Non credo di essermi mai sentita tanto sola come nelle settimane prima del provino di Harry ad xfactor.
Mi chiamava tutti i giorni.
Ci scrivevamo tutti i giorni.
Il fatto è che non vederlo a scuola mi uccideva, avevo bisogno del mio migliore amico per affrontare tutto... Le prof, i compiti, alcuni ragazzi che odiavamo, le ansie pre-interrogazioni o verifiche. Per non parlare di quando prendiamo per il culo gli 'sfigati'. A me non piace, perché non credo di essere molto meglio, sono troppo semplice per prendermi gioco di loro. Ma per Harry, capitano della squadra di rugby, mondano e, si, anche 'puttaniere', era un vero passatempo. E io, potevo non assecondarlo?
Mi mancavano persino quei momenti.Ogni tanto mi chiamava per andare ad assistere alle prove, o per accompagnarlo con la chitarra mentre cantava.
Ero fiera di lui.
Ma, dentro, sapevo che sarebbe cambiato qualcosa. Ovviamente non volevo che la sua audizione andasse male, però neanche troppo bene. Sarebbe cambiato? Avrebbe sicuramente lasciato la band. Mi sarei ritrovata a fare da chitarrista in un gruppo in cui la sola cantante ero io. Un'immagine orribile.
Cercai di non pensarci troppo in quei giorni, la scuola era per me fondamentale. Non sarei stata io a partecipare ad xfactor, ma lui. Il successo sarebbe arrivato a lui. L'unica cosa che potevo fare era prendere buoni voti, magari così mia mamma mi avrebbe mandato in Francia alla fine delle superiori. Per il viaggio che sogno da sempre."Vai su Internet a vedere il provino di un certo Matt Cardle"
"Adesso faccio" gli risposi ridendo. La sua insicurezza a volte mi divertiva, duro all'esterno ma fragile all'interno. Questo era Harry.
"Ehi amica"
"Ehi amico... Dimmi"
"É stato davvero bravo!"
"Tu lo sarai di più. Non te ne devi preoccupare Harry. Sarà quel che sarà."
Mi dispiaceva non poterlo guardare in faccia per incoraggiarlo, avevo bisogno di avere contatti con lui, e non solo telefonici.
"Ehi amica"
"Ehi amico... Dimmi" ridemmo tutti e due.
"Grazie" la voce di Harry sembrava non essere più tanto roca. Forse addirittura dolce.
"Ma ti pare?" Sentii le guance diventare rosse, in fiamme. In quel momento capii che forse non vederlo in faccia non era tanto male.
"Aspetta un secondo, mi sta chiamando mia mamma" la voce di mia mamma era distante, ma riuscì a distinguere le parole 'pronta' e 'cena'. Più qualcosa riguardo agli ospiti, e che sembravo scortese. Decisi di darle ascolto, anche se separarmi dalla voce del ragazzo migliore del mondo mi addolorava.
"Arrivoo" gridai verso il salotto.
"Harry, hai sentito? Devo andare mi dispiace"
"Oh si certo, anche io..."
"Eh si... Riposati, domani è il grande giorno, comincia l'avventura... A che ora ti sveglierai?"
"Credo alle cinque... Spero non prima!" Sorrisi pensando alla pigrizia generale di Harry.
"Beh, ovviamente ci sentiamo... Ma buona fortuna!"
"Grazie Cher. Sei l'amica migliore che potessi avere, giuro. "
"Mmh, anche tu non sei male Hazza" affermai ironicamente. Sentii la sua risata dall'altra parte del telefono, mi piaceva davvero sentirlo ridere. Soprattutto se ne ero io il motivo.
"Ah beh, grazie! Buona cena amica"
"Buona notte amico!" Risposi mettendo giù.Dopo aver mangiato mi alzai dalla tavola
salutando gli amici di mia mamma. Mi buttai sul letto e tutti i miei pensieri si concentrarono su Harry. Pensai che se trovavo almeno cinque buone ragioni perché Harry dovesse vincere, l'universo mi avrebbe concesso questo favore.1-Ha davvero una splendida voce.
2-Ha presenza scenica.
3-Ha modi di fare travolgenti, avrebbe di sicuro milioni di fan:probabilmente tutte femmine, ma pur sempre fan.
4-È bellissimo
5-Beh, lui è Harry.
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Through the dark
FanficLa storia di una semplice ragazza, Cher, da sempre innamorata del migliore amico. Cosa potrebbe succedere se uno dei due diventasse così famoso addirittura da dimenticarsi dell'altro? E soprattutto, cosa succeder...