Start from scratch

1.5K 61 0
                                    

"Per le 9 in ufficio. Non fare tardi."

Il messaggio mi era arrivato mentre stavo facendo cena.
Risposi velocemente al mio capo con un semplice Ok.

In ufficio ci avrei passato poco tempo comunque. Domani cominciavamo a lavorare sul  servizio fotografico per una famosa rivista di moda.

Io avrei fatto da aiutante al loro fotografo ufficiale, ossia il mio capo Mark. È lui che mi ha voluta con sé in questo progetto perché a detta sua vede in me "quello che cerca in un bravo fotografo".
Peccato che a me non abbia mai svelato quale sarebbe questa "grande qualità che a differenza degli altri io ho".

Ad ogni modo mi ha fatto avere un lavoro coi fiocchi dove potevo imparare tutti i segreti del mestiere. Mi disse così quando mi chiese di lavorare con lui in Inghilterra.
Gli ero grata. Lo ero ancora di più quando dal contratto capii quanti vantaggi mi portava quel lavoro.

Mi sono potuta permettere un monolocale, piccolo e un po' in periferia ma non molto lontano dalla redazione.
Era grazioso ma dato che intendevo rimanerci per un po', appena avrei avuto del tempo avrei fatto qualche piccola modifica.

La TV fissata sul muro vicino al tavolo stava accesa ma non ascoltavo quello che dicevano nel telegiornale, serviva solo un po' di rumore per zittire i pensieri che mi stavano logorando in quel momento.
Non stava funzionando molto però.

Avrei messo la musica, ma alla fine in tutte le canzoni trovavo qualcosa che mi faceva pensare a Lauren e in questo momento non avevo bisogno di altri stimoli per pensarla.
Incominciai quasi a pentirmi di essermi allontanata così tanto da lei.
Non l'avevo mai più incontrata dopo quell'unica volta che la madre mi concesse di vederla e dopo che lei neanche mi voleva più riconoscere.
Ma stare a migliaia di chilometri di distanza escludeva la possibilità di incontrarla anche solo per caso e riuscire a spiegarle quella maledetta lettera.
Le volevo solo parlare almeno un'altra volta e spiegarle tutto.
Nonostante fosse passato tanto tempo.
Nonostante ormai non sarebbe mai tornata ad essere mia amica.

Il telefono segnó l'arrivo di un'altro messaggio e pensai che era di nuovo Mark.
Era Normani invece, come se avesse percepito anche da così lontano che avevo bisogno di aiuto.

"Ei Mila com'è andato il viaggio?
Ti trovi bene nel tuo nuovo appartamento?"

"Sisi tutto bene, l'appartamento è quasi perfetto! Non vedo l'ora che mi vieni a trovare!"

Normani non rispose al messaggio ma mi chiamò invece.

-Ei Mani, sono contenta di sentirti!
-Anche io! Verrò presto a vedere il casino che avrai combinato nell'appartamento per allora.
Disse ridendo e risi anch'io, mi conosceva bene, sapeva quanto ero disordinata il più delle volte.

Poi la sua voce diventò più seria.
-Mila sicuro che va tutto bene?

Come faceva a sapere che stavo male? Non le ho detto nulla. Ho cercato di avere un tono tranquillo e felice...

-Sì Mani va tutto bene. Sono solo stanca, oggi sono andata a fare un mini giro turistico e...sono solo stanca.

-L'hai vista di nuovo non è vero?
-S..sì... Ma è stato solo un'attimo di debolezza Mani, non è nulla...ora sto benissimo.

Normani non rispose a lungo. Mi stavo quasi preoccupando per quello che pensava di me. Ero una sciocca me ne rendevo conto.

-Ti vengo a trovare la settimana prossima ok?

-Grazie per il pensiero, ma non preoccuparti per me, sono sempre felice di vederti ma tranquilla, vieni quando puoi, non scombinare i tuoi impegni per me.

Write on me [Camren]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora