15- La cena

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I giorni passano lenti, mentre chiusa in casa passo il tempo a bere e fumare, non sono una fumatrice accanita ma ora come ora, trovo sollievo solo con la nicotina.

Il cellulare continua a squillare, anzi continuava, visto che si è appena spento.
Qualcuno bussa in modo ripetuto alla porta, ma non voglio aprire.

Ho letto e riletto tutto il contenuto della valigetta, ho imparato tutto a memoria, ma ci sono troppe cose che non mi spiego.

Smith, mia mamma si chiamava Smith. Perché ha tenuto il suo cognome?
E che nesso ci sarà con il dottore?

Il padre di André e quello di Maicol erano fratelli, mio padre era il loro più caro amico.
Ora mi chiedo, come sia possibile che siano tutti morti tramite incidente?
Cosa c'è dietro?

I pensieri vanno a mille, non riesco a trovare un nesso a tutto.
Chi sarà poi il fratellastro di mia madre?
Più penso e più mi vengono domande.
«Cristo santo, Jennifer apri questa maledetta porta» urla Isabella.
Mi alzo contro voglia e vado ad aprire.
«Buon giorno baby, vorrei chiederti come stai, ma non mi sembra il caso»
Dice Lukas, entrando dopo Isabella.

Si sono conosciuti qui, un paio di giorni fa, è quasi si uccidevano.
«Ma che cavolo fai?» Urlo contro Lukas, mentre Isabella apre la porta del bagno.
«Non ti permettere» sbraito mentre mi mette nella vasca, e Isabella mi colpisce con il getto dell'acqua.
«Mi dispiace piccola, ma hai bisogno di un bagno» Ridacchia Lukas lasciandomi sola con Isabella.
«Ma voi non vi odiavate?» sbotto scioccata.
«Diciamo che non è tanto male»
Replica Isabella con le guance in fiamme, qualcosa non quadra.

Finita la doccia, metto dei vestiti puliti e vado dai ragazzi.
«Vi siete uniti contro di me!»
Chiedo ai due che stanno sistemando lo studio.
«Sai da quanto stai chiusa in casa? Sai che giorno è oggi?»
Chiede Isabella irritata.
«Un giorno come un'altro» rispondo evitando il suo sguardo.

«Non fare la spiritosa oggi è il 23 dicembre, e domani non puoi venire a cena in questo stato»
«Quale cena?» Chiedo sperando di aver capito male.
«La cena di famiglia, dove tu domani verrai senza trovare scuse» mi osserva seria.
«Oh, te lo scordi! Dovrei passare la serata con Maicol e André dopo quello che è successo? Tu sei matta io non verrò» sono furiosa, non ho intenzione di andare a questa stupida cena.
«Veramente ci sarà anche Clara, e tu verrai. Mio fratello dovrà mangiarsi le mani nel vederti, ancora non capisco perché non molla quella vipera, solo perché il padre è un nostro socio, lui non la.....»

Isabella si blocca e mi fissa impaurita, io penso attentamente a ciò che ha detto. Il padre di Clara è uno dei soci, ma i soci sono tre!
Maicol e André, hanno preso il posto dei loro padri
Mentre il fratellastro della mia madre biologica ha preso il mio posto.
«Quindi, mi stai dicendo che Clara sarebbe la nipote della mia madre biologica?» Ringhio scandendo bene le parole, Isabella sembra farsi sempre più piccola sotto al mio sguardo furente, mentre Lukas ci guarda in disparte.
«Ecco io stavo cercando il momento giusto per dirtelo» Farfuglia agitata.
No!non può essere.

«Quindi, dovrei venire a cena, sapendo che Clara sta usurpando il mio posto, e fare finta di niente?»
Chiedo mostrando una calma che non ho.

«È per questo che verrai, e sarai accompagnata da Lukas, che si fingerà il tuo fidanzato.»
Mi giro fulminando Lukas, ma lui alza le mani e scuote la testa.
«Io non verrò!» ringhio a denti stretti.
«Hai un vantaggio, lei non sá chi sei, e dovresti approfittare della situazione per raccogliere informazioni. Poi sappiamo tutti che quel coglione di mio fratello prova qualcosa per te, e vederti con Lukas lo farà impazzire»

«Magari mi prende pure a pugni, ma se per te và bene baby, ti accompagno volentieri» Si intromette Lukas.

Prendo una sigaretta, e vado nel terrazzino della cucina.
Fumo come una disperata, non sento neanche freddo anche se indosso solo una maglia leggera e un jeans.

«Non dovresti arrabbiarti, Isabella ci tiene a te» Mormora lukas.
Sospiro e getto la sigaretta, rientro nello studio, dove Isabella mi aspetta, con quel visino dolce.
«Accetto ad una condizione» premetto osservandola bene.
«Qualsiasi cosa»risponde con gli occhi che brillano.
«Voglio sapere cosa c'è tra voi due» ammetto morendo dalla voglia di capire se ho visto giusto.
Isabella arrossisce terribilmente, mentre Lukas distoglie lo sguardo imbarazzato.
«Allora»ripeto, impaziente.
«Ecco vedi, noi stiamo uscendo insieme» Confessa alla fine Isabella mentre il suo viso diventa paonazzo.
Un sorriso gioioso mi compare sul volto, ma lo nascondo subito prima che lo notino.

«Quindi, dovrei fingere di stare con lui, davanti a tutti. Il che vuol dire che potrebbe esserci anche qualche bacio, te ne rendi conto. Sai per essere credibili» non ho intenzione di baciarlo, ma magari così facendo risparmio la cena.
«Si lo so, e non ha importanza, abbiamo solo cenato un paio di volte, mica fatto voto di fedeltà, e poi non stiamo neanche insieme.» Sbotta isterica, non è per nulla convincente.

Io osservo lukas, che sembra offeso e deluso, ma mantiene il suo solito sorriso.
«Bhe io dovrei andare, se volete scusarmi, passo a prenderti domani baby» Lukas va via senza aggiungere altro, ma posso notare sul suo viso un velo di delusione, credo che Isabella gli piaccia davvero tanto.

Mi accascio sul divano con tutta la mia grazia ed inizio a cambiare i canali della televisione alla ricerca di qualcosa da guardare, Isabella ha deciso di chiudersi in uno strano mutismo e di preparare la cena, nonostante i mobili siano quasi vuoti.
Tra un film di natale, e l'altro mi perdo tra le sfumature dei miei ricordi, cerco di focalizzare la mia attenzione sui natali passati con i miei genitori, ma ho una gran confusione in testa.
Tutto si mescola nella mia mente mostrandomi persone che non erano davvero presenti, la foto dei miei veri genitori, Alexander la mia mamma che mi abbracciava seduta sotto l'albero di natale, tutto confuso e distorto.

Chi sono io davvero?

Forse non riuscirò mai a dare una vera risposta a questa domanda, forse non dovrei neanche essere qui...

~~~~~

Lo stomaco attorgigliato mi implora di non uscire da questa casa, mentre le gambe arrivano alla porta quasi automaticamente.
Lukas mi aspetta da circa quindici minuti, e vorrei davvero tanto che si stancasse e andasse via, ma non penso di avere questa fortuna.

Questa mattina Isabella mi ha letteralmente trascinata in un centro benessere per mettermi al nuovo, tra cerette, massaggi e parrucchiere non mi riconosco più.
Sospiro afflitta e decido di affrontare la serata a testa alta, più o meno...

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