26- non è vero

5K 306 74
                                    

Jennifer

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Jennifer

I mesi passano lenti e faticosi, tra le udienze in tribunale, le ore con gli avvocati sono distrutta.
Mi giro nel letto cercando un po' di pace ma niente, stanca e avvilita scendo in cucina per mangiare qualcosa.

"Anche tu sveglio?"
Chiedo a Maicol mentre beve un po' d'acqua.
"Già"
Risponde con un tono neutro lasciandomi da sola in cucina.

Sospiro passandomi una mano tra i capelli, dalla finestra intravedo il cielo schiarirsi leggermente sono quasi le sei di uno schifoso tre novembre.
Da quando Maicol mi pose quella domanda a stento mi parla.

In effetti la mia scena muta non ha aiutato, ho dovuto mollare anche il lavoro perché i giornalisti mi
Tormentavano ovunque.
Vincent invece mi è stato molto vicino, anche se ho notato il suo dispiacere nel costatare che non volevo nessun tipo di relazione.

Poi c'è Alex, con lui è stato particolarmente difficile riuscire a parlare. Sospiro ancora una volta, mentre la finestra mi restituisce il riflesso di ciò che ero.
Isabella mi ha praticamente costretta a tingere i capelli del mio colore naturale, grazie a lei è stato più facile superare questi mesi.

Non mi ha mai lasciata un secondo, e le sono grata anche perché non ha mai fatto domande sul perché Maicol mi evitasse. Ci troviamo nella stessa casa ma siamo distanti anni luce.

Esasperata per la situazione decido di prendere l'unica strada che mi rimane. Salgo lenta le scale e mi avvicino alla sua stanza come se dovessi andare al patibolo.
Entro in camera di Maicol senza bussare e lo trovo seduto al bordo del letto con le mani tra i capelli.

Mi avvicino piano e mi inginocchio tra i suoi piedi, mi osserva perplesso.
Con i suoi occhi scuri, le sopracciglia un po' inarcate, i capelli leggermente più lunghi e una  leggera barba che lo rende terribilmente bello.
Come al solito è a petto nudo, le larghe spalle e i suoi pettorali scolpiti mi fanno sentire ancora più piccola.

"Ho amato Alex più della mia vita, e una parte di me lo amerà per sempre.
Ma non voglio più che faccia parte della mia vita, il dolore ha sempre superato l'amore e io non riesco più a vivere così. Io e Alex ci distruggiamo a vicenda per questo ha deciso di darmi l'annullamento del matrimonio e di partire per l'Australia.
Io sono una persona rotta Maicol, e nella mia vita ho fatto cose che mi tormentano, ma voglio migliorare.
Aiutami ad essere una donna migliore."

Maicol mi osserva attento per poi alzarsi di colpo facendomi finire con il sedere per terra.
"Quindi io sarei il premio di consolazione!ma certo non puoi essere felice con lui quindi ti accontenti di me!"
Sbraita incazzato

"Cosa?no aspetta.."
Ma non mi lascia finire.
"Due mesi Jennifer. Ci hai messo due fottuti mesi per rispondere alla mia domanda. Sono stanco di starti dietro lo capisci!
Prima c'era Clara, poi arriva Alex e nonostante ti abbia implorato di non sposarlo tu lo hai fatto!
Poi che fai? Ti porti a letto quello!
Cazzo Jennifer non ne posso più.
È sempre il momento sbagliato c'è sempre qualcosa che ci divide e io mi sono stancato di essere l'unico a lottare"

Urla tutto d'un fiato, con il viso rosso e il petto che si muove veloce. Rimango per terra impietrita per lo sfogo, anche dopo che lui è andato via non trovo le forze di rialzarmi, fortunatamente Isabella entra in camera sicuramente avrà sentito tutto.

Si avvicina e con dolcezza mi aiuta a ritornare in camera, sono rimasta talmente scossa che ho perso l'uso motorio.
"Andrà tutto bene" mi tranquillizza Bell per poi stringermi come farebbe una sorella.
Mi addormento con le lacrime mentre le parole di Maicol mi risuonano ancora tra le orecchie.

Mi alzo tardi ormai sono tutti a lavoro e torneranno stasera, Isabella si occupa del mio lavoro finché non ritornerò io. Scendo in salotto e mi lascio cadere sul divano, i pensieri affollano la mia povera mente, non posso certo continuare in questo modo, devo prendere una decisione.
Cosa faccio? Vado via e dove?

I miei pensieri vengono interrotti dal campanello ma quando apro la porta non c'è nessuno.
-stai diventando matta-
Suggerisce la mia coscienza.
Ma una piccola lettera per terra attira la mia attenzione.

La raccolgo e torno in salotto, rigiro la busta bianca tra le mani.
Nessuna scritta esterna per chi sarà?
Rimango combattuta sul da farsi.
-e apri sta cavolo di busta!-
-oddio ma tu non eri sparita? Perché sei tornata stavo bene senza la tua presenza- dico alla mia esasperante coscienza.

Alla fine apro la busta con mani tremanti ed apro il foglio che si trova al suo interno.
Una calligrafia chiara e pulita ricopre una piccola parte del foglio.

Cara signorina Aniston.
Lei non mi conosce ma io conosco lei, e conoscevo molto bene i suoi genitori, ci tenevo a metterla in guardia su una sua futura relazione con il signor Evans. La informo mia cara signorina che quando lei è nata la sua dolce e innocente mamma e il caro papà del signor Evans erano amanti da tempo.
Quindi mi sa che ci sarà un'altro cambio di cognome per lei mia cara signorina Evans.
Cordiali saluti-un amico-


Non so per quanto tempo sono rimasta seduta su questo dannato divano, sicuramente e sera e io non ho mosso un muscolo, stringo ancora la lettera tra le mani incapace anche solo di pensare.

La serratura scatta e Maicol entra in casa e accende le luci.
"Cosa ci fai al buio"
Chiede fissandomi preoccupato, i suoi occhi scattano dal mio viso alla lettera che ho tra le mani.
Riprendo il controllo del mio corpo e cerco di salire le scale.

Ma Maicol mi blocca al primo scalino.
"Che cos'è questa lettera"
Chiede cercando di prenderla mentre io la stringo forte.
"N-ni-niente"
"Jennifer molla" ringhia lui.

La strappa dalla mia stretta e inizia a leggere, osservo le sue pupille passare più volte su quelle parole, mi guarda poi rilegge poi mi riguarda.
Ad ogni gesto sento il fiato mancarmi sempre di più, e a momenti mi verrà un attacco di ansia.

Maicol scuote la testa per poi fare ciò che non avrei mai pensato.
Mi afferra la nuca e si fionda sulle mie labbra, le sue labbra calde e morbide mi baciano con una passione disperata.
La sua lingua danza con la mia regalandomi un sapore di menta piperita e di caffè. 

Mi bacia stringendo il mio corpo al suo, mi bacia con gli occhi chiusi e le mani tremanti, poi si stacca riapre gli occhi ormai lucidi e mi guarda.

"M-Maicol" dico con la bocca secca e la voce tremante.
Lui  si passa una mano tra i capelli per poi dare un potente pugno al muro.
"Cazzo!" Impreca per poi tirare un'altro pugno ancora più forte.

Inganno Letale Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora