CAPITOLO 28

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STEFANO P.O.V
Stavo preparando il caffè per Sascha,ormai era pronto, dovevo solo versarlo nella tazzina e aggiungere latte e zucchero.
Dall'altra stanza si sentì Sascha dire
"Cazzo! E ora cosa faccio?"
Che aveva fatto?
Mi avviai verso il mio salotto con la tazza di caffè.
"Tieni Sascha, spero ti piaccia"
Lui sorrise e buttò il telefono sul divano e cominciò a bere la bevanda
"Grazie mille Ste, era buonissimo"
"Grazie a te per il complimento Sa"
Ci fu qualche secondo di silenzio
"Allora... prima ti ho sentito urlare "ora cosa faccio?!"... posso sapere il perchè?"
Sascha abbassò lo sguardo e sussurrò qualcosa, incomprensibile a qualunque persona.
SASCHA P.O.V
"Ti amo..."
Sussurrai in risposta alla sua domanda. Alzai lo sguardo verso di lui, dalla sua faccia sembrava non aver capito nulla, non sapevo se contarlo come lato positivo o meno
"Scusami Ste, solo che... ho un piccolo problema con Sabrina..."
Il suo sguardo divenne cupo ed incredulo
"Come?! Perché? Che è successo? Sono il tuo migliore amico, puoi dirmi tutto quanto..."
Già... migliore amico, nulla di più, nulla di meno...
"Beh, sai, credo di essermi innamorato di un'altra persona, solo che... quella persona sono sicuro al 2000% che non mi ami!"
Stefano spalancò gli occhi e alzò le spracciglia, come per dirmi "sei serio?"
"Ah... e chi è quest'altra persona? Sempre se posso saperlo"
Alzai lo sguardò ed iniziai ad arrossire, non potevo dirgli che era lui,troppo imbarazzante, poi stava con mia sorella...non potevo dividerli... forse non era solo il fatto che fosse fidanzato con mia sorella che mi rendeva geloso... probabilmente era il fatto che proprio STEFANO era fidanzato o... almeno così credevo...
"Non puoi saperlo, Stefano..."
"Tranquillo, non è questo il punto importante. Chiunque sia,la ami di più rispetto a Sabrina?"
Mi chiese senza guardarmi, fissando il tappeto rosso su cui era posizionato il tavolino dove avevo poggiato la tazzina.
"N-non lo so..."
Risposi balbettando.
Stefano mi girò verso di lui, mettendomi le mani sulle spalle e guardandomi dritto negli occhi
"Sascha... se non sai chi ami di più, non puoi pretendere che qualcuno possa aiutarti. Fai scomparire la timidezza e parlami sinceramente. Ora, RISPONDI SERIAMENTE A CIÒ CHE TI STO PER CHIEDERE...
Ami di più Sabrina o l'altra persona?"
non volevo rispondere veramente,sapevo bene che amavo di più Stefano, o almeno, quando lui stava con qualcuno ero geloso, molto geloso, quando invece Sabrina stava con qualcun'altro... non provavo tanta rabbia o gelosia, non mene importava più di tanto.
"Sascha... non ci devi pensare, la tua risposta dovrebbe essere immediata, non devi pensarci..."
Mi disse rialzandomi lo sguardo, che si era abbassato mentre pensavo se mentire o meno
"Amo di più l'altra persona... non volevo ammetterlo..."
Diventai ancora più rosso, senza capire cosa stesse succedendo.
Stefano abbassò lo sguardo e si alzò per cercare qualcosa, intanto, mi disse
"Allora, ascoltami bene, mi è capitata una cosa simile, ma non l'ho mai raccontato a nessuno, voglio solo dirti una cosa, mi devi fare una promessa"
Aprì un cassetto e tirò fuori un braccialetto bianco da uomo con scritto sopra "friendship"
"Te lo ricordi, Sascha?"
Lo guardai e lo presi, quel braccialetto me lo ricordavo, l'avevo regalato a Stefano per il suo decimo compleanno,era stato il simbolo della nostra amicizia fino alla fine degli anni scolastici insieme, poi non ne avevo più sentito parlare... quel bracciale racchiudeva tutta la mia vita con il mio migliore amico, era un grande colpo al cuore rivederlo
"Ovvio, ci mancherebbe"
"Ti ricordi che lo usavamo per le promesse importanti? Ecco, ora promettimi che, appena puoi, chiamerai quella persona e le dirai tutto... Promettimelo, lo faccio per te, Sascha, per te e per il tuo bene e il tuo buon umore..."
Aspettai, non potevo dirglielo, ci sarebbe rimasto male, molto male, forse avrei dovuto aspettare... non riuscibo a dirgli "lo prometto" perchè probabilente non gliel'avrei MAI detto
"Non lo so Stefano... non vorrei deluderti, metti che non rispetto la promessa?"
Abbassai lo sguardo, volevo evitare di guardarlo dritto negli occhi, volevo evitare di diventare più rosso di quello che ero già.
"Sascha... tu la manterrai... lo so che ne sei capace, lo hai fatto più volte da piccolo, con promesse quasi impossibili, non puoi mollarmi così..."
Ancora non riuscivo a guardarlo... aveva ragione, nulla da dire, ma non ce la potevo fare.
"Stefano io non ci riesco... non ce la posso fare..."
Lui si mise il bracciale al polso, mi prese le guance e mi diede un bacio a stampo, in quel momento il mio cervello era andato in tilt, avete presente "Rap God" di Eminem? Ecco, il mio cervello era così, esattamente dal minuto 4:25 (COMMENTO AUTRICE: NON STO SCHERZANDO, AL MINUTO 4:25 C'È LA PARTE IN CUI EMINEM HA BATTUTO IL RECORD MONDIALE... ANDATE A VEDERE SE VOLETE).
"p-perchè mi hai baciato?" Chiesi con voce tremante... non aveva capito, vero?
"Non ti ricordi, è comprensibile, ma quando eravamo più piccoli, i miei amici avevano detto "perchè proteggi quello sfigato? Bacialo, intanto che ci sei!" Rivolgendosi a te, per proteggerti, ho risposto "va bene, se proprio volete, prometto che lo farò" e... avevo indosso questo bracciale, in fondo, una promessa è una promessa e ti dovevo questo bacio da non so quanti anni. L'ho fatto per dimostrarti che non ci sono problemi, come io ho mantenuto la promessa di baciarti, allora tu puoi mantenere quella di dire a quella persona che la ami? Ti prego Sascha!"
Ero ancora rosso dal bacio e anche shokkato.
Non mi ricordavo di quel momento, ma mi fidavo di lui... già e lui si fidava di me,ok, dovevo dirglielo, non sapevo quando, non sapevo come, ma dovevo.
Mi tornò un leggero sorriso sul volto
"Beh, mi hai convinto.
Ti prometto che dirò alla persona che amo quello che provo per lei/lui"
Mentre dicevo queste parole si tolse il braccialetto e lo mise a me, tutto questo con il sorriso stampato in volto, lo amavo veramente troppo.
"Ora hai promesso, sao benissimo che devi fare..."
Io annuii, stavolta il rossore non comparì sul mio viso, mi ero tranquillizzato.
"Oh, mamma, sono già le 16:30,devi andare a prendere Stella, ti starà aspettando"
Ah... già, mia sorella, quindi... o glielo dicevo ora o glielo avrei detto tra 70 anni emmezzo
"Emh, sì, vado a-a-a prenderla"
Presi la mia felpa e mi avviai verso la porta della casa di Stefano, con un passo lento, non ero per nulla di fretta,per di più non sapevo che fare, dovevo dirglielo adesso, ma come? Queste cose devono essere poanificate, ma tutto questo non era previsto, non avevo organizzato nulla!
Forse avrei dovuto dirglielo in un altro momento.
Afferrai la maniglia er andarmene, ma una mano mi bloccò, prendendomi per una spalla
"Sascha, stavi dimenticando le chiavi, scemo"
Sull'ultima parola, mi tirò un coppino
"AHIA!"
Iniziammo a ridere insieme, finchè i nostri occhi non si incrociarono e ci fu uno sguardo che durò per secondi indefiniti, sì, in quegli occhi mi perdevo e non riuscivo più ad uscirne, ero in balia del suo sguarda e del suo sorriso.
"Stefano...i-io devo... devo dirti una co-cosa..."
Balbettai togliendo lo sguardo e aprendo la porta, pronto per scappare dalla sua reazione al mio "ti amo"
"Dimmi Sascha"
Ok, perfetto, avevo fatto una cazzata grande e grossa! MA COSA MI È SALTATO IN TESTA?!
Il mio cuore mi finì in gola e il battito era talmente forte che rimbombava nel mio corpo, non riuscivo a parlare,ero bloccato.
"Sa... ti senti be-..."
Mi girai di scatto, senza fargli finire la frase, lo presi per le guance e lo baciai, non avevo previsto questa azione, ma è stato semplicemente meraviglioso.
Mi staccai da lui, non lo guardai nemmeno negli occhi e corsi via in macchina, misi in moto e partii... la promessa è stata mantenuta, ora... c'è da vedere il risultato di queste azioni...
Ultimo problema rimasto, MIA SORELLA!
Avrei dovuto passare con lei e Stefano tutta la giornata, ma non ce la potevo fare, l'avrei lasciata a casa do Stefano senza di me,non ce la potevo fare a stare vicino a lui e alla sua ragazza contemporaneamente!
Andai a prendere mia sorella e la lasciai davanti alla casa di Stefano, mentre io mi avviai verso casa.
Mi arrivò un messaggio da Stefano.
"Hai mantenuto la promessa, complimenti. Ma perchè non rimani? Ti dovrei parlare..."
Risposi con un messaggio vocale, non potevo scrivere durante la guida
"Perchè ho paura di te, Stefano. Ho paura di come tu abbia reagito, non riesco più a ragionare, ho paura che la nostra amicizia venga rovinata per colpa di questo stupido gesto"
Messaggio inviato, visualizzato e riprodotto.
Sì, avevo paura di lui, lo ammetto.
Mi arrivò un messaggio vocale e lo ascoltai
"Non iniziare a dire cazzate, Sascha, io ti voglio un mondo di bene, sei il mio migliore amico, per un gesto così non ti lascerei mai, ricordati con chi stai parlando, ti ho mai abbandonato dopo delle tue cazzate? Rispondo io, no. Io... voglio solo che tu capisca che tra noi due è difficile che funzioni, siamo entrambi fidanzati, entrambi maschi, certo, io sono bisessuale, ma non sarebbe lo stesso... Ti prego, vieni qui Sascha, non mi lasciare con tua sorella da solo. Io non ti picchierei mai e mai ti urlerei dietro. Ti voglio bene Sascha, torna a casa mia, ora..."
Mentre ascoltavo questo audio qualche lacrima mi scese, volevo bene a quel ragazzo, forse troppo, ma che dico? È impossibile voler TROPPO bene ad una persona simile, il fatto che non sia incazzato mi rendeva felice e commosso.
Accostai l'auto, per poi riprendere il cellulare.
"Arrivo, aspettami lì☆"
Gli scrissi mentre sorridevo e piangevo.
Feci inversione e andai a tutta velocità per tornare dal punto da cui ero partito, casa         "Lepri-Cinquegrana".
Stefano mi scrisse di nuovo, cosa voleva ancora?
"Dimenticavo... posso dirlo a tua sorella, in fondo, entrambi le siamo molto legati..."
Recitava così il messaggio, ci pensai un poco, ma, alla fine, pensai "tanto in un modo o nell'altro lo verrà a sapere, poi, lei, è abbastanza comprensiva nei miei confronti, apparte quando faccio delle grandissime cazzate. Dovevo dirle tutto per forza"
Premetti il tasto del vocale, per registrarmi
"Certo, in fondo è stata una cazzata mia e ne devo pagare le conseguenze... Scusami ancora"
Esitai sulle ultime parole, mi venne un blocco in gola, ma trattenni le lacrime, ero quasi arrivato alla sua via, alla sua casa... a lui.
Parcheggiai nel suo viale e bussai alla sua porta
"Non preoccuparti, Sascha♡"
C'era scritto sul postit attaccato al portone del suo appartamento. Quando i messaggi sono superati.
Mi aprì la porta Stella
"Ah, ciao Sascha, sei già arrivato?"
Mi chiese, sembrava un po' depressa, era colpa mia?
"No, quello davanti a te è solo un ologramma, non è il vero Sascha! Ovvio che sono qui"
Si avvicinò abbastanza lentamente e mi abbracciò.
"Entra pure, Sascha"
Mi disse sciogliendo l'abbraccio.
Si avviò verso il salotto e si sedette vicino a Stefano, lasciando uno piccolo spazio dove mi sarei dovuto sedere io.
"Ok, Sascha, noi ora dobbiamo parlare... seriamente"
Disse Stefano facendomi cenno con la mano di sedermi. Così feci, senza aprire bocca, non ero mai stato così in imbarazzo, tra due delle persone più importanti della mia vita!
Non capivo i loro volti, non capivo le loro voci, le loro espressioni, non avevano un vero significato, non riuscivo a capire cosa provassero, se dispiacere, rabbia, felicità (anche se ne dubitavo) o altro.
Dovevo solo arrendermi ai loro sguardi e aggiungermi alla compagnia dei non sentimentali, era così che si sentiva di solito Salvatore? Con una persona che non ricambiava il suo amore perchè era fidanzata? Veramente faceva così male? Non ci credo che ho fatto stare così Salvatore per tanto tempo... certo, lui si tagliava, io non arrivo a questi punti, ma a soffrire ci sono anche io.
Mia sorella mi appoggiò una mano sulla spalla e mi sussurrò
"Stai tranquillo, andrà tutto bene, Sascha"
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WEEEEEEEEEE BELLA RAGA, QUESTO CAPITOLO L'HO FINITO SABATO, MA LO PUBBLICHERÒ MARTEDÌ PER PORTARMI AVANTI. PER FAVORE, VOI SHIPPATORI SASCHINA, FERMATEVI CON LE PISTOLE, VI RICORDO CHE CI SARÀ SIA IL FINALE SASCHINA E UNA SASCHEFANO, PERCIÒ RENDO FELICI TUTTI!
ZAOOO

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