UNA MATTINA CON GIUSEPPE

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SABRINA P.O.V
Buongiorno a me!
Eh sì, era giorno ed io in ansia, mi alzai dal letto e presi il cellulare. Aprii whatsapp e rilessi le chat con Sa, ero stata malvagia, non volevo rovinargli i sogni così, io avevo paura per questo pomeriggio... avevo paura di dire altre cavolate e offenderlo di nuovo, senza volerlo.
Scesi, ancora in pigiama, o per meglio dire, in mutande e maglietta a righe bianche e rosa.
Giù c'era mio cugino che preparava i pancake e le mini nutelle (mi conosce bene).
Ne presi una di nascosto e la mangiai con il dito, i cucchiaini sono per i poveri!!
Giuse mi servì i pancake, erano deliziosi, soprattutto con la nutella! Giuseppe viveva con me perché i miei genitori e i miei zii sono andati in America, probabilmente per sempre e accoglierlo per me è stato un grande piacere.
"Ehi Sabri, ho saputo che sei diventata amica di Sascha" mi disse mentre bevevo il mio succo di arancia rossa.
"Come lo sai? Lo conosci?" Chiesi confusa. "È un mio amico, l'ho conosciuto grazie a Stefano e a Salvatore, li conosci no? I miei amici?" mi rispose. Ora avevo capito chi erano gli amici di Sascha! "Sì, certo che li conosco! Vengono qui ogni giorno, per fare video con te!" Risposi.
"Bhe, fanno parte del Trio, devono venire qui! I video sono importanti Sabri!" mi rispose, prendeva molto sul serio youtube e a me piaceva.
"Oggi verranno qui, vuoi apparire nel video?" mi chiese, sapeva che era il mio sogno andare su youtube, proprio quel giorno doveva scegliere?!:"no Giuse, non posso, devo vedermi con... Sascha, devo scusarmi con lui, ho fatto una cazzata!" Ogni volta che ne parlavo, mi veniva una fitta al cuore, come se ogni volta Sascha mi desse un pugno con rabbia.
"Che è successo?" Mi domandò preoccupato Giuseppe.
Attesi un po' prima di rispondere il silenzio, la paura e l'ansia mi avvolsero e faticavo quasi a parlare, anzi, senza il quasi.
GIUSEPPE P.O.V
Sabrina era confusa, si capiva dal suo sguardo e dagli occhi lucidi e le lacrime sulla soglia dei suoi occhi.
Non riusciva a dirmelo, incoraggiarla era l'unico modo per farla parlare :"Parla Sabri, non devi essere imbarazzata a parlarmene, sono tuo cugino e se non mi interessasse non te l'avrei chiesto, non credi?" Le dissi per incoraggiarla a parlare.
Lei prese un grande respiro e cominciò, ero preoccupato, Sascha era un mio amico, ma non molto stretto, ma magari sarei riuscito ad aiutare mia cugina. Mi misi comodo sulla sedia ed ascolta tutta la storia.
"Bene, ti spiego tutto dall'inizio... ero uscita di casa ieri, verso le 4 del pomeriggio, presi le cuffie e uscii tranquilla. Stavo passeggiando sul marciapiede e, ad un tratto, mi ritrovo per terra, ero stata spinta da Sara, la ragazza di Matteo. Lei spinse a terra anche Sascha, sostenendo che lui la tradiva. Sascha mi aiutò a rialzarmi e ci presentammo. Mi raccontò tutto ciò che era successo con lei. Poi, parlammo un po' delle nostre passioni, dei nostri gusti... Poi sei arrivato tu con il messaggio di tornare a casa. Lo salutai e andai via. Ritornai indietro per prendere le cuffie e poi riincasai. Poi vabbè, ho visto Matteo a casa nostra e sai cos'è successo. Poi quando la sua ragazza l'ha chiamato e io l'ho vista e ho sentito il nome Sara... ho capito che era la ex di Sascha e che era sta lei a tradire lui. Allora Sascha, la sera tardi, mi scrisse un messaggio e io gli risposi subito dicendogli ciò che avevo scoperto su Sara. Credo di averlo ferito e oggi voglio riparare tutto!" Mi disse con una lacrima che le aveva rigato il viso, non la avevo mai vista così in pena per un ragazzo.
"Capisco, e perché sei così preoccupata per lui? Insomma, lo conosci da un giorno!" Immaginavo già la risposta, ma lo chiesi comunque, e la sua risposta era identica a quella che avevo immaginato.
"Bhe, lui mi capisce più di molte persone che conosco da una vita e... mi ha fatto sentire bene e quelle tre ore sono volate con lui".
Aspettai un po' a rispondere, loro avevano gli stessi, identici gusti.
"Ascolta Sabrina, posso aiutarti in qualche modo?" le dissi per esserle utile e per farle capire che io sono con lei. Lei mosse la testa per dirmi no e poi aggiunse :"Voglio essere io e solo io, a parlargli e a scusarmi, grazie comunque Giuse, sei il migliore" mi abbracciò e mi lasciò un bacio a stampo sulla fronte.
"Ora vado a prepararmi. Ciao Giuse, salutami Ste e Sal" mi salutò e salì in camera sua.

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