24- Sono soltato una pedina

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Jennifer

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Jennifer

Le mie mani sono piene di sangue, ho il fiato corto e mi pizzicano gli occhi.
"Uccidimi e finiamola qui"
Mi chiede Clara ormai allo stremo, è piena di ferite ma niente di grave.
"No, la morte sarebbe comodo voglio che tu marcisca in prigione"

Le dico acquistando un po' di lucidità, ma Rudolf e i suoi uomini sono contrariati e iniziano a sbraitare come matti.
"Non è così che risolviamo i problemi"
Esordisce Gordon prendendo la pistola.

Ormai siamo arrivati alla fine, non voglio che la uccidono, deve pagare ma non così, Vincent si passa una mano tra i capelli in modo frustato e si avvicina.
"È Jennifer che deve decidere la sua sorte, no voi"
Dice calmo mentre si posiziona tra me è l'arma.

"Jennifer, ora sei una Rudolf comportati come tale"
La voce di Daniel arriva furiosa e alta.
Tutto accade in un secondo, non reggo più la pressione e crollo, tutto quello che ho trattenuto in questi mesi esplode come un fiume in piena.

"Io non sono una Rudolf!
Pensi realmente che sia dalla tua parte eh, dopo che hai ucciso la mia famiglia credevi che ti avrei trattato come un padre?
Oh Daniel per essere un grande uomo hai abbassato la guardia fin troppo"

Scandisco bene ogni parola, ho la pistola puntata contro la testa di Daniel ma lui non si scompone più di tanto. Anche Vincent ha preso la pistola e la punta su Gordon, ma loro sono di più e non ne usciremo illesi.

"Non ho mai pensato che saresti stata leale, cara Jennifer, è per questo che ho trovato la tua vera madre e l'ho nascosta" Daniel mi guarda vittorioso mentre io perdo i battiti uno alla volta.

"Stai mentendo" ringhio frustata.
"No mia cara lei è viva e vegeta"
Non può essere vuole solo distrarmi.
"Jenn non farti ingannare"
Sussurra Vincent.

Uno sparo irrompe nell'aria, e Daniel cade a terra, prima che qualcuno possa reagire la stanza si riempie di agenti, sento urla spari e grida, ma rimango ancora ferma con la pistola fumante tra le mani.

Vincent mi afferra e trascina in un angolo sicuro.
"È finita piccola, è tutto finito.
Spero solo che riuscirai a perdonarmi"
"Cosa dovrei perdonarti Vincent?"

Ma una voce alle mie spalle mi risponde prima che lo possa fare lui, sgrano gli occhi e sento il cuore uscirmi dal petto.
Il suo odore è inconfondibile, non può essere.
"Jennifer, guardami"

Mi giro lentamente, mentre Vincent rimane fermo con la testa bassa.
Due splendidi occhi azzurri mi guardano lucidi, il viso pallido e la barba incolta.

"A-Alex" non riesco neanche a pensare.
"Perdonami piccola"
Oddio, lui è vivo e Vincent lo sapeva!
Guardo entrambi incredula per poi dare uno schiaffo violento ad Alexander.

"Tu! Hai solo finto di morire, e tu lo sapevi" nessuno dei due si muove ne rispondono.
"Jennifer, vieni con me"
Il signor Lewis mi porge la mano e io lo seguo senza replicare.

Mi porta in una stanza vuota e inizia a sospirare.
"Era l'unico modo, dovevi credere che lui fosse morto, un mio uomo doveva sparagli a fine serata, ma Clara ci ha preceduta è un miracolo che si sia salvato"
"E non ti è sembrato il caso di avvisarmi?"
Urlo arrabbiata.

"Senti Jennifer, sono anni che fingo di essere corrotto, non potevo mettere a rischio tutta l'operazione per avvisarti, tu non sei una come noi, potevi crollare e mettere in pericolo la missione, e non potevo permetterlo.
Poi Alex e il figlio di Daniel, dovevamo tenerlo in custodia poteva pentirsi della sua scelta e raccontare tutto al padre"

Esco dalla stanza furiosa, sono stata solo una pedina, vado spedita da Vincent e Alex.
"Tu, sei morto, è finita non voglio più avere a che fare con te. Questa è la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Voglio l'annullamento del matrimonio"

Alex rimane impietrito dalle mie parole, ma non gli do neanche il tempo di replicare che attacco Vincent.
"Tu mi hai portata a letto sapendo che lui era ancora vivo!mi fai schifo"

Mi allontano velocemente mentre Alex carica un pugno e colpisce Vincent. Sapevo di questa reazione e ne sono più che soddisfatta.
Vado via dal casolare senza ascoltare nessuno.
Gli uomini sono stati portati tutti via,
Sto a pezzi e ho le lacrime agli occhi, ho quasi ucciso Clara per niente.

Chiamo un taxi e mi faccio portare nell'unico posto che mi rimane.
È quasi l'alba e sto fuori a questa porta da un tempo indefinito, solo ora mi rendo conto di essere piena di sangue, le mani la maglia e anche i jeans.

Mi faccio coraggio e busso alla porta, sto per colpire la seconda volta quando la porta si apre, e due occhi neri mi fissano sorpresi.
"Cosa ti è successo?"

Ed ecco il momento preciso dove tutto il modo crolla, la mia corazza si è frantumata al suono di quella voce roca.
Mi tuffo tra le sue braccia e scoppio, un pianto isterico si impossessa di me, i singhiozzi non mi fanno respirare piango con la faccia nel suo petto, stringo forte la sua schiena mentre il mio corpo trema.

Mi avvolge nelle sue braccia caldi e forti, mi porta di sopra mentre io continuo a piangere, arrivati in camera sua mi toglie i vestiti e mi mette una sua maglia pulita.

Tutto contornato dai miei singhiozzi, mi fa stendere sotto le lenzuola, e si mette al mio fianco.
Mi stringo di nuovo a lui godendomi il suo profumo, lascio che mi stringa al suo corpo e piano piano i singhiozzi si placano.
"Non ti lascio più sola, te lo giuro"

Una semplice frase ma con un grande significato, peccato che la vita non è un film e una volta che sarò uscita da questa stanza dovrò affrontare le conseguenze delle mie scelte.

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