"Dove stai andando adesso?" Harry ci mise meno di un attimo ad alzarsi e dirigersi verso la porta.
"Me ne vado. Sai, non mi piace quando la gente ride di me."
Stavo ridendo? Non me n'ero nemmeno accorta prima di quel dialogo. Per quale strana ragione stavo ridendo? Harry deve aver pensato che lo stessi facendo di lui, dopo essersi aperto con me.
"Harry! Harry aspetta!" Mi ritrovai a gridare mentre si dirigeva all'uscita. Per fortuna eravamo soli in casa, in un'altra situazione mi sarei vergognata da morire.
"Harry..." Lo afferrai per il braccio tirandolo indietro. Non volevo veramente che se ne andasse. Non pensavo di averlo ferito.
"Scusa..."
"Non è stato proprio carino... Si, ho paura ok? Me la faccio sotto dalla paura, non voglio partecipare ad xfactor, non credo di potercela fare adesso, non voglio sprecare un'opportunità e non voglio che la gente si ricordi di me come 'il ragazzo che non é passato'. Oh, e scusami tu se ho cercato conforto da quella che dovrebbe essere la mia migliore amica, scusa davvero."
Cosa stava succedendo? Stavamo... Litigando?
"Ma andiamo Harry! Hai sempre voluto farlo, perché adesso ti dovresti tirare indietro? Sei ridicolo, cantiamo davanti a persone che non conosciamo continuamente, ok, non saranno famose, ma non eri tu che dicevi che sarebbe stato quello che avresti fatto della tua vita? Chissà quanti soldi sta cercando di tirare fuori tua mamma per te, hai il coraggio di rifiutare? Davvero molto maturo Styles." Perché gli parlavo così duramente? Oltretutto, potevo benissimo capirlo, se fosse stato per me, avrei avuto una paura tremenda. Era solo un ragazzo di sedici anni con un sogno.
"Oh, se mia mamma lo facesse per me..." Mi ritrovai a dire.
"Rovini sempre tutto con questa negatività" borbottai quasi in un sussurro.
Vidi il bel viso del mio migliore amico fissarsi le scarpe, incapace di rispondere al mio attacco offensivo. Ero molto più esile di lui, più bassa, non sembrava avessimo la stessa età. Eppure, nelle liti, chissà perché Harry mi lasciava quasi sempre vincere.
"Harry... Scusa. Non volevo ridere, non lo stavo facendo di te."
Lo abbracciai, stringendo tra le mani alcuni boccoli marroni.
Mi sorprese sentirlo rispondere alla mia stretta.
Sentii delle grandi labbra morbide posarsi sulla mia guancia. Poi più in basso, sul mio collo, mentre cercava di farmi il solletico baciandomi ripetutamente e soffiando leggermente sulla mia pelle delicata.
Qualche risata scappò dalle nostre bocche mentre mi divincolai dalla sua stretta, scappando. La caccia era iniziata.
Corsi in cucina, salii su uno sgabello per arrampicarmi nel bancone centrale, per poi uscire usando la seconda porta. Le mie strategie mandavano sempre in confusione Harry, e questo era un bene, dato che era molto avvantaggiato grazie alle sue lunghe gambe e al fatto che giocava a rugby. Non sapendo più dove andare, scappai in salotto, dove lui riuscì a riprendersi e ad avvicinarsi molto. Quasi mi toccò, quando saltai sul divano, e corsi in camera di mia mamma. Sentivo il cuore battere in una maniera che solo Harry riusciva a provocare. Arrivai presto alla fine dalla camera, mi appoggiai al muro per cercare di mantenere quanta più distanza mi fosse possibile.
Harry continuava ad avvicinarsi fino a quando si morse il labbro inferiore, facendo comparire ancora le fossette e sorridendo.
"Din-din, sembra che ci sia un vincitore."
Scoppiai a ridere facendo segno di no con la testa, ma appena cercai di spingerlo via per scappare, mi prese per i polsi e mi buttò contro l'armadio.
"Oh no, non vai da nessuna parte."
Come faceva a vincere ogni volta in così poco tempo? Non riuscivo a contenere le mie risate, e a quanto pare neanche lui, finché non mi sollevò da terra caricandomi sulle spalle. Mi lanciò nel letto, montando sopra di me mentre mi teneva i polsi sopra alla testa. Si sedette sulla mia pancia sorridendomi.
"Ti arrendi?" Il suo peso quasi mi soffocò mentre continuavo a ridere, con Harry ero abituata a quelle posizioni, ma il piacere tornava allo stesso modo ogni volta.
"Ti arrendi allora?" Disse ancora, questa volta ridendo molto più forte.
"MAI" urlai, cercando di mordere i suoi polsi per andarmene.
"Oh,illusa." Harry era più veloce, ormai conosceva tutte le mie mosse a memoria, riusciva a schivarle tutte.
Continuammo la nostra battaglia fino al momento in cui lui comincio a farmi il solletico con la mano destra, mentre con la sinistra riusciva a tenere ben stretti entrambi i miei polsi.
"Okok, mi arrendo" esclamai senza fiato.
"Così mi piaci" quando mi fece l'occhiolino, scendendo dal letto e tenendomi in groppa sulle spalle, altro che farfalle, sentii uno zoo nello stomaco.
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Through the dark
Fiksi PenggemarLa storia di una semplice ragazza, Cher, da sempre innamorata del migliore amico. Cosa potrebbe succedere se uno dei due diventasse così famoso addirittura da dimenticarsi dell'altro? E soprattutto, cosa succeder...