La prima seduta

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Sono nello studio di Cassandra.

Ho la testa appoggiata su una mano, mente l'altra mano è impegnata a rigirare la penna.

Non posso credere che Brian sia qui in città.
Adesso frequenta la mia stessa scuola e rivederlo mi ha fatto un certo effetto; e non solo perchè lui è uno dei SUOI migliori amici.

Ormai non riesco neanche più a pensare al suo nome, figuriamoci pronunciarlo ad alta voce.

Vorrei dimenticare il suo nome e il suo meraviglioso viso.

Mi mancano i suoi sorrisi con la lingua incastrata tra i denti, la sua risata, la sua timidezza e la sua improvvisa presa di posizione ad ogni mio capriccio.

Lui è lui.
Non posso continuare a negarlo per sempre.
Mi manca da morire!

Io telefono inizia a vibrare.
Lo afferro. Mi è appena arrivato un messaggio da parte di Tom.

Spero solo che non sia un altro attacco di panico e di solitudine per la mancanza di Jasmine.

Molte volte l'ho rassicurato che ne troverà un altra.

Leggo il messaggio
"Quando pensavi di dirmi di avere un nuovo animale domestico??
P.S. Nate si è fatto sgamare                               "

Oh Nate!!!
Telefono subito casa e mi risponde Tom.
Mi avvicino alla finestra per non disturbare Cassandra e il suo paziente con la mania continua di toccarsi continuamente lì dove non batte il sole.

L'uomo mi sorride quando mi vede alzare e appoggia una mano sulla mia scrivania che è posizionata proprio al fianco del divano.

Rabbrividisco al solo pensiero della sua mano!!
Chissá dove l'ha appoggiata prima di toccare la mia scrivania.

"Tom??" Dico.

"Quando cazzo mi avresti detto che Nate vive qui da...." non finisce la frase " una settimana !!" Urla Nate.

"Cosa!!??" Sento urlare Tom contro Nate.
"Una settimana??!!" Adesso urla contro di me " come è possibile che non me ne sia accorto?!" Chiede più a se stesso che a me.

"Perchè tu sei un cazzone" risponde Nate per me.

"È mio fratello" dico " Tom cerca di capire" continuo.

"E io chi sarei??!" Chiede
"Noi abbiamo lo stesso sangue..." non mi lasxia finire " quindi io e te non siamo fratelli perchè non condividiamo gli stessi geni??" Urla.
Adesso si che è incazzato nero" Capisco! Quindi sono un estraneo??" Non mi lascia risponde che stacca.

Le ultime parole che ha pronunciato prima di chiudermi la telefonata in faccia mi hanno letteralmente spiazzata perchè il suo tono non era arrabbiato; ma ferito.

Torno al mio posto e mi stropiccio la faccia con le mani.
Cassandra mi si avvicina.
"Tutto bene??" Mi chiede.

Ti prego non fare la psicologa con me!!
Annuisco.
"Ho solo dei problemi familiari" dichiaro.
Annuisce.

"Vuoi andare a casa o vuoi finire con me ?? " chiede gentilmente " abbiamo solo un altra visita" dichiara.

"Rimango" annuncio.
Così mi alzo e mi dirigo verso la porta per chiamare l'ultimo paziente.
Prendo la lista attaccata al muro e leggo l'ultimo cognome della giornata.

Mi manca il fiato.
Prendo un respiro profondo e cerco di calmare la mia voce.
"Blake" cerco di dire con voce alta; ma sembra più un sussurro che una voce alta.

Lei si alza dalla sedia e viene verso di me con il suo sguardo perso nel vuoto.

Mi sorpassa e insieme a lei anche tutta la nostra infanzia.

Allison mi manchi da morire.

Appena entra lei si siede e la dottoressa Smith più volte lei fa delle domande a cui Allison non risponde.

Cassandra mi guarda. Si massaggia le tempie.
"Perchè non va a prendere qualcosa per il mal di testa??" Dico e lei annuisce.

Appena esce dalla stanza mi avvicino ad Allison che non mi guarda.
"Allison" dico.

Non mi da retta.
Lei è lì immobile come un blocco di ghiaccio.
Dopo la prima volta che ci siamo viste non ha avuto nessun altra reazione.

Ormai è di nuovo la vecchia Allison.
Quella ragazza che viveva tra due mondi grazie ad un confine dove lei si poneva; adesso quel confine l'ha superato e quel suo mondo di fantasia è diventata la sua realtà.

"Allison " dico di nuovo.
Sento delle voci in corridoio.
Una subito la riconosco.
È Cassandra; ma l'altra voce di donna non riesco a immaginarmi chi sia.

Afferro subito la mano di Allison che lei teneva ben distesa sui suoi jeans scoloriti.

Devo avere la sua attenzione.
Voglio che sappia quanto mi manca.

"Allison" nel momento in cui pronuncio quelle parole e la mia mano entra in contatto con la sua; qualcosa cambia.

Le sue pupille si dilatano e inizia ad urlare.
È lì ferma immobile, dritta con un palo e fredda come il ghiaccio che urla.
Le sue urla sono incessanti.

Mi alzo dal salotto sui cui lei è seduta.
La dottoressa Smith entra seguita da un altra donna.
Cassandra mi allontana da Allison.
Non riesco a vedere l'altra donna.

Ha i capelli raccolti color mogano.
"Allison voglio solo parlarti" dico urlando.
La dottoressa Smith cerca di spingermi fuori.

Lei afferra la mia borsa.
"È stata una giornata lunga" dice Cassandra " torna a casa Hilary" mi dice " domani parleremo di ciò" mi dichiara cercando di consolarmi che tutto l'accaduto non sia colpa mia.

"No " dico urlando " Allison deve parlare con me" dichiaro convinta di cio' che voglio fare.

"Credo sia impossibile viste le sue condizioni" dichiara la dottoressa Smith cercando di spingermi gentilmente fuori dal suo studio.

Ormai sono sotto la soglia dello studio.
Con un piede dentro ed un altro fuori.

"Non uscirò di qui finchè lei non parlerà con me"dico convinta.
Cassandra sbuffa arresa e sul mio volto si dipinge un sorriso quando lei smette di spingermi fuori.

Mi sistemo.
La donna che è riuscita a calmare Allison si alza e a testa alta viene verso di me.
Sposta Cassandra.

Metto a fuoco il suo viso.
"Non sei la benvenuta" dice subito.

"Signora Blake" dico.
È lei.
Ha cambiato vita e..... look!
"Per colpa di tuo fratello adesso sono Merylin" dichiara " Mio marito e mio figlio sono morti a causa vostra" dice " e non permetterò che gli O' Connel mi portino via anche mia figlia!" Annuncia prima di sbattermi completamente fuori dallo studio e dalla vita di Allison.

L'incubo che ho aiutato ~•~ 3 libro della sagaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora