Grey these rainy skies

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Pov Lauren

Mi guardai intorno soddisfatta. Ero al molo, sola, con intorno solo il mare, nelle orecchie solo il rumore del vento e delle onde.
Avevo bisogno di questo per schiarirmi le idee.
In giro non c'era nessuno, era arrivata la tempesta e cominciava a fare buio.
Avevo camminato per tutta la giornata ed ero veramente stanca.
Da un po' il telefono aveva cominciato a squillare di continuo, ma ormai era un sottofondo a cui mi ero abituata.
Mi fermai alla fine della passerella e mi accesi una sigaretta.
Chiusi gli occhi per il troppo vento.

-Lolo...

-Camz?

-Sei arrabbiata?

Mi stava chiedendo se ero arrabbiata?? Prima mi bacia poi fa finta che non è successo nulla.
Ero furiosa, non arrabbiata.

La raggiunsi velocemente per affrontarla, stavolta non l'avrebbe passata liscia.
La presi per il braccio e la girai. Volevo guardarla negli occhi.

-Era uno scherzo?
-Cosa?
-Stavi solo giocando con me prima?
-No. Mai.

Ricambiava il mio sguardo decisa, non stava mentendo lo sentivo.
Allentai la presa sul suo braccio e con l'altra le carezzai il viso.
Lei chiuse gli occhi chinando leggermente la testa per avvicinare il suo viso alla mia mano e la giró un poco di lato per baciarla.
Sempre con gli occhi chiusi la vidi mordersi le labbra.
Sentivo il mio corpo reagire alla sua presenza vicinissima.
Le lasciai il braccio e le misi la mano dietro la schiena, la tirai verso di me e lei lascio andare un gemito silenzioso. Spalancò gli occhi e solo allora mi resi conto di quanto eravamo vicine.
Non l'avevo mai potuta osservare da cosi vicino.
Mi trovai persa nel suo sguardo che, di solito era color nocciola, ora quegli occhi erano scuri e profondi.
Mi guardava impaziente. Sapevo cosa voleva e lo volevo anch'io.
La baciai, piano stavolta, assaporando ogni millimetro delle sue labbra. Lei le socchiuse chiedendomi di più. La senti perdere l'equilibrio quando la accontentai approfondendo il bacio. Sentì le sue mani intrecciarsi ai miei capelli lunghi e il suo bacino spingere con forza contro il mio.
Interruppi il bacio per prendere fiato, mi ero annullata tra le sue braccia.
Lei cercò le mia labbra appena si accorse che le avevo allontanate e con la mano libera cominciò a scendere piano sul mio fianco,
dietro la schiena,
fino all'orlo della mia maglietta.
Si fermò a giocarci un po' prima di cominciare a far salire le dita lentamente, stavolta sotto la maglietta  facendomi venire i brividi.

Intanto non smetteva di torturarmi le labbra alternando i baci leggeri con dei piccoli morsi.
Io ero paralizzata.
Erano troppe le emozioni che sentivo in quel momento.
Aprii gli occhi quando all'improvviso tolse la mano e si ritrasse da me.
Mi sentì vuota all'istante, come se mi avessero tolto la parte più importante del mio stesso corpo.
La guardai allontanarsi verso la camera.
Dopo qualche passo si fermò e si giró verso di me. Mi richiamò a sé con un sorriso ammaliante e io la seguì istintivamente.
Quando la raggiunsi davanti al letto, mi prese le mani e mi tirò a sé.
Non l'avevo mai vista così, era sempre un po' impacciata, insicura in tutto quello che faceva.
Adesso invece si muoveva come se avesse studiato ogni movimento prima, eppure era così naturale.
Ogni volta che mi sfiorava, sembrava sapere esattamente il punto in cui la desidaravo.
Incominciò a tirarmi su la maglietta impaziente e io la aiutai a  togliermela.
Mi osservò così per qualche secondo prima di baciarmi, prima sulla bocca, poi scendendo sul collo lentamente.
Nel frattempo abbassò abilmente le spalline del mio reggiseno per poi appoggiare le labbra sulla mia pelle, là dove prima c'era il tessuto.
Prima su un lato poi sull'altro.
Mentre mi viziava con la bocca, le sue mani continuavano a liberarmi dai vestiti.
Dopo aver slacciato i gancetti del reggiseno, scese con un dito sulla mia spina dorsale.
Nonostante avesse le mani calde, un brivido freddo mi percorse tutta la schiena dandomi delle piccole scosse  risvegliando parti remote del mio corpo.
Poi sentì scivolare il reggiseno fino a terra.
Anche stavolta compensó con dei piccoli baci la mancanza dell'indumento.
Le sue mani scendevano sempre di più, fino ad arrivare ai miei leggins e prima che me ne rendessi conto, sentì scendere i pantaloni accompagnati dall'ultimo pezzo del mio intimo.
Mi fece sedere sul letto per poter finire di spogliarmi del tutto. Si fermò ad osservarmi per qualche secondo con qualcosa di malizioso nello sguardo. Avrei voluto leggere i suoi pensieri per un'attimo ma non reggevo neanche i miei in quel momento.
Si morse le labbra più volte mentre mi guardava con desiderio.
Si tolse poi velocemente la maglietta e i pantaloni rimanendo in intimo.
La gaurdavo e l'unico mio pensiero era quello di sentire ancora le sue labbra,
le sue mani,
il suo corpo  sopra di me.

Si inginocchiò sul letto di fronte a me e si avvicinò per baciarmi ancora.

.

Incominciai a piangere ricordando i particolari della serata precedente. Come poteva aver finto tutto?
L'ho vista negli occhi mentre mi faceva perdere la testa e sembrava così sincera nel volermi.

Non aveva trascurato neanche un millimetro del mio corpo in quelle ore.
Eppure aveva mentito. La delusione bruciava più di ogni altra cosa.

Non volevo ricordare, era troppo doloroso sapendo che non l'avrei più rivista.
Ero in piedi davanti allo scorrimano e cercavo di prenotare un biglietto aereo.
Dovevo partire altrimenti sarei impazzita...

Write on me [Camren]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora