2- Un incontro inaspettato

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I miei occhi viaggiano in ogni direzione nella speranza di trovare una via di fuga, com'è possibile che mi debba cacciare sempre in questi guai? È mai possibile che ogni strada decida di prendere mi porti inevitabilmente ad affrontare situazioni pericolose!
«Ah!» Urlo esasperata, un aereo per le Bahamas dovevo prendere, altro che treno.

«Non ti abbiamo fatto ancora niente e già ti lamenti» mi deride lo sfregiato avvicinandosi con un sorriso inquietante che automaticamente si spegne appena punto la mia amata pistola in direzione del viso.

Scacco matto tesoro!

« Ora tu e il tuo cagnolino ve ne andate, o quella cicatrice sarà l'unica parte visibile della tua orribile faccia» minaccio sfoggiando un sorriso compiaciuto.
In tutta risposta Scott mette in bella mostra una pistola mentre lo sfregiato tira un coltello dalla tasca e ride beatamente, penso mi stia prendendo in giro, sparo alla mano di Scott facendo scivolare via l'arma e con un calcio disarmo anche questo coglione, sono stanca, infreddolita e a corto di pazienza.

«Sei una puttana!» ansima il tipo preso alla sprovvista, mentre la ragazza si avvicina lentamente a me tenendo stretta la pistola che è caduta a Scott.
«Non sei scappata» mormora sorpresa regalandomi un dolce sorriso.
«Non potevo mica perdermi il divertimento» ridacchio senza staccare gli occhi dai teppisti che ci guardano con odio.
«Dammi la pistola e usa quelle corde a terra per legarli» sussurra
«Non amo prendere ordini, facciamo che dai a me la tua» propongo prendendo l'arma senza aspettare una risposta, da come la tiene dubbito che sia in grado di usarla.

Dopo averli legati li spinge entrambi a terra, mentre io mi appoggio al muro e accendo a malincuore l'ultima sigaretta che ho.

«Allora Steve cosa volevi fare per divertirti ? Se vuoi posso replicare il ricordo che ti ha lasciato mio fratello»
La ragazza guarda lo freggiato con decisione, a vederla così sembra essere pericolosa.
«tranquilla puttana quando vi troverò sarò io a lasciare dei bei ricordi sul vostro corpo» e con un ghigno si gira verso di me
« Macchiare il tuo sarà particolarmente eccitante» aggiunge guardandomi dritto negli occhi, un brivido attraversa la mia pelle e mi fa chiudere gli occhi riportando alla mente segni violacei e lividi che pulsano ancora nella mente.

Mi avvicino lentamente,mi abbasso alla sua altezza ispirando la sigaretta per liberare tutto il fumo sulla sua faccia,in fine la spengo sul suo collo.

Si dimena e un gemito di dolore gli esce dalla bocca, gli tiro la testa all'indietro, i suoi occhi si spalancano non appena lo colpisco alle parti basse
«Prova ad eccitati adesso» Scott si è impietrito e non si lamenta neanche più, la mora invece ride silenziosamente.

Continuo con calci e pugni, ormai Steve ha il volto pieno di sangue ma non me ne importa ho già chi mi perseguita, non aggiungerò un' altro squilibrato alla lista.

Ho la vista annebbiata dalla rabbia sento qualcuno che mi dice di fermarmi ma non ci riesco non ho più controllo. Improvvisamente mi ritrovo con i piedi alzati dal suolo, qualcuno mi ha sollevato da terra e mi tiene stretta in modo che non possa muovermi, un dolce profumo di muschio bianco e talco invade le mie narici dandomi una dolce sensazione. «Calmati va tutto bene» la sua voce roca, ferma e decisa mi fa venire i brividi.

Mi rimette giù vicino al ragazzo biondo poi lo sento allontanarsi e inizia a parlare con Steve ma non ho la forza di voltarmi.

«Fortuna che sul treno eri calma»
Ridacchia il biondo ma lo fulmino con lo sguardo.
«Quindi conosci André e Maicol?» chiede la ragazza
«No carina mi hanno solo importunata mentre ero sul treno» rispondo acida.
«Capisco comunque io sono Isabella, ti ringrazio per quello che hai fatto»
Il suo viso dolce è un toccasana per il mio animo agitato.
«Hai poco da ringraziare, sei nei guai potevi farti male seriamente, e hai trascinato anche lei»
il moro e furioso e ora che li osservo sono sicura che lei sia sua sorella la somiglianza è tanta.
«Veramente se sono finita in questa situazione e solo per allontanarmi da te, poi dovresti prendertela con quei due depravati e non con lei» lo attacco difendendo Isabella.

Noto con un certo piacere che lo sto facendo incavolare ancora di più. Ha una vena che gli pulsa in modo furioso proprio sul collo.
«Ora basta andiamo a casa e ne parliamo con calma» il buondo si intromette lanciando uno sguardo strano al moro.
«Addio» faccio per andarmene, ma vengo trattenuta per un braccio
«Ti va di fare colazione con me?»
Isabella mi guarda speranzosa sembra così tenera e dolce come posso dirle di no? E poi sto morendo di fame.
Annuisco insicura facendole allargare un sorriso enorme.

E così mi ritrovo seduta ad un tavolo con dei perfetti sconosciuti, eppure mi sento così al mio agio.
Maicol ha rimproverato Isabella per quasi un ora, alla fine lei ha fatto finta di piangere per farlo smettere, è un ottima attrice, André invece è stato veramente molto carino mi ha preparato una colazione con i fiocchi.
«Come hai detto che ti chiami?» Maicol mi osserva mentre beve il suo caffè, ha un maglione blu con lo scollo a v che gli sta d'incanto.
«Non l'ho detto» faccio spallucce.
«Mi stai praticamente svuotando il frigo e non vuoi neanche dirmi il tuo nome?»Chiede con un tono divertito.

«Non ti sto svuotando il frigo!» protesto offesa.
«Sarebbe scortese non finire quello che mi viene servito, e poi nessuno mi ha chiesto il mio nome»
«Come ti chiami?» chiede dolcemente
«Non mi presento a chi mi accusa di svuotare il frigo» si mette una mano in faccia imprecando, lo sto facendo innervosire e mi diverte.

«Posso sapere come ti chiami?» chiede André appoggiando un altro piatto con dei muffin al cioccolato proprio davanti a me.

«Elizabeth ma preferisco Liz»
sorrido mentre mordo un muffin e Maicol mi guarda male.
«A lui hai risposto!»
«Certo André mi ha dato i muffin»
Rispondo come se fosse una cosa logica.

Ok mi sto comportando come una bambina ma è così tanto che non mi sentivo tranquilla.
Isabella scoppia a ridere per il mio comportamento e subito si uniscono anche i ragazzi.
Chissà forse mi potrei anche fidare non ho più la forza di scappare.

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