They say when it rains it pours...

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L'incontro con le ragazze mi serviva tanto..Ally e Normani mi erano venute a trovare ma Dinah non la vedevo da quando ero andata a Londra.

Ora stavo seduta sul pullman per andare a casa.
Stavo riguardando le foto mie e di Lauren. Erano su una scheda SD che tenevo sempre con me ma non guardavo quelle foto da mesi.

Ero stanca dal viaggio, non ero riuscita a dormire quasi per niente.
Scorrevo le foto velocemente...ogni foto evocava un ricordo...e ricordare faceva male...sottolineava quello che avevo perso...

A un certo punto mi fermai su una foto.
Lei con le carte in mano. Quella serata mi innamorai di lei...per l'ennesima volta.

Se qualcuno mi avesse chiesto quando persi il cuore per lei, avrei risposto "mille volte".
Quando la vidi in un vestito elegante per la prima volta, ogni volta che mi sfiorava la mano, quando mi sorrideva con un velo di mistero negli occhi, tutte le volte che rideva, ogni volta che era felice, specialmente se sapevo di avergliela procurata io quella felicità...

Quella sera eravamo a casa da sole io e lei, non avevamo voglia di uscire nonostante fosse sabato.
Decidemmo di giocare a carte e io stavo vincendo in continuazione...lei si rattristiva sempre di più, dopo ogni partita...poi a un certo punto finalmente ne vinse una e le vidi brillare gli occhi e capii che volevo rivedere ancora quella felicità sul suo volto, che la rendeva ancora più bella.
Cominciai a perdere le partite di proposito e lei rideva di gusto, le piaceva vincere...e quella sera a me piaceva farla vincere...perdevo una partita e in cambio vincevo la sua gioia. Ne valeva la pena, senza dubbio.
Poi il ricordo era diventato troppo vivo...lei mi fissava, mi guardava negli occhi a lungo, poi mi fissava le labbra e poi di nuovo gli occhi...
Poi quando tolsi lo sguardo dai suoi occhi, vidi intorno a noi la mia camera, eravamo davanti al letto e lei mi baciò sulla bocca...mentre mi stava baciando mi tolse la maglietta...incontrai di nuovo il suo sguardo ma ora gli occhi erano diventati di un verde velenoso.
E poi la vidi uscire dalla mia vita sbattendo la porta.
Il rumore mi fece trasalire e mi resi conto di essermi addormentata.
Ma le lacrime che scendevano sul mio viso erano reali...

Ecco perché evitavo di guardarle quelle dannate foto!

Comunque sia ero quasi arrivata, mi cominciai a preparare per scendere...e rivedere i miei genitori dopo tanto tempo.

Pov. Lauren

Ero seduta sul divano.
I capelli ancora bagnati dalla doccia.

Da quando mi ero svegliata ho fatto di tutto per perdere tempo, avevo una paura tremenda di accendere il telefono e scoprire una parte di me che avevo perso.

Ora non avevo più nulla da fare, era il momento di affrontare le mie peggiori paure.

Accesi il telefono...lo schermo si illuminò e apparse il logo della marca del cellulare...lentamente si avviò il sistema...apparse la schermata con una foto sullo sfondo e in primo piano la tastiera numerica...
Non ci avevo pensato, ci voleva il codice per sbloccare il telefono.
Non ricordavo nulla della vecchia me, figuriamoci una combinazione numerica che a una Lauren a me estranea aveva un significato per averla impostata...
Insomma, la vita mi aveva offerto un'altra scappatoia, potevo lasciar perdere e smettere di cercare di recuperare la memoria...ma ultimamente sentivo il forte bisogno di ricordare, come se sapessi che c'era qualcosa di importante che mi sfuggiva e dovevo sapere cosa.

Rimasi a fissare lo schermo imbambolata, sullo sfondo, dietro ai numeri, solo un fiore...una margherita...

Dopo un paio di minuti mi risvegliai  dal blocco totale e un moto di rabbia mi invase.

Lanciai il telefono per terra e mi alzai di scatto.
Avrei voluto fare qualcosa, qualunque cosa, per esternare la rabbia improvvisa che mi bolliva dentro ma non c'era nessuna azione tanto forte come le emozioni che sembravano essere esplose tutte d'un colpo e come miliardi di scheggie accuminate, mi massacravano dall'interno.

Write on me [Camren]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora