L'incubo che ho aiutato ~•~ 3 libro della saga

Allison deve saperlo

Rimango ancora a guardarlo.
Non posso crederci che lui sia qui, davanti a me, vivo e più che bello che mai.

"Ben..." dico di nuovo.
Ho la bocca secca e non so che altro dire.
Sorride.

"Guarda che me lo ricordo il mio nome" mi prende in giro per la mia faccia da stupida.

Aspetta?? Si sta prendendo gioco di me??
"Se non ti togli quel ghigno dalla facci te lo cancello io" dico incrociando le braccia sotto al seno.

Odio essere presa in giro quando sono in situazioni del genere in cui qualcuno dovrebbe essere serio.

Prende la giacca e se la infila.
Dove crede di andare.
"Vedo che sei sempre rimasta la stessa" dice " forse un po' più acida e furba" commenta.

"Quindi sta attento" lo metto in guardia.
Rido e lui con me.
Non so perchè mi dirigo verso lui e lo abbraccio.
Lui fa lo stesso e poi una volta allontanati l'uno dall'altro mi dice " Che ne dici di prendere qualcosa al bar e di parlare?" Chiede.

Annuisco.
Voglio sapere cosa ha fatto in questi 3-4 anni lontano da casa.
Usciamo dall'ospedale e la mia botta, che mi fa ancora male, passa in secondo piano.

Una volta occupato un tavolo, il telefono comincia a squillarmi.
Leggo il nome Zack. Sarei tentata di rispondere, ma lascio stare.

"Cosa vuoi?" Chiede.
"Una tazza di thè verde caldo" dichiaro e lui annuisce.
Dopo aver dato le nostre ordinazioni il silenzio cala tra di noi.
Arriva un altra chiamata e il rumore della mia suoneria si diffonde nel nostro silenzio.
È Nate.
Stacco.
Anche Ben ha letto il nome.

Non posso credere a cio' che ho davanti ai miei occhi. Lui sarebbe dovuto essere ormai in decomposizione da anni sotto al terreno nel cimitero, più precisa nella cappella della famiglia Blake.

È così strano come una persona esca dalla vita di Allison per poi ricomparire dopo poco.

Adesso ci mancherebbe che tra qualche anno l'agente Blake tornasse in vita.
Rabbrividisco al solo pensiero del suo viso pallido.

Ricordo ancora l'immagine del suo viso e del suo corpo freddo e bianco.

"Come è possibile che tu sia sua sorella" si riferisce a Nate " mi sono perso molte cose da quando sono sparito" dichiara.

"Come la morte di tuo padre" continuo la frase per lui.
Annuisce.
Sembra che la sua espressione non cambi a pronunciare solo suo padre; in qualsiasi discorso lo si intromette come se lui fosse impassibile ad una situazione del genere.

Cerco di prendere in mano la situazione prima che la conversazione , che stavamo cercando di avere , si tramuti in un silenzio profondo.

Beve il suo caffè.
"Nate ed io abbiamo lo stesso padre" dichiaro" mia madre me l'ha sempre tenuto nascosto" ammetto " ma grazie alla curiosità di Allison e a tuo padre abbiamo scoperto la verità" concludo con un sorriso ricordando il viso di Allison quando scoprì la notizia.

Venne da me a consolarmi e io lì capii che avevo due famiglie e che non ero mai stata sola.

"Adesso hai anche un ragazzo" dichiara.
"Si chiama Zack" dice.

"Certo chi non conosce Zack Cook" dice.
Alzo lo sguardo per guardarlo dritto negli occhi.

"Sono sempre stati bocciati lui e O'Connel??" Chiede.
"Si sono diplomati con me ed Allison" dichiaro.
Scuote la testa.
"Non metteranno mai la testa al loro posto" dice e io sono presa da un attacco di nervi che vorrei tirargli il thè caldo in faccia.

Mi ero dimenticata di quanto bello e snervante era il fratello di Allison.
Abbiamo sempre avuto dei battibecchi.
Quando ero più piccola ci stavo al gioco, ma adesso ho ben altro a cui pensare.

"E Allison??" Dice " è una cosa seria con Nate?" Chiede.
Leggo nei suoi occhi speranza che quel qualcosa fosse solo passeggero; ma non lo è.

"Si amano davvero" dico " e se li conoscessi davvero vedresti come tutti sono cambiati" ammetto " anche tua sorella e tua madre"
Dico.

"Mia madre ..." dice guardando la sua tazza che si rigira tra le mani. Mi ricorda Zack in questo momento.
Lui lo fa spesso quando c'è qualcosa che gli passa per la testa.

"Come sta?" Chiede ad un tratto riprendendomi dai miei pensieri.
"Ha sofferto tanto per la tua morte" dico " tutti ne abbiamo sofferto" ammetto " perfino Nate" dichiaro " pensava che ti avesse ucciso" dico " e Allison ne ha sofferto più di tutti"concludo.

Annuisce come se si sentisse in colpa.
Prende un altro sorso dalla sua tazza.
Guarda un punto indefinito alla sua destra come se non volesse guardarmi negli occhi per evitare di scoprire i miei sentimenti al riguardo di tutto; come se io fossi il portavoce di tutti noi che abbiamo sofferto.

"Mi dispiace ... " dice " per tutto" ammette.
Fa bene a dispiacersi.
Ha disseminato sofferenza d'ovunque; ma forse dovremmo ringraziarlo perchè se non fosse stato per lui e il dolore che ha provocato in Allison, lei non si sarebbe mai avvicinata a Nate e tutte le nostre avventure non sarebbero mai successe.

"Grazie di tutto" dico.
Lui alza la testa e mi guarda come se volesse dire " Certo che sei pazza!".
Rido.
"Ti ringrazio perchè se non fosse stato per te adesso tutti noi non saremmo come siamo e non mi ritroverei qui a studiare psicologia e con uno splendido ragazzo che mi ama"dichiaro " Allison direbbe la stessa cosa" ammetto.

Annuisce
" e Merylin sarebbe davvero felice di vederti" concludo il mio discorso.
Annuisce.

Dovrebbe andare a trovare sua madre; ma lo capisco. La sua riluttanza è dovuta al fatto che per molto tempo è scomparso e adesso lui non sa quale potrà essere la loro reazione.

Mi alzo e gli tendo la mano.
"Che c'è ?" Chiede guardandomi con un sopracciglio alzato.
"Allison deve sapere che tu sei qui!" Dichiaro.

Qualche ora dopo...
Siamo tutti riuniti a casa di Allison e lei ha avuto la notizia come tutti noi.
Merylin piange e Allison è come sotto shock.

"Allison..." dice Ben avvicinandosi.
Lei si stacca dalle braccia di Nate e corre verso il fratello tuffandosi dalle sue braccia.

Mi avvicino a loro.
Allison mi guarda e io annuisco.
Lei si stacca dal suo abbraccio e contemporaneamente gli diamo uno schiaffo in testa.

"Ma siete pazze?"chiede in modo retorico.
E io davvero lo pensavo di essere quando l'ho visto.
Ci mettiamo di fronte a lui con le braccia incrociate, mentre Zack e Nate lo affiancano mettendo una mano sulle sue spalle.

"Bentornato a casa" dicono all'unisco mentre lui guarda la madre che ride tra le sue stesse lacrime.