.

Chi si crede di essere per far così?
"Vuoi finirla" lo rimprovero a bassa voce.
Si alza.
La sua maglietta si alza lasciando intravedere alcuni tatuaggi al di sotto di essa.

"Non la finisco" urla " deve finirla lui" dice con tono marcato "lui" e indicando Chris con la testa.

Le persone ci guardano e le voci subito girano.
Non posso stare in un università in cui Hilary Blain è sulla bocca di tutti.

Non lo sopporterei.
Mi alzo e cerco di farlo ragionare.

"Non urlare" dico avvicinandomi a lui " tutti mi fissano" spiego.

"Certo e ti crea problemi far sapere che IL TUO RAGAZZO è geloso?" Dice guardando Chris.

"Senti finiscila " urlo.
Adesso ho perso il controllo.
"Non sono affari tuoi di chi mi sta intorno" lo rimprovero " sono una donna indipendente e non di pendo da te!!" Dichiaro " tu non puoi darmi ordini e non puoi mettere limiti alle mie relazioni con le altre persone " affermo " noi siamo uguali" dico " quello che puoi fare tu, posso farlo anche io" concludo.

È davvero arrabbiato. La vena che so trova sul collo pulsa velocemente, segno che il battito è accelerato.

Sta per scoppiare.
"Sai perchè sono geloso?" Urla " perchè tu no  riesci a dire due cazzo di parole!" Urla " cosa ti costa dirmi "TI AMO"??" Chiede.

"Non so se sia amore" urlo all'improvviso e lui va via di fretta e furia.
Non mi lascia finire; avrei voluto aggiungere che non so cosa sia l'amore.

Sono un problema con dei problemi.
Lui è un problema con dei problemi.
Siamo problemi con dei problemi.

L'incubo che ho aiutato ~•~ 3 libro della sagaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora