35 - oh Dio

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(Vincent)

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(Vincent)

Vincent
"

Che cazzo hai fatto? Potevi ucciderla"

Urlo correndo verso le macchine distrutte.
"Non avevo scelta, gli uomini di Rudolf sono diretti verso tutti gli ospedali con l'ordine di prenderla, sono riuscito a raggiungerla per miracolo"

Ci avviciniamo alla portiera dove Jennifer è accasciata, ha un taglio sulla fronte, nel prenderla tra le braccia costato con orrore che sta pendendo molto sangue forse a causa di un'emorragia.
"Aiutami ti prego"
chiede con gli occhi socchiusi mentre le scendono lacrime rosse, i battiti sono deboli e sta per perdere di nuovo conoscenza.
"Jennifer ascoltami, devi restare sveglia, hai capito? Jennifer non ti arrendere ti salverò"

"Igor cerca di depistare gli altri, ho bisogno di avere la strada libera"
Porto Jennifer mella mia macchina e sfreccio a tutta velocità per le strade.
Jennifer è svenuta e respira sempre più lentamente.
"Stupida! Saresti dovuta venire via quando te l'ho chiesto"
Sbotto arrabbiato, se solo avessi parlato con Maicol ora lei sarebbe al sicuro, quando le dissi che Rudolf era evaso mi ha implorato di non parlarne con Maicol.

Siamo arrivati, busso con forza alla porta finché un uomo sulla sessantina con capelli bianchi e pigiama non apre.
"Vincent?"
"Papà salvala ti prego"
Senza aggiungere altro porto Jennifer in quella che un tempo era la mia camera,fortuna che i miei genitori sono entrambi dottori.
"Tesoro chi è alla porta?"
"Mamma sono io ho bisogno del vostro aiuto"
Una donna asiatica con i capelli corti e arruffati mi osserva severa.
"Dopo tre anni ti ripresenti in piena notte cercando aiuto?"

"Marta tesoro, non è il momento vieni in camera"
Appena mia madre entra e vede Jennifer sul letto ricoperta di sangue cambia espressione.
"Vincent cosa le è successo?"
"È stata rapita, non lo so mentre scappava ha avuto l'incidente, ti prego fai qualcosa"
"Tranquillo tesoro ci pensiamo noi, vai in cucina"
Dice con un tono dolce chiudendo la porta.

Preparo un caffè mentre cerco di riordinare i pensieri, l'attesa sembra interminabile, dopo un po' mia madre mi raggiunge e si versa un po' di caffè.
Mi osserva attenta, gli occhi a mandorla socchiusi e le labbra strette, come a voler tacere.
"Come sta?"
"Il bambino è tuo?"
"Mamma per favore, come sta Jennifer?"
"Ti ho chiesto se il bambino è tuo!"
"No! Porca troia, non è mio! Lei non è mia e mai lo sarà"
Urlo stressato facendo indietreggiare mia madre.

"Calmati Vincent, volevo solo sapere se avrò un nipotino. Lei è stabile e nonostante sia stata violentata anche il bambino sembra stare bene, ma non ne sono certa ha bisogno di un'ecografia"
"Violentata"
Chiedo con la voce tremante, nella vita e nel mio lavoro ho dovuto affrontare eventi crudeli e terrificanti, ma per la prima volta mi sento sprofondare.

"Noooo, lasciami aiuto"
Corro travolgendo mia madre e raggiungo Jennifer che urla spaventata mentre mio padre cerca di calmarla.
"Jennifer tesoro sono io calmati" dico mentre le tengo il viso tra le mani, i suoi occhi schizzano da una parte all'altra per poi fermarsi nei miei.
"Vincent" lentamente calma il suo respiro e rilassa i muscoli.

Le accarezzo la fronte sudata, e mi perdo nella sua bellezza, nonostante sia piena di lividi e ferite è sempre splendida.
"Vincent, il bambino?"
Chiede toccandosi la pancia, mentre ricomincia a piangere.

"Tranquilla andrà tutto bene, loro sono i miei genitori e si prenderanno cura di te!"
"No voglio tornare a casa, voglio Maicol, ho bisogno di lui"
"Prima dimmi chi ti ha violentata"
A queste parole si stringe nel lenzuolo e spalanca gli occhi.
"Jennifer ho bisogno di sapere chi è stato!"
"L-lui non deve saperlo, non dirlo a Maicol"
"Dimmi chi é stato!"
Ma lei si agita ancora di più, poi noto il livido sul suo zigomo, è stato lasciato da una mano con un anello.
"È stato Gordon vero?"
Ricomincia ad agitarsi, mentre il suo respiro accelera e il corpo è percorso da brividi.
"Sta avendo un attacco di panico, spostati"
Interviene mia madre.

"Ascoltarmi Jennifer, io mi chiamo Marta, per un po' resterai qui, per il bene del bambino, guardami negli occhi-le dice prendendo il viso di Jennifer tra le mani- devi stare calma, hai rischiato di perdere tuo figlio"
Dopo un po' Jennifer si calma, e riprende un po' del suo colorito.

"Jennifer, ora andrò da Maicol per rassicurarlo ma non posso portarlo da te, sicuramente lo stanno osservando, se tu dovessi contattare lui o chiunque altro metteresti in pericolo la loro vita, la tua e quella del bambino"
Lei annuisce con le lacrime ma si sforza a farmi un sorriso.
"Mamma io vado, per un po' non mi farò sentire, e lei non deve uscire fino al mio ordine"

"Va bene figlio mio, sta attento"
Dice dandomi un bacio sulla guancia.
Do un'ultima occhiata a Jennifer e poi lascio la casa dei miei genitori.
Chiamo Alexander e insieme andiamo a casa di Maicol.

Maicol

"Maicol calmati"
"Come cazzo faccio a calmarmi eh! Tu non l'hai sentita era terrorizzata, e poi è successo qualcosa"
Urlo tirando un pugno al muro, André rimane fermo non sapendo casa fare, poi il suono del campanello ci fa sobbalzare.
- Jennifer, dio fa che sia lei-
Ma la mia preghiera non viene ascoltata, Alex e Vincent entrano in casa.
"Tu è solo colpa tua!"
Tiro un pugno in pieno petto a Vincent mentre André ed Alex intervengono.

"Calmati coglione hai appena tirato un pugno a chi ha salvato Jennifer"
Sputa velenoso Alex.
"Jennifer, dove si trova ora"
"È al sicuro, ma non posso portarti da lei dobbiamo prima assicurarci che non possano farle del male"
Risponde Vincent massaggiandosi il petto.
"E il bambino?"
"Sta bene"

Un sospiro di sollievo mi esce dal petto mentre mi passo le mani sul viso, sapere che sta bene è già un sollievo.
"Cosa dobbiamo fare?"
Interviene André
"Per ora aspettare, un mio infiltrato ci dirà quando agire, ma questa volta faremo a modo mio"
Risponde Vincent.

Jennifer

"Tesoro mangia"
Marta mi porge un piatto di minestrone caldo, questa donna è stata fantastica, ha passato la notte a medicare le mie ferite e ha dovuto aiutarmi anche a fare il bagno.
"Non so come ringraziarla"
"Tranquilla pensa solo a stare serena, mio figlio è una testa calda, ma sa bene cosa fa. Tra poco potrai ritornare dal tuo Maicol"
Risponde lei con un enorme sorriso, mi accarezza la pancia mentre il suo sorriso si spegne un po'.

Con mio stupore mangio tutto in più Marta mi prepara un piccolo dolce ricoperto di cioccolato, è una donna dolcissima.
"Marta tesoro aiutarmi"
La chiama Kevin mentre cerca di far passare un'enorme macchinario dalla porta.
Dopo che hanno sistemato la macchina in camera mi chiamano, entro un po' titubante sapendo che da un momento all'altro la mia vita potrebbe cambiare.

"Tesoro non avere paura, forza mettiti sul letto e alza la maglia"
Faccio come mi dice, mentre Kevin collega le prese, rabbrividisco appena mentre Marta mi passa un gel sotto la pancia.
"Pronta?"
Annuisco insicura mentre inizio a vedere un'immagine in bianco e nero nel monitor.
"Oh Dio Jennifer"
Esclama Marta bloccandomi i battiti.

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