Capitolo 23: Eroe

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Joey

Io e Jesse attraversiamo il parcheggio del campus immerso nel silenzio della sera tarda, dopo aver lasciato la sua moto, una volta tornati dalla cena alla tavola calda. Camminiamo senza parlare, lui tiene il casco stretto in una mano e l'unico rumore che ci accompagna è il tonfo familiare dei suoi anfibi sull'asfalto. Quando arriviamo davanti all'edificio dei dormitori femminili mi prende per mano e all'improvviso si ferma, cingendomi in vita per avvicinare il mio corpo al suo e baciarmi. È un bacio che mi scalda, pieno di desiderio: la sua lingua è avida nello schiudermi le labbra e scorrere sulla mia; con un braccio gli circondo il collo e porto l'altra mano sul suo petto, stringendo tra le dita la maglietta nera che indossa stasera. A questo punto prendo coraggio: "Voglio passare la notte con te Jesse" gli rivelo, poi mi spiego subito: "Nel senso che vorrei dormire insieme a te, nient'altro, ma per stasera non sono pronta a lasciarti andare." Lui annuisce, senza dire una parola come al solito, eppure mi sembra che la carnagione solitamente pallida del suo volto abbia assunto un colorito nuovo, più vivo; mi segue attraverso il corridoio del dormitorio e io apro la porta della mia stanza tentando di non fa rumore. "Serena passa il weekend a casa dei suoi genitori, quindi non è un problema" gli dico. "Ok" Jesse si guarda intorno "dimmi tu cosa vuoi fare, se preferisci che io..." ma lo interrompo baciandolo di nuovo, perché di lui non ne ho ancora abbastanza e probabilmente non ne avrò mai. "Posso dormire con la tua maglietta?" gli chiedo timida, lui abbassa lo sguardo ridendo sommessamente: "Sì certo. Non mi era mai capitato prima che me lo chiedessero, sarà che non ha mai avuto una ragazza..." aggiunge, mentre si sfila la maglietta per poi porgermela e io vado in baglio a cambiarmi. Decido di indossare solo quella e gli slip bianchi, del resto dormo sempre così, ma il profumo che sento ora sulla mia pelle è quello che potrebbe scacciare via ogni mio incubo: è il suo profumo, quello che mi dà la sensazione di caldo e di sicuro, non saprei come altro spiegarlo. Quando torno in camera non posso non notare il modo in cui Jesse mi osserva: i suoi occhi si soffermano sulle mie gambe nude, e poi sulla sua maglietta, sotto la quale è evidente che non indosso nulla. Mi mordo il labbro inferiore, constatando come sia bello essere guardata in quel modo, con tanta dolcezza e desiderio allo stesso tempo. "Sei bellissima" confessa, passandosi una mano tra i capelli. Io mi avvicino e lo bacio di nuovo, stringendo le braccia attorno al suo collo; lui porta le mani sui miei fianchi per poi scendere sul sedere, che stringe delicatamente per avvicinarmi a sé, infine mi accarezza le cosce, sollevandomi e facendomi intrecciare le gambe attorno alla sua vita. Passo le mani sui muscoli delle sue braccia, ricoperte di tatuaggi, poi sul torace scoperto e sulla schiena. Jesse si siede sul mio letto, indossando solo i jeans e mi fa sdraiare insieme a lui, cingendomi in vita con un braccio; appoggio la testa sulla sua spalla mentre mi accoccolo accanto a lui. "Quindi non hai mai avuto una relazione seria?" indago, senza tenere a freno la mia solita curiosità fastidiosa. "No" risponde conciso. "Ma ci sono state altre ragazze..." ipotizzo. "Sì" replica; la sua stringatezza mi dà sui nervi ora più che in qualsiasi altro momento. "Molte?" tento penosamente di estorcergli altre informazioni; lui si volta verso di me e mi guarda solenne: "Di più" afferma, per poi scoppiare a ridere quando inizio a tirargli sberle sul petto per il fatto di prendermi in giro. Mi sdraio nuovamente, mentre lui mi accarezza i capelli: "Nessuna di importante, credimi, come io non ero importante per loro" mi spiega, poi mi fa sedere a cavalcioni sopra di lui: "Joey, non hai idea di quanto tu per me sia irripetibilmente unica. Sei la prima cosa che conta nella mia vita, ciò che le conferisce valore, non mi era mai capitato di tenere così tanto a qualcuno" confessa. Io mi chino su di lui per far incontrare le nostre labbra in un bacio breve, poi inclino la testa di lato e, partendo da dietro l'orecchio, faccio scorrere la lingua lungo il suo collo, baciandolo e mordendogli il lobo. Lo sento sospirare, mentre stringe la presa sui miei fianchi; continuo a baciarlo scendendo sul suo torace e accarezzando ciascuno dei tatuaggi che lo riempiono. Sento che comincia a diventare duro sotto di me e mi tiro indietro trattenendo il respiro: "Vuoi che smetta?" gli chiedo guardandolo negli occhi; Jesse scuote la testa sorridendo: "Sto bene piccola" mi assicura e poi mi fa sdraiare sopra di se, abbracciandomi. "Posso accarezzarti?" chiede e io gli permetto di mettermi le mani sotto la maglietta; le sue mani sono grandi, forti e protettive, ma delicate allo tempo stesso, nonostante la sua pelle sia ruvida. Il suo tocco è leggero ed è la prima volta che mi sento coccolata. Mentre mi sposto al suo fianco, Jesse avvicina una mano al mio seno e mi guarda per chiedere il permesso di toccarmi; io annuisco ed è bellissimo sentire la sua stretta tenue, mentre le sue dita mi accarezzano il capezzolo. Il suo sguardo dolce non si stacca mai dai miei occhi, mentre io mi mordo il labbro inferiore, incapace di trattenere un gemito. Jesse mi bacia con avidità e fa scorrere l'altra mano lungo la mia schiena, provocandomi brividi di piacere, per poi stringermi un gluteo e fermarsi alle mie mutandine; gli chiedo di continuare e trattengo il respiro, senza riuscire reprimere un leggero timore, anche se so che solo lui potrà farmi sentire davvero bene. Infila le dita oltre l'elastico dei miei slip, accarezzando il mio punto più sensibile e facendomi bagnare immediatamente. "Continua Jesse" gli chiedo ansimando, mentre lui muove le dita più velocemente: "Sei così bella mentre provi piacere Joey" mi dice con voce roca. Nessuno mi aveva mai fatta sentire così, non avevo provato un piacere così intenso prima d'ora, una sensazione che non potrò mai procurarmi da sola. Sento che sto per raggiungere il limite e non riesco più a trattenere i gemiti: "Ti prego Jesse." Lui infila un dito dentro di me, mentre il ritmo del suo respiro accelera: inizia a muoverlo lentamente e poi più veloce, mentre io non riesco più a controllarmi e, quando raggiungo il culmine, mi lascio andare ansimando e stringendo un braccio intorno al suo collo. Poso la testa sulla sua spalla, nascondendo il rossore che mi colora il volto nell'incavo del suo collo, mentre cerco di tornare a respirare regolarmente: "Possiamo restare un po' così?" chiedo timidamente, accoccolandomi al suo fianco. Jesse continua a baciarmi delicatamente il naso e le guance, ripetendomi: "Va tutto bene piccola" mentre mi accarezza la schiena. "Tu stai bene?" gli chiedo, passandogli delicatamente una mano sulla guancia e sul mento. "Non ti preoccupare" mi rassicura, sorridendomi dolce. Passano pochi secondi prima che mi addormenti, accompagnata dal battito del suo cuore e avvolta in quel profumo caldo e sicuro. Per la prima volta dormo tranquilla, senza essere tormentata dai soliti incubi, perché, anche se è vero che gli eroi non esistono, adesso accanto a me c'è il mio eroe in grado di scacciare tutti i miei demoni.


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